Le analisi strumentali vanno fatte prima degli abbattimenti. Gli altri comuni le fanno. A Pescara i monitoraggi strumentali sulle piante residue destinate al taglio a Viale Regina hanno dato ragione a noi e torto al comune. In tre casi su tre. Punto. Purtroppo le altre le hanno abbattute senza alcuna prova strumentale, in un'area vincolata paesaggisticamente. Questo è il vero scandalo. Oggi a Piazza Sacro Cuore il flash mob che abbiamo convocato alle 16:30 servirà a ribadire che un patrimonio verde di grande valore non può essere sacrificato con superficialità .
Comprendiamo invece la necessità dell'Ordine di difendere d'ufficio il loro associato Rabottini ma al Presidente dell'Ordine, che si è informato leggendo solo il nostro comunicato stampa che ovviamente era una sintesi del dossier, per quanto non cambieremmo una sola parola neanche del comunicato. Al presidente però facciamo notare che:
a)è vero che sulle diverse specie possono essere usate tecniche strumentali diverse. Noi ci siamo limitati ad elencarne alcune. Peccato che nella Relazione del loro associato queste neanche si identificano, né la specie (e questo veramente lo riteniamo un aspetto inqualificabile per una relazione tecnica!) né l'esatta localizzazione degli esemplari secondo le tecniche standard (GPS e/o cartellinatura). Quindi, se volessimo essere veri censori, a leggere la relazione sarebbe arduo anche solo desumere quali tecniche strumentali usare. Non lo abbiamo fatto perché il comune non vuole proprio procedere con le tecniche strumentali per paura di essere smentito come accaduto a Viale Regina.
Se ci si da quei 15 giorni - per una procedura che va avanti dal 2014... - che abbiamo richiesto per il contraddittorio si vedrà anche sul campo chiaramente tutti i limiti di questo problema. L'ordine però nulla dice su questo aspetto che crediamo sia centrale.
Il presidente ammette relazioni senza queste informazioni, il nome della specie, che non ci pare neanche l'ABC ma l'A? Ci pare singolare e, almeno per noi, anche un po' preoccupante.
b)Abbiamo dimostrato che i comuni italiani prima di abbattere procedono con l'analisi strumentale dopo lo screening visivo. Il Comune di Pescara si è fermato al solo livello visivo. Abbiamo ampiamente spiegato in conferenza stampa sia l'articolo del Corpo Forestale dello Stato che abbiamo citato sia quello che fanno i comuni: prima screening visivo poi approfondimento strumentale sugli alberi che presentano criticità .
Poiché il Presidente dell'Ordine si è basato solo sul comunicato e non sul dossier allegato, ha sostenuto che noi avremmo omesso di citare il punto 2) del CFS, come invece abbiamo fatto (alleghiamo screenshot del dossier con la parte sottolineata).
Per brevità lo abbiamo riassunto visto che il clou dell'articolo del CFS è lo schema da seguire: come detto prima screening visivo e poi analisi strumentale.
Addirittura, per rendere facilmente leggibile il tutto nel dossier abbiamo messo addirittura il Diagramma di Flusso tratto mica da una nostra pubblicazione ma da un rapporto del Comune di Forlì redatto da tecnici abilitati che qui rialleghiamo. Quindi abbiamo ben descritto la procedura.
Il presidente dell'Ordine vuole sostenere che non è quello lo schema da seguire, con un pericoloso precedente per gli altri comuni che per risparmiare potrebbero abbandonare quanto fatto finora per seguire l'esempio di Pescara?
c)A Viale Regina stato deciso di usare la tecnica che è sembrata più appropriata. Il Presidente dell'ordine scrive testualmente "sembra che la critica inerente le analisi visive siano un mero appiglio ideologico/politico per attaccare l'amministrazione del Comune di Pescara ma che non ha nulla a che vedere con gli aspetti tecnici." Peccato che solo grazie a queste critiche i tre pini di via Regina Margherita, condannati a morte visivamente, si sono salvati. In tre casi su tre (100%) il responso strumentale e la relativa valutazione del tecnico coinvolto ha smentito l'urgenza dell'abbattimento. Basterebbe questo per fermare la discussione.
Paradossalmente l'approfondimento strumentale è stato richiesto dai cittadini (e stranamente non dall'Ordine), altrimenti quegli alberi che oggi sappiamo stabili non ci sarebbero più. Cioè un tecnico, previa valutazione dei dati scaturiti dall'analisi strumentale, ha detto una cosa diversa (ed esiziale per quegli alberi) dal collega Rabottini, fautore dell'abbattimento immediato. Per uno di questi addirittura si rimanda solo ad un monitoraggio visivo l'anno prossimo a testimonianza che non vi era alcuna urgenza di taglio, con grande risparmio economico. Su questo aspetto centrale, cioè sui risultati, l'ordine sorvola.
Via Regina (e ora Via Scarfoglio e i Colli) sono aree vincolate dal punto di vista paesaggistico, con piante monumentali. In questi casi è ovvio che va usata la tecnica più raffinata, se si vuole salvaguardare l'identità della città , che ha due elementi di riconoscibilità , il mare e i pini. Dicano se si vuole risparmiare su questo attaccando l'identità della città . Il Comune di Alfedena, non una metropoli, con un albero monumentale (in quel caso un pioppo) ha applicato tecniche avanzatissime spendendo quello che doveva spendere (http://www.comune.alfedena.aq.it/wp-content/uploads/2013/04/RELAZIONE-FITOSTATICA-ALFEDENA.pdf).
Nel nostro dossier abbiamo elencato tutte le tecniche strumentali disponibili e usate dai comuni italiani, con costi diversi.
L'ordine ne dovrebbe essere felice e dovrebbe pretendere lo stesso livello di analisi su aree di pregio nazionale ed internazionale.
d)Nulla dice sul fatto che nell'elenco delle piante da abbattere oltre ai pini (di specie ignota stando alla relazione Rabottini) ci sono altre specie su cui le altre tecniche molto meno costose funzionano tranquillamente.
Visto che le uniche prove strumentali su alberi contestati su cui c'è stata data la possibilità di averle hanno dato ragione a noi, ribadiamo la necessità di fermare ogni taglio e di dare 15 giorni di tempo per stabilire un programma di verifiche strumentali sia sui pini che sulle altre specie a partire dalle aree più pregiate e dagli alberi più importanti.
Per quanto riguarda la questione dei costi ribadiamo che tutti i comuni procedono alle analisi strumentali e che i costi sono variabili in base alle tecniche usate. Non possiamo però accettare l'idea che l'abbattimento faccia risparmiare. Come abbiamo ribadito più volte davanti a valutazioni su dati risultati strumentali e relativi referti non avremmo nulla da dire, se non maledire e agire nei confronti di chi ha gestito male un tale patrimonio.
Piante di grandi dimensioni hanno però un valore economico immenso e anche abbattimenti, ripiantumazioni e cure colturali successive hanno costi importanti.