Una salutare settimana di riposo per il Delfino? Lo scopriremo sabato prossimo, quando all’Adriatico scenderà in campo contro un avversario solidissimo, qual è la Carrarese attuale. I toscani sono imbattuti da tre turni e nelle ultime due giornate non hanno subito reti. Il loro centrocampista di riferimento, fra l’altro, l’argentino Nicolás Schiavi, sta attraversando un ottimo periodo di forma. Insomma, per un Pescara incerottato e con il morale a terra dopo la batosta di Genova, non sarà semplice giocare almeno alla pari con i più quotati avversari.
Certo, se tutte le scommesse di Sebastiani e Foggia fossero disponibili, ebbene parleremmo di un’altra squadra e di un diverso approccio, ma al momento la lista degli indisponibili è lunga, soprattutto di quei nomi che, sulla carta, avrebbero dovuto fare la differenza. Per Vivarini si prospetta un prosieguo di campionato poco sereno e, considerato che per tradizione e abitudini consolidate, quando non si intravedono altre soluzioni si procede con l’avvicendamento dell’allenatore, il rischio di veder naufragare il sogno di guidare la squadra più blasonata della sua regione verso la salvezza, non appare poi così remoto. Al momento i segnali appaiono rassicuranti, a tal proposito, ma nel calcio, si sa, basta poco per cambiare idea.
Insomma, più che nelle mani del tecnico, attualmente le sorti dei biancazzurri sono in quelle dello staff medico, oberato di lavoro come, d’altro canto, si temeva fin dall’inizio.
Va anche sottolineato che, come al solito, il mercato del Pescara è stato condotto, e non è una novità , con la politica degli acquisti e prestiti nelle ultime ore. Di conseguenza, oltre agli infortuni, Vivarini deve fare di necessità , virtù, anche sul piano della scarsa preparazione, giacché la Rosa dei giocatori su cui può contare, per buona parte non ha potuto svolgere con lui il ritiro estivo. Vero è che coloro i quali accettano di venire a lavorare da queste parti, sono ben consapevoli di ciò; quindi, immaginiamo che il buon Vivarini si sia mentalmente predisposto alle previste difficoltà in tal senso, fin dalla firma sul contratto. Poi però non tutti possono contare sulle magie, come il Baldini della scorsa stagione.
Siamo quindi alle solite e la cosa, chissà come mai, non ci sorprende. La Sebastianese è questa e sempre lo sarà , fra i pochi alti e i molti bassi che da sempre ne accompagna le stagioni. Tornare subito in serie C rappresenterebbe una iattura colossale da cui nemmeno il più fanatico sostenitore del presidente potrebbe riprendersi, ma per ora è prematuro azzardare pronostici. Fortunatamente il campionato è ancora lunghissimo e c’è tutto il tempo per rimediare.
Appuntamento all’Adriatico sabato prossimo, come già scritto, con fischio d’inizio alle ore 15.