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Giornata contro la violenza sulle donne, i dati del Centro Ananke illustrati agli studenti

Redazione
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Il numero delle donne che hanno contattato il Centro Antiviolenza Ananke nell'ultimo anno (primo novembre 2024 - 31 ottobre 2025) è rimasto pressoché invariato rispetto all'anno precedente, ma dei 327 nuovi contatti solo 132 hanno avviato effettivamente un percorso di fuoriuscita dalla violenza, e questo dato è più basso rispetto agli anni precedenti. Sono questi i numeri principali che emergono dal report illustrato oggi dalle responsabili del Centro nell'ambito della manifestazione organizzata dal Comune all'Aurum, con centinaia di studenti delle scuole superiori, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, voluta dall'assessore Adelchi Sulpizio che stasera accoglierà al teatro Massimo Dolcenera e Stefano Fresi. 

"La differenza tra chi ci contatta e chi viene presa in carico dimostra che c'è sempre difficoltà ad avviare il percorso di  fuoriuscita dalla violenza, per tanti motivi", ha fatto notare Anna Teresa Murolo, del Centro Ananke. "Fondamentalmente il Centro è più conosciuto ma c'è ancora tanta paura di intraprendere il percorso, anche per mancanza di autonomia economica e abitativa, che possono portare a fare una scelta diversa da quella di allontanarsi dal maltrattante. L'età delle donne è scesa: se in precedenza registravamo come fascia di età più colpita quella tra i 40 e 49 anni, quest'anno ci sono anche donne più giovani, nella fascia 30-39 anni, e purtroppo abbiamo anche accolto donne minorenni (sono il 3%, l'anno scorso il 2%), cioè ragazze, ed è questo il dato che più colpisce perché indica che la violenza sta dilagando anche tra le più giovani, e questo appare allarmante". Le donne che si rivolgono al Centro "principalmente chiedono di essere ascoltate e soprattutto credute perché spesso riscontrano la cosiddetta vittimizzazione secondaria e quindi non vengono credute o vengono addirittura colpevolizzate". Sono prevalentemente di Pescara (89%) e italiane (93%), con un livello di istruzione medio-alto (oltre il 70% delle donne ha diploma o laurea) e il 52% ha un'occupazione ma si trova in una situazione economica precaria mentre il 40% non è affatto indipendente economicamente. La violenza, quindi, è trasversale, da questo punto di vista. Nella maggior parte dei casi hanno figli a carico (80%) e i figli hanno assistito alla violenza (86%) e/o subito violenza (83%), specie psicologica. Le violenze sono per lo più piscologiche, fisiche, economiche, spesso compresenti, e si ripetono da anni. L'autore è nella maggior parte dei casi il partner, italiano (90%), di età compresa tra 40 e 49 anni, occupato (66%) e con un titolo di studio medio-alto. Nel 19% dei casi l'autore della violenza è stato denunciato per violenza e maltrattamenti.

LE DICHIARAZIONI 

Adelchi Sulpizio, assessore alle Politiche sociali

"Non parliamo di  violenza solo oggi, ma ce ne occupiamo per più mesi, con una rassegna che va da novembre a giugno. Stamani abbiamo coinvolto le scuole superiori, all'Aurum, per parlare dei tanti volti della violenza, che coinvolge anche i giovani, e che deve far preoccupare anche quando è soltanto verbale. I dati del Centro Ananke non sono molto diversi da quelli degli anni scorsi, ma ci fa riflettere quello che riguarda i più giovani, che aumenta. Stasera saremo al cinema Massimo, per uno spettacolo sold out da giorni, e proseguiremo anche nei prossimi giorni con tanti altri appuntamenti. Pochi anni fa non avremmo mai pensato di mettere insieme tutti questi eventi, per sensibilizzare l'opinione pubblica e i giovani in particolare, né avremmo pensato a questa grande partecipazione e siamo soddisfatti della grande attenzione che registriamo in città".


Carlo Masci, sindaco di Pescara

"Non abbassiamo mai la guardia su questo dramma sociale, perché la violenza sulle donne interessa tutti e non soltanto chi subisce la violenza o i familiari. Noi dobbiamo combattere con tutte le nostre forze e con tutte le nostre possibilità, soprattutto dobbiamo parlare ai giovani, per fare in modo che la cultura della sopraffazione venga meno e si affermi la cultura dell'amore, del rispetto, della libertà di ciascuno di noi di fare le proprie scelte, rispettando tutti. Oggi celebriamo la Giornata contro la violenza sulle donne, ma l'attenzione su questo tema deve essere quotidiana, tant'è che il Comune promuove circa 50 manifestazioni attraverso scuole, associazioni e tanti partner, che ringraziamo perché attraverso loro partecipa la città e attraverso loro parte una risposta chiara e forte a questo problema".

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