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Insabbiamento porto, Forza Italia presenta un'interrogazione

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“Togliere 10mila metri cubi dal porto canale di Pescara per restituirgli agibilità, come ha detto oggi in Consiglio comunale il sindaco Alessandrini, è come pensare di svuotare l’oceano con un cucchiaino. Il sindaco e la sua giunta non hanno alcuna idea sul come fronteggiare l’emergenza piombata come un macigno sul nostro scalo, ormai inaccessibile alle navi commerciali dallo scorso 19 luglio, e, temiamo, anche per i pescherecci e i mezzi della Snav. Lo abbiamo capito chiaramente oggi quando ha risposto alla nostra interrogazione urgente sull’episodio fornendo numeri e cifre, peraltro, privi di riscontro, se non addirittura contraddetti, sui documenti cartacei prodotti. Ora siamo veramente preoccupati e temiamo di trovarci dinanzi a una bomba sociale pronta a esplodere”.

La denuncia è arrivata dai Gruppi consiliari di Forza Italia e Pescara in Testa, che hanno sottoposto la problematica in aula con un’interrogazione urgente.

“Lo scorso martedì 19 luglio – ha spiegato il Capogruppo FI Antonelli ricostruendo la vicenda – la nave commerciale della società Di Properzio Galatea, è arrivata nel porto di Pescara per scaricare il carburante, ma è stata fermata all’imboccatura del canale e costretta a tornare indietro per l’inagibilità dello scalo. Inagibilità determinata dai fondali troppo bassi, completamente insabbiati dopo le mareggiate del 15 e 16 luglio, e quindi da due giorni lo scalo di Pescara è ufficialmente inaccessibile per le navi di pescaggio medio. Oggi in piena estate assistiamo al dramma più grave per la marineria e per gli operatori commerciali perché se la nave Di Properzio non è riuscita a entrare, è presumibile che analoghi problemi ci saranno per i pescherecci e per i mezzi della Snav del collegamento Pescara-Croazia, con le inevitabili e pesantissime conseguenze per l’immagine turistica della città. Da ben due anni il Piano Regolatore Portuale è fermo al Ministero perché per tre volte il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici ha rigettato la pratica, poiché la documentazione inviata era carente o sbagliata, mentre l’amministrazione comunale ha continuato ad affidare incarichi pagati dai pescaresi per cercare di completare la documentazione.

E registriamo anche la colpevole inerzia del Governatore D’Alfonso che si è dilettato a far svolgere la gara d’appalto per affidare i lavori di sfondamento della diga foranea, lavori incompatibili con il Piano regolatore portuale vigente, e contenuti solo nel nuovo, tanto che oggi non c’è il Piano, ma c’è la ditta cui va affidato un cantiere-fantasma, pura follia politico-amministrativa. A questo punto ho chiesto al sindaco se non ritenesse di dover evitare le assurde e inutili conferenze stampa per annunciare i ripetuti tentativi del Comune di mettere pezze a colori rispetto ai continui errori commessi nella gestione del nuovo Piano Regolatore Portuale; ho chiesto di fornire spiegazioni esaurienti sul perché l’Ente in due anni non sia stato capace di rispondere celermente alle elementari osservazioni presentate dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, consentendo l’approvazione del Piano Regolatore Portuale e, di conseguenza, lo sfondamento della diga foranea; e, infine, ho chiesto quali interventi intendesse attuare per fronteggiare l’urgenza del momento, ovvero quali fondi intendesse reperire per un dragaggio di emergenza, magari utilizzando quelli che certamente metterà a disposizione il Ministro Delrio in virtù della tanto sbandierata amicizia con il Presidente della Regione. Le risposte del sindaco Alessandrini sono state marcatamente stizzite, oltre che superficiali, incomplete, scarne e, per certi versi, contraddittorie rispetto ai documenti cartacei poi forniti. Praticamente abbiamo scoperto in aula che quello della nave Galatea, del 19 luglio, è stato solo il secondo degli incidenti simili, visto che già domenica 17 luglio, il motopesca ‘Maria Teresa’ si era arenato su un banco di sabbia presente nella Darsena commerciale del sorgitore, lo stesso che ha impedito l’ingresso della Galatea, dunque le nostre preoccupazioni circa il blocco del porto anche per i pescherecci erano fondati e sono stati confermati. Oggi abbiamo scoperto anche che ieri si è svolta una riunione d’emergenza sul problema alla presenza, tra gli altri, dell’ingegner Bentivoglio del Provveditorato Interregionale per le Opere pubbliche, e qui arrivano le contraddizioni. Secondo il sindaco Alessandrini, in seguito a quell’incontro, al quale avrebbe partecipato per il Comune il vicesindaco Del Vecchio, che però non ha poi inspiegabilmente firmato il relativo verbale, il Provveditorato eseguirà un dragaggio straordinario, sotto la soglia dei 200mila euro che, a suo dire, gli permetterebbe di affidare le opere senza gara evidentemente, per portare via 10mila, massimo 15mila metri cubi di sabbia, cifra già di per sé ridicola, e assolutamente insufficiente per restituire agibilità al nostro porto. Ma qui cominciano i ‘buchi neri’ e le contraddizioni tra le parole del sindaco Alessandrini e le lettere e i verbali della riunione e del Provveditorato: nei documenti ufficiali si parla infatti del dragaggio straordinario, ma da nessuna parte si legge l’entità delle somme effettivamente disponibili per tali opere, dunque non sappiamo chi erogherà i presunti 200mila euro, se il Ministero, o la Regione o anche il Comune. Poi le quantità dei fanghi da prelevare: il sindaco ha parlato di 10-15mila metri cubi di fanghi, che verrebbero stipati in vasche provvisorie. Peccato che nel progetto presentato dall’ingegner Bentivoglio si parli della realizzazione di 3 vasche, per il deposito temporaneo del materiale dragato, ciascuna di una capacità di appena 2mila metri cubi, ovvero, se la matematica non è un’opinione, si potranno dragare solo 6mila metri cubi di sabbia, ovvero nulla. E allora da dove vengono i 10-15mila metri cubi del sindaco Alessandrini? Buio totale, poi, sui tempi di esecuzione delle opere: a oggi sono partite solo le richieste di autorizzazione, e nulla più. Il sindaco – ha proseguito il Capogruppo Antonelli – ha poi confermato per intero le nostre preoccupazioni circa l’iter del Piano Regolatore Portuale: colpa dei ritardi sarebbe stata, a suo dire, l’imprevista realizzazione delle vasche di laminazione lungo il Pescara, opera di cui tutti eravamo stranamente a conoscenza, tranne lui. E poi, rinviata la pratica al Ministero, Alessandrini ha ufficializzato che solo dopo le ferie estive il Consiglio inizierà a esaminare il fascicolo Pescara, dunque per ora non avremo il nuovo Piano, e la diga foranea non sarà toccata, un disastro per Pescara causato dall’incapacità amministrativa di Alessandrini e del Governatore D’Alfonso”.

 

 

 

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