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La processione Santa del Cristo morto, una fredda Pescara si ferma in silenzio

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Nella chiesa del Sacro Cuore, centro di Pescara, un pò alla volta, come richiamati da una voce materna sono arrivati i fedeli, i sacerdoti, gli scout per la Processione del Venerdì Santo, evento tra i più antichi e sentiti d'Italia. 

Tutta la città, già dal pomeriggio, ha affollato la chiesa per assistere alla rievocazione storica che accompagna la morte del Cristo.

Alle 19 sono usciti in processione i primi simboli della Pasqua cristiana: la croce, testimonianza della crocifissione che guida il corteo, seguita dalla statua dell'angelodalla lanternadalle spade, dal gallo, dall'anfora, dalla brocca con il recipiente che nell'antica Roma conteneva l'acqua che simboleggia Ponzio Pilato che si "lavò le mani" della condanna in croce di Gesù; a seguire anche la corona di spine, il volto del Cristo, le vesti, il drappo raffigurante Gesù Cristo, le scale intersecate alle lance, la statua del Cristo morto nella bara e, per ultima, la statua della Madonna addolorata.

Tra le autorità presenti, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il presidente del Consiglio comunale Antonio Blasioli, gli assessori Giuliano Diodati e Veronica Teodoro e l'Arcivescovo di Pescara-Penne Tommaso Valentinetti.

La processione è stata accompagnata da canti e preghiere interrotti talvolta da un religioso e sentito silenzio. La città si è fermata di fronte a questa tradizione; folla mista si è snodata per le vie della città proseguendo per il centro cittadino fino ad arrivare alla cattedrale di San Cetteo

Il Dio denaro ha sostituito la Croce, il profitto e l'arricchimento a tutti i costi hanno sostituito la pietà umana; nel frattempo la processione si è incamminata lentamente per le vie e i vicoli della città, volgendo a termine.

Foto Michele Raho e Sara Gerardi Video Michele Raho

 

 

 

 

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