“La ruota panoramica allestita da oltre un mese nell’area dell’ex Cofa, sulla riviera sud di Pescara, è abusiva. La verità è saltata fuori oggi in Consiglio comunale, quando il vicesindaco Del Vecchio ha dovuto, suo malgrado, rispondere all’interrogazione presentata dal Presidente della Commissione Vigilanza Masci. Non esistono autorizzazioni: la Scia non è stata rilasciata perché l’Ufficio Edilizia ha ritenuto irricevibile la domanda di autorizzazione per carenza di documentazione; è necessaria, come avevamo previsto, l’autorizzazione dell’Enac che non è stata neanche richiesta; non esiste un’indagine sulla qualità del suolo che deve sostenere e reggere il peso della struttura, alta 42 metri, e non c’è nulla che avalli o giustifichi la presenza di quella struttura, tra l’altro accessibile a chiunque visto che i cancelli di ingresso all’area, di proprietà della Regione Abruzzo, sono irregolarmente aperti giorno e notte. Tradotto: la ruota è abusiva e va subito smantellata, con un intervento tempestivo della Polizia municipale, al fine di ripristinare una situazione di legalità, e su questo l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ritiene il sindaco Alessandrini direttamente responsabile della vicenda, e a lui chiediamo di firmare un’ordinanza di rimozione”.
Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, in riferimento alla struttura allestita sulla riviera sud.
“Altro che ‘partito del no’ e delle chiacchiere del giovane assessore Cuzzi, che ‘sa-quello-che-piace-ai-pescaresi’. Ai pescaresi piace la legalità e il rispetto della legge – ha replicato Foschi -. Da oltre due mesi continuiamo a porre domande sulla presenza della ruota panoramica nell’area dell’ex Cofa, da mesi continuiamo a chiedere di vedere le carte che certificassero la legittimità di quella giostra e la regolarità di procedure e autorizzazioni. Da due mesi l’assessore Cuzzi ci risponde per ritornelli e gag, senza mai dare riscontro ai nostri quesiti, ovvero se la ruota abbia ottenuto la Scia dall’Ufficio Edilizia del Comune o se corrisponde al vero che esiste un parere negativo rilasciato dai tecnici che avrebbe bloccato l’iter della ruota. Poi il terreno: abbiamo chiesto di conoscere come la struttura imponente verrà ancorata a terra, perché ci sembra elementare e legittimo pensare che un impianto di simili dimensioni dovrebbe essere dotato di una base tanto solida da poter resistere a eventuali temporali o nubifragi, accompagnati da venti forti, una base capace di sostenere, in tali casi, la ruota, altrimenti pericolosamente esposta. E ricordiamo che tali fenomeni meteorologici di grande violenza non sono inusuali a Pescara, anzi l’ultimo si è verificato appena venerdì scorso durante il nubifragio. E per tale ragione ci chiediamo se sia stata effettuata una indagine da parte di ingegneri qualificati e abilitati circa la qualità del terreno che dovrà sostenere il peso della ruota. In alte parole, abbiamo la certezza certificata che quel terreno, argilloso e sabbioso, posto sul mare, abbia la capacità di reggere la ruota? E ancora: è stata chiesta e rilasciata la opportuna autorizzazione da parte dell’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, perché, a una prima occhiata, sembra che la ruota ricada esattamente nell’asse di atterraggio dei velivoli, e comunque sappiamo che tutti gli edifici o le strutture, mobili o immobili, del territorio, compreso il ponte nuovo, le Torri Camuzzi, persino la torre della Cattedrale, superata una certa altezza, devono essere sottoposte al vaglio dell’Enac che ne deve certificare la fattibilità, ovvero la compatibilità con l’aeroporto, e soprattutto deve avere piena contezza di tali strutture per l’aggiornamento della ‘Carta Ostacoli’. Non solo: consultando il vigente Piano regolatore del Comune di Pescara, semplicemente sul sito on line dell’Ente, abbiamo già verificato, sulla ‘Carta dei vincoli’, che l’ex Cofa ricade nell’area sottoposta a ‘Vincolo aeroportuale’, sulla base della legge 431/85 che appunto vincola l’area ed è stata ovviamente recepita dal Piano regolatore. Se la circostanza fosse confermata, è evidente anche a un profano che l’allestimento di una ruota panoramica alta 42 metri potrebbe non essere né compatibile, né tantomeno autorizzabile dall’Enac. Poi, vista la dislocazione sul mare – ha proseguito Foschi – ci pare ovvio chiedere se la presenza della ruota sia stata giudicata compatibile anche dalle altre Autorità operanti sul territorio, ovvero la Capitaneria di Porto, ma, soprattutto, la Sovrintendenza ai Beni Paesaggistici, che ha già salvato Pescara dall’ennesimo obbrobrio concepito dal Pd, ovvero il pontile del cielo, nell’area antistante piazza Primo Maggio.
È vero che la ruota, come si legge in delibera, dovrebbe avere un carattere provvisorio, ovvero dovrebbe restare sino al 15 gennaio 2017, ma sappiamo anche che il provvisorio può sempre trasformarsi in definitivo, e comunque la presenza di quella installazione andrà certamente a modificare, per i prossimi sei mesi, l’assetto paesaggistico della riviera sud, ovvero modificherà e, in qualche modo, andrà ad alterare l’orizzonte visivo della nostra riviera. Fino a due giorni fa l’assessore Cuzzi ha spudoratamente negato l’esistenza di problemi, salvo essere oggi clamorosamente smentito dal suo compagno di giunta, l’assessore ai Lavori pubblici Del Vecchio che, rispondendo al Capogruppo Masci, ha semplicemente detto che la nostra Associazione aveva ragione su tutta la linea: a oggi l’ufficio Edilizia del Comune ha bocciato la Scia della giostra bollando come ‘irricevibile’ la domanda inoltrata in quanto carente della documentazione; manca l’autorizzazione dell’Enac che è invece indispensabile; manca l’indagine sulla qualità del terreno, che è invece fondamentale. Il vicesindaco ritiene che non serva il parere della Sovrintendenza ai Beni Paesaggistici, non essendo la giostra in area sottoposta a vincolo, ma noi non siamo d’accordo e quindi provvederemo a inoltrare un’apposita istanza all’Ente. Ma la sostanza ora non cambia: la ruota è abusiva e va rimossa, anzi, non doveva proprio essere installata, perché ci sembra ovvio che la regolarizzazione dei documenti andava fatta prima dell’inizio del montaggio della ruota, e ci chiediamo chi abbia consentito il suo allestimento, chi abbia autorizzato l’ingresso e l’utilizzo delle aree dell’ex Cofa, chi ha fornito le chiavi dell’area stessa, e chi, per tutto questo tempo, abbia fatto finta di non vedere che sulla riviera sud c’era una struttura di acciaio abusiva. Oggi – ha concluso Foschi – sicuramente non è più possibile girare la faccia dall’altra parte e chiediamo l’immediato smantellamento di una struttura che non può rimanere nell’area senza le dovute autorizzazioni, in caso contrario provvederemo a segnalare le eventuali omissioni agli Enti preposti”.