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"Notte bianca solo per pochi commercianti", la protesta dell'Associazione Amici di Corso Vittorio

Il Comune prevede la manifestazione solo per poche strade della città escludendo Corso Vittorio Emanuele

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Parla di "eventi annunciati in zona cesarini per mail e messaggi WhatsApp", con una gestione “che penalizza il commercio locale”. Per l'Associazione Amici di Corso Vittorio, l'annuncio della Notte Bianca è arrivato solo “a pochi giorni dalla realizzazione dell'evento, creando destabilizzazione tra i commercianti pescaresi, molti dei quali esclusi dalla zona prescelta pur essendo dislocati in vie centrali. Con grande amarezza, pertanto, ci troviamo costretti a prendere pubblicamente posizione sulla gestione informativa e pubblicitaria da parte dell’amministrazione comunale di questo bellissimo progetto: basti pensare che le associazioni di categoria solo alle 13.32 del 11 luglio ne hanno avuto notizia ufficiale poichè hanno ricevuto una mail, tra l'altro per molti non consultabile stante l'invio dalla pec istituzionale… che a volte pare funzioni (quando bisogna comunicare in un lato!) a volte non funzioni (quando bisogna ricevere dall'utenza comunicazioni o richieste!)”.

Poi i commercianti di Corso Vittorio aggiungono: “Siamo consci e consapevoli delle problematiche legate alla mobilità cittadina, sempre più fiaccata e provata, ma si poteva prendere spunto anche dalle città vicine che in occasioni simili, pur coinvolgendo tutte le strade più rilevanti pianificano un giusto progetto di bus navetta e parcheggi per accogliere quanti vi decideranno di prender parte. Un modo di agire, questo dell'amministrazione cittadina, che consideriamo profondamente irrispettoso nei confronti di chi ogni giorno tiene viva la città con il proprio lavoro”.

L'Associazione “Amici di Corso Vittorio” aveva presentato “con largo anticipo” un calendario “dettagliato di eventi, strutturato e protocollato, nato con l’intento di offrire occasioni di rilancio al commercio cittadino e riportare le persone a vivere il centro. Un lavoro fatto con spirito propositivo e volontà costruttiva, pensando a ogni aspetto: organizzazione, promozione, coinvolgimento, ma soprattutto per riporre al centro dell'attenzione un'arteria che purtroppo è sempre più dimenticata...e ci viene da dire anche  “da Dio e dagli uomini”. In un contesto già gravemente compromesso dalla chiusura di parcheggi strategici, da una città trasformata in un cantiere permanente e da una lunga scia di serrande abbassate (solo per conoscenza assisteremo ad altre chiusure nei prossimi mesi!), ci saremmo aspettati almeno un ascolto attento. Invece, ancora una volta, si è preferito agire in solitaria, senza confronto, con iniziative che finiscono per coinvolgere sempre e solo le stesse aree, come Corso Umberto, ignorando che Pescara è fatta di tante altre vie, primarie e secondarie, che danno anima e identità alla città. Senza nulla togliere a queste vie centrali di Pescara, ma anche noi e i numerosi residenti che appoggiano e sostengono le nostre iniziative, vorremmo sentirci parte attiva di questa storia...purtroppo però, e non per volere nostro, siamo spesso degradati a meri spettatori passivi!".

Poi l'associazione precisa: “Siamo certi che l'assessore al commercio Zaira Zamparelli, che ricordiamo provenire da una famiglia di commercianti, ben comprende le problematiche che affrontiamo ogni giorno, ma non riusciamo a capire perchè non ascolti le nostre esigenze, che per onor del vero, dovrebbero essere anche le sue. Concludendo, dunque, un evento annunciato il giorno prima, senza un’adeguata promozione né una comunicazione conforme, risulta del tutto inefficace. Non solo genera confusione e frustrazione tra commercianti e cittadini, ma, a nostro parere, rappresenta anche uno spreco di risorse pubbliche, gestite in modo approssimativo e non strutturato. Tanto più se a farlo è un Comune che lamenta costantemente la mancanza di fondi. Come associazione, infine, continueremo a lavorare con serietà e a proporre iniziative pensate per il bene comune, appoggiati dalle realtà che sposano le nostre progettualità, pretendendo il giusto rispetto, l'attento ascolto e una visione propositiva e vera per il futuro del commercio e della città”.

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