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Stagione terminata con il divieto di banleazione, Pescara Mi Piace: "Apriremo un tavolo istituzionale"

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“La stagione estiva 2016 si conclude esattamente com’era cominciata, con un divieto di balneazione su tre quarti del litorale di Pescara. Colpa delle ultime quattro gocce di pioggia cadute negli ultimi giorni e che di nuovo hanno determinato lo sversamento di liquami nel fiume per non mandare in tilt il depuratore di via Raiale. E il sindaco Alessandrini ha emesso il divieto di balneazione con il quale ha scritto nel modo peggiore la parola fine a una stagione nera, proprio nell’ultimo scorcio d’estate, una stagione da cancellare per il capoluogo adriatico e per gli operatori del turismo, le cui responsabilità ricadono interamente sulle spalle del sindaco Alessandrini e della sua giunta, incapaci di affrontare l’emergenza. Chiusa l’estate, l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ aprirà ora un Tavolo di confronto istituzionale per capire come, cosa e con quali mezzi occorre intervenire per tutelare l’immagine e l’economia turistica cittadina guardando al 2017 con il ‘Cantiere Turismo Pescara’”.

Lo hanno detto l’avvocato Berardino Fiorilli e Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.

“Dopo le analisi ballerine, dopo i risultati a singhiozzo, dopo una stagione estiva cominciata con un divieto di balneazione che ha coinvolto, per la prima volta nella storia della città, ben tre quarti del litorale, dopo le gaffes dell’Arta sulla divulgazione dei dati, dopo i continui sversamenti dei troppi pieni a fronte di ogni minimo acquazzone estivo, sversamenti puntualmente segnalati dall’impresa che gestisce il depuratore di via Raiale – hanno ricordato l’avvocato Fiorilli e Foschi -, dopo gli sversamenti persino alla vigilia di ferragosto, l’estate 2016 è finita nel peggiore dei modi: sono bastate quattro gocce di pioggia per imporre l’apertura dei troppo pieni al fine di non far saltare il depuratore. Inevitabile lo sversamento dei liquami nel fiume e, quindi, l’ordinanza di divieto di balneazione sia sul litorale sud, a Fosso Vallelunga, che a nord, in corrispondenza di via Galilei, quarantotto ore di stop, in una stagione in cui il mare è stato un miraggio irraggiungibile per tutti. È purtroppo evidente quanto sia paradossale tale situazione: non è concepibile che da un anno a questa parte un minimo temporale mandi in crisi il depuratore e, con esso, tutta la città. Non è accettabile che per tre mesi d’estate siamo andati avanti con il balletto del mare-no, mare-sì, con il risultato che quest’anno le spiagge sono rimaste vuote perché la gente non si fida più delle parole e delle vuote rassicurazioni del sindaco Alessandrini e della sua giunta. Non è possibile che in tre mesi non si sia messa in campo una sola azione amministrativa tesa a risolvere un’emergenza perenne, un’azione che almeno desse una prospettiva futura alla città che già sa che l’estate 2017 rischia di essere identica a quella che sta per concludersi. A questo punto – hanno aggiunto l’avvocato Fiorilli e Foschi – vista l’inadeguatezza del sindaco Alessandrini, è ora di riprendere in mano la situazione. Nelle prossime settimane convocheremo un Tavolo istituzionale che chiamerà a discutere tutte le parti in causa per capire cosa occorre fare, innanzitutto a livello infrastrutturale, per risolvere l’emergenza. Quindi dovremo individuare target e obiettivi per la nuova stagione perché del turismo non se ne può parlare solo a giugno, ma già a dicembre deve cominciare una nuova programmazione, avendo la certezza di fondi ed eventi. Il nostro obiettivo è quello di stilare un documento chiaro che sottoporremo all’attenzione delle Istituzioni per avere risposte certe cui dovrà corrispondere l’apertura del ‘Cantiere Turismo Pescara”.

 

 

 

 

 

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