"L'arsenico è un cancerogeno, un inquinante persistente. L'indagine è l'ennesima dimostrazione che la Val Pescara è un vero e proprio buco nero dell'ambiente, peccato però che i contaminanti non spariscono" così il Forum H2O sull'inchiesta di oggi della Magistratura e del Corpo Forestale.
Sconvolge che persone operanti per un soggetto pubblico come il Consorzio siano accusate di reati così gravi. Possibile che con tutti i problemi ambientali che abbiamo in Abruzzo le strutture del Consorzio siano diventate negli anni un punto di riferimento per lo smaltimento di rifiuti da tutta Italia? A parte le questioni di eventuali illeciti che accerteranno i giudici, possibile che era questa la missione data al Consorzio?
Il Forum ovviamente sostiene l'opera degli inquirenti ma ritiene fondamentale operare su tre settori che riguardano le strutture amministrative. Infatti bisogna prosciugare il brodo di coltura fatto di incapacità , inadempienze diffuse e superficialità su cui poi può prosperare l'illegalità .
In particolare bisogna:
a)rafforzare tutti i soggetti della pubblica amministrazione deputati al controllo, a partire dall'ARTA. In una condizione di emergenza come quella che viviamo in val Pescara bisogna garantire risorse aggiuntive all'agenzia per macchinari, turni e reperibilità del personale nonché nuove assunzioni con professionalità adeguate. Qui invece la Regione continua a tagliare, ma non è possibile che sia sempre la Magistratura a cercare di fare le veci di uno Stato per altri versi assente. Abbiamo appreso che la Regione Abruzzo vuole emanare un bando per il nuovo Direttore dell'ARTA. Bene, per l'accesso al concorso chieda titoli come pubblicazioni scientifiche a livello internazionale e affidi ad un organismo terzo, possibilmente con esperti stranieri, la valutazione dei candidati.
L'immobilismo delle ASL di Chieti e Pescara sul tema dell'inquinamento è inaccettabile e serve anche qui una svolta dando obiettivi chiari e pubblici ai dipartimenti di prevenzione.
b)garantire la bonifica proprio a partire dal Sito regionale di Bonifiche di Chieti scalo che è contaminato quasi come Bussi. Su quest'ultimo sito dobbiamo ricordare che da otto anni è perimetrato come Sito nazionale di Bonifica ma non è stato bonificato neanche un granello di terreno. Non ci si lamenti se poi nei sedimenti del fiume Pescara alla foce si ritrova mercurio in gran quantità , tanto da risultare presente anche in scampi e capelli dei pescatori.
c)attuare una grande opera di trasparenza degli atti, dai monitoraggi ai documenti riguardanti l'ambiente. Ricordiamo che solo per ottenere la pubblicazione dei dati dei controlli ai depuratori ci sono voluti 6 anni! Dal 2005 esiste un decreto, il 195/2005 che obbliga gli enti alla pubblicazione.
Si proceda a tutti i livelli con la trasparenza, la Regione si faccia garante partendo dalla propria documentazione.