Ieri al Convento di San Patrignano un incontro Accademia in famiglia per le delegazioni abruzzesi dell’Accademia Italiana della Cucina. Appuntamento che, per il quarto anno, vede riunirsi le Delegazioni Abruzzesi per trascorrere ore insieme, tra i soci, per conoscersi e condividere esperienze culturali. Per questo quarto anno l’incontro è stato nel territorio Vestino dell’entroterra pescarese tra i borghi di Collecorvino e Picciano.
Quest’anno il tema trattato è stato Borse, vimini e mappine: i sapori delle scampagnate che ha visto quali relatori la Prof.ssa Eide Spedicato, antropologa e il Dott. Corrado Pierantoni, nutrizionista e scrittore. L’incontro è stato moderato da Maurizio Adezio del Centro Studi AIC e le conclusioni sono state fatte da Mimmo D’Alessio Vice Presidente Vicario dell’Accademia.
Ha aperto i lavori Nicola D’Auria che ha invitato i delegati presenti, Antonio Moscianese Santori – Delegato di Atri Franco Santellocco Gargano – Delegato di Avezzano e della Marsica Nicola D’Auria – Delegato di Chieti Demetrio Moretti – Delegato di l’Aquila Giuseppe Fioritoni – Delegato di Pescara Giuseppe di Giovacchino – Delegato di Pescara Aternum Giovanni D’Amario – Delegato di Sulmona Claudio D’Archivio – Delegato di Teramo Adri Cesaroni– Delegato del Vasto, a fare un saluto ai tanti presenti accademici soci e ospiti
La prof. Spedicato Eide, ha parlato di scampagnate nella storia, con uno excursus sulla tradizione del fenomeno del mangiare fuori città e della scampagnata e del termine che oramai è desueto perché ricorda tempi in cui si andava in famiglia, carichi di borse piene di cibo, in zone dove passare una giornata all’aperto senza grandi pretese.
Ma il temine e l’attività di andare fuori porta, per passare il tempo libero, in Italia è legato soprattutto alla gita del lunedì dell’angelo, pasquetta, quando c’è la risurrezione non solo religiosa, ma soprattutto un momento stagionale della rinascita della vita. La rinascita della vita già si festeggiava nell’età latina legata ad alcune divinità come Persefone o Flora che annunciavano la rinascita della natura all’aperto.
In età romana c'erano le passeggiate in campagna, ovviamente con cibo al seguito, come pratica filosofica e nell’era medievale, in genere i nobili, che si dedicavano alla caccia dovendo sostare per una pausa erano soliti organizzare degli spuntini all'aperto. Anche Plinio raccontava di rinfreschi serviti vicino a fontane dove il cibo veniva servito su vasi galleggianti. Della scampagnata parlarono anche Lucrezio, Virgilio, Tibullo e Orazio ma anche Seneca e Ovidio.
Tracce di questa pratica si devono a Gaston de Foix, il quale descrive un evento del genere nel 1387 soffermandosi sul cibo che in quell'occasione veniva offerto ai commensali. C’erano pasticcini, prosciutti, carne al forno annaffiati quindi, non la scampagnata dalla quale siamo sostanzialmente avvezzi.
Nel 1500 c'è un episodio che potrebbe essere associato a una scampagnata sui generis, San Filippo Neri era solito donare ai pellegrini, per il pellegrinaggio delle sette chiese, un fagotto di cibo proprio perché potessero desinare. Questo potrebbe intendersi come una sorta di scampagnata.
Nel tempo, soprattutto nel Seicento, la scampagnata venne sostituita dal pic-nic che è una parola francese costituita da due parole con il significato di spiluccare cose di poco conto. Nel XVII secolo fu Maria Antonietta che incentivò i banchetti di corte all’aperto nei giardini di Versailles.
In Inghilterra questa partica divenne frequente, per una cultura particolarmente attenta alla natura, che fu anche oggetto di letteratura.
In Abruzzo l’uso delle scampagnate era sempre per la pasquetta e si svolgeva nei pressi del fiume Sangro, vicino a torrentelli e altri corsi e specchi d’acqua. Oggi, purtroppo, alle scampagnate si aggiunge il poco rispetto per la natura e per gli altri e chi trascorre il tempo in aree libere e nei boschi lascia i luoghi utilizzati sporchi con poco riguardo per le persone e la natura. A parlare del cibo è stato il dott. Corrado Pietrantonio che ha chiarito l'importanza del cibo da consumare durante la giornata sia lavorativa sia festiva.
Sapersi nutrire è di importanza basilare per la vita e il dott. Pierantoni ha anche parlato della troppa diffusione di cibi super processati e dell’uso a volte eccessivo degli integratori. I migliori integratori sono già in natura e basta saper scegliere cibi che nutrono senza apportare eccessi di zuccheri e ponderali al proprio fisico. La conclusione, dell’interessante incontro, è stata fatta da Mimmo D'Alessio che ha parlato di tradizioni e usi abruzzesi delle gite e scampagnate, anche citando Gabriele D’Annunzio in un suo scritto sull’argomento.
La giornata conviviale è continuata presso il ristorante Dimora Cecchini in Contrada Colline di Picciano accolti dal titolare Gabriele Armenti, Presidente Associazione Ristoratori FIPE Pescara, dalla Brigata di cucina guidata da Enio Affettuosa e dal Direttore di Sala Vincenzo Delli Rocioli. Simposiarchi della conviviale i due Delegati pescaresi Giuseppe Di Giovacchino e Giuseppe Fioritoni. L’incontro è stato l’occasione per una piacevole convivialità all’insegna dell’amicizia e della cultura e la scampanellata, delle campane delle delegazioni, ha chiuso con brio la piacevole giornata.