Sabato 22 novembre dalle ore 17.00 presso la galleria T.U.B. – The Urban Box – di Pescara sita in via Gobetti 184/186 si terrà l’inaugurazione della mostra “ Pan Gu” personale artistica dell’anconitano Davide Barca.
Conosciuto con lo pseudonimo artistico di Irakeno,nato nel 1980, è illustratore, pittore, “ poeta fantasma “, attualmente impegnato nello sviluppo del progetto “ Full Vacuum “, consistente in una fusione sperimentale di musica, disegno dal vivo, filosofia e teatro. Il suo lavoro è stato pubblicato in riviste specializzate indipendenti e nello storico magazine Frigidaire.
Il nome della mostra “ Pan Gu “ parte dalla cosmologia cinese secondo la quale in principio non esisteva nulla nell'universo tranne il vero caos. Tuttavia lo stesso caos si coagulò in un uovo cosmico per diciottomila anni. All'interno di esso i sublimi principi universali dello yin e dello yang si bilanciarono perfettamente e da quell'equilibrio perfetto emerse Pangu.
Pangu espresse la volontà di creare tutte le cose e prese una pesante ascia e distrusse con un fendente il gigantesco uovo cosmico, creando così la Terra (lo Yin) ed il cielo (lo Yang).
L’esposizione si svilupperà attraverso una serie di 100 illustrazioni su cartoncino (240 gr/Mq), 16,5×24 cm, tecnica: pennarelli con base ad acqua, facenti parte del progetto “100 Allucinazioni dell’estasi”, allucinazione intesa come falsa percezione in assenza di uno stimolo esterno reale. “100 animali, oggetti, eroi, demoni, totem, santi, martiri, donne, dei, angeli, alberi, piante, che esplodono alla vista, epifania dell’unità del tutto.100 visioni filtrate da un prisma psichedelico, mistico, decorativo, primitivo, sacro, un’iconografia fantastica e rivoluzionata dall’assenza di limiti culturali e sociali, 100 allucinazioni dell’estasi.”
Però per capire ancora meglio il senso di una mostra e dell’operato di un artista non esiste modo migliore che attraverso le sue parole, grazie all’esclusiva intervita rilasciata a Pescaranews.net, Davide ripercorre l’evoluzione del suo linguaggio espressivo - figurativo : “ Ho iniziato a disegnare un po’ come tutti a due o tre anni, non ho frequentato scuole particolari mi ha dato dei rudimenti mio padre e da sempre ho avuto la mano preparata quindi è stata una cosa naturale portata avanti come passione personale. Poi in giovane età mi sono avvicinato all’hip hop, quindi ai graffiti dipingendo con diverse persone e venendo a contatto con altre realtà e con altre città come Bari e Roma, con una mentalità di scambio e di scoperta con cui mi sono proiettato su altri orizzonti come l’illustrazione e il fumetto ho sperimentato diverse cose tra cui anche la musica, iniziando dal rap con il gruppo “ Banana Spliff ” per arrivare ora al mio progetto personale cioè “ Full Vacuum “ musicalmente diverso, più sperimentale con live painting sul palco. Questo per riflettere la mia natura “ olistica “ nel senso di non riconoscere delle barriere tra le varie arti, non c’è un punto d’arrivo ma un enorme punto di partenza.”
L’artista prosegue :” Non ho avuto particolari influenze, alcune volte vengo influenzato anche da cose che non mi piacciono o non mi appartengono, sui lavori che sto facendo ultimamente se dovessi trovare delle influenze più specifiche diciamo che riprendo delle cose che derivano dall’arte primitiva, dalla psichedelica, dalla pop – art e dai fumetti, senza chiudermi in correnti particolari così anche per la musica, mi piace scoprire diciamo che sono un po’ come una spugna.”
Poi si arriva alla spiegazione del progetto che sarà in esposizione sabato 22 :” Il progetto è nato grazie ad un ragazzo di Bari che si chiama Giuseppe Santoro , il quale ha progettato il sito www.1hundredthings.com il quale mi ha coinvolto insieme ad altri artisti, ognuno dei quali ha portato 100 lavori, chi foto chi dipinti, io ho portato 100 illustrazioni chiamate “ 100 Allucinazioni dell’estasi “non hanno un tema vero e proprio che le lega tutte quante ma sono delle immagini, come dei flash avvolte derivanti dall’inconscio ma che si rifanno anche al mito o all’immagine incosciente che ognuno ha, un iconografia che prende appunto dall’arte primitiva dall’illustrazione esoterica e da tantissime altre cose che vengono convogliate in queste 100 opere che hanno in comune se non altro lo stile e la tecnica; con tinte molto accese fatte su una carta con alta grammatura e colori “ Tombo “ che sono colori ad acqua con una resa molto viva e brillante. Io la considero la mia prima vera opera completa, è stato anche un percorso spirituale, spiritualità che è sempre presente nei miei lavori. “
Si arriva poi a toccare il rapporto con il mondo dell’arte: “ Il sistema arte è un mondo che conosco poco, come dicevo non avendo seguito un percorso classico fatto di contatti e formazione mi sento un po’ come un primitivo in una grande salta, tutt’ora sto cercando di confrontarmi con certi meccanismi sia quello delle relazioni tra artisti sia quello con le gallerie, la mia idea è basata sul rapporto tra le persone e tra gli artisti, cercando di creare dei contatti come ho fatto qui a Pescara con Matteo Liberi; per certi versi me la sto vivendo ancora come il mondo dei graffiti, cioè delle relazioni tra artisti che portano poi a progetti o comunque che arricchiscono il proprio bagaglio culturale. Dal punto di vista economico ancora non riesco a fare un bilancio, diciamo che è il primo dei problemi e l’ultimo dei miei pensieri. “
Così conclude Davide Barca il viaggio all’interno delle sue riflessioni sulla sua arte e il mondo che lo circonda.