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Area di Risulta le osservazioni al vaglio della commissione commercio.

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19 marzo 2019, presso il Comune di Pescara si è tenuta la seduta della Commissione Commercio per discutere sulle osservazioni che i cittadini hanno presentato in merito al Progetto di fattibilità economica e tecnica pe la riqualificazione dell’Area di risulta ex stazione ferroviaria che il Comune di Pescara ha redatto.

Prima della seduta una breve intervista a Marcello Antonelli, che da poco ha lasciato il suo gruppo politico per passare ad altro e che si è fatto promotore per la presentazione delle osservazioni.

D- Marcello Antonelli, lei è stato promotore alle osservazioni presentate, stamattina la commissione commercio si riunisce per il vaglio delle osservazioni fatte dai cittadini e vagliate dall’ufficio tecnico del Comune, quali sono gli impegni suoi e della sua coalizione?

R-Contrastare il Progetto completamente sbagliato. Abbiamo dato il nostro contributo a tutti i cittadini che hanno voluto contrastarlo con le osservazioni. Faremo la nostra battaglia in commissione ed in Consiglio e faremo in modo che non si arrivi alla gara di appalto. Uno dei problemi evidenziati sono i mancati introiti per il Comune per i parcheggi che in 23 anni arriveranno a circa 30 milioni in meno e non si comprende come questo mancato introito possa essere giustificato e dove si prenderanno i soldi non incassati

D- Qual è l’Iter delle osservazioni?

R- Dopo la commissione, le osservazioni, verranno portate in Consiglio Comunale, ma non sono preoccupato anche se dovesse essere approvata la delibera e anche se prima delle elezioni questa amministrazione volesse andare a gara, i tempi tecnici sono tali che la nuova amministrazione avrà il tempo di bloccare il tutto. Per me il progetto deve essere di condivisione e partecipazione. Bisogna ripartire dal concorso idee con la scelta dei tre migliori progetti, valutati da una commissione di saggi e tecnici, persone che potranno dare un contributo importante e i tre progetti saranno poi valutati dai cittadini che voteranno quello a loro più confacente.

D-Come è possibile portare ad appalto un progetto così aleatorio dove si parla della possibilità per l’appaltatore di costruire un edificio a Ponte o di 4 milioni e mezzo per un eventuale palazzo della cultura senza che nel progetto se ne trovi indicazione in nessuna parte?

R- Siamo davanti ad uno studio di fattibilità ed i dettagli devono essere poi definiti dall’appaltatore dopo avere vinto la gara, e non vorrei farmi condizionare dagli aspetti tecnici. Quello che c’è è un profondo distacco tra la giunta alessandrini e la città sui contenuti e sulle scelte strategiche che portano alla conclusione che questo progetto non si deve fare.

La commissione commercio si è poi riunita in seconda convocazione con un ristretto numero di componenti che l’hanno validata e con la partecipazione di maggioranza e opposizione.

Area tesa e polemica tra gli stessi componenti che hanno partecipato nei mesi scorsi all’iter per l’approvazione del piano. Presenti un gruppo di cittadini commercianti che hanno presentato 1439 osservazioni.

Presente anche l’ing. Rossi che con il suo staff tecnico ha vagliato le circa 5000 osservazioni presentate.

Il risultato di questo lavoro è stato deludente per chi ha presentato le osservazioni: nessuna è stata accolta!

Semplicemente paradossale che le osservazioni non sono state accolte perché non conformi alle direttive del piano. Ma le osservazioni non vengono prodotte da chi ha interesse per contestare e chiedere eventualmente delle variazioni al progetto? Altrimenti perché farle?

Ma l’ing. Rossi è stato inamovibile “per me non andava accolta” questa l’articolata risposta data ad Erika Alessandrini o a Marcello Antonelli che gli chiedevano i criteri di tale respingimento.

Si è arrivati addirittura al paradosso che nemmeno la variante di un’altezza degli edifici, dai preventivati 25 metri, chiesto di portare a 26 con un’osservazione, venisse accolta! Perché?

“Per me non andava accolta” solita risposta dell’ing. Rossi. Quindi non tecnicamente, ma per propria convinzione così come potrebbe rispondere un politico, ma non un tecnico.

L’aria si è fatta sempre più tesa e nervosa da parte dei componenti della commissione che fanno parte della maggioranza, che ha voluto fortemente il progetto, e di fatto non si è votato. Il presidente della commissione ha anche negato la possibilità di parlare a Marina Dolci, che voleva porre una domanda, dicendo che il pubblico non poteva fare domande!

Le osservazioni si ricorda sono un diritto dei cittadini che, democraticamente, possono dire il proprio pensiero per il progetto approvato dal Consiglio Comunale anche chiedendo di variarlo.

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