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“Diabete, Malattie croniche non trasmissibili, fragilità”: congresso promosso dal Lions Club di Montesilvano

Club Lions presenti: Pescara Host, Chieti Host, Pescara Valpescara, Chieti Marrucini, Loreto Penne, Guardiagrele, Francavilla Il cenacolo.

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Nella sala Convegni dello Sporting Hotel Villa Maria di Francavilla al mare, nel pomeriggio 22 novembre, si sono riuniti vari club territoriali Lions, per partecipare e condividere un evento di grande importanza medico sociale: il diabete nelle persone fragili.

L’introduzione e la coordinazione degli eventi è stata fatta dalla Prof.ssa Ester Vita Colonna Coordinatrice Distrettuale Service diabete: Prevenzione, Diagnosi precoce e interventi sociali, Prof. Ordinario Università D’Annunzio Chieti Pescara. 

La Prof. Ester Vitacolonna ha dichiarato: “La manifestazione odierna si inserisce nel service dei Lions Club International del distretto 108A che ha come titolo Diabete, Prevenzione, Diagnostiche Precoce e Interventi Sociali

Oggi pomeriggio metteremo insieme una serie di professionalità caratterizzate dalla passione, dall'eccellenza dell'azione per discutere dei temi diabete, malattie croniche non trasmissibili e fragilità. Il diabete mellito è una patologia cronica non trasmissibile tra le più diffuse al mondo e se diagnosticata in tempo e correttamente trattata non dà luogo a complicanze che invece potrebbero essere invalidante. E, quindi, è una patologia che può essere trattabile e può essere un'occasione di cura perché è una patologia cronica che impone controlli periodici di prevenzione anche di patologie che probabilmente non verrebbero diagnosticate. Quindi, nell'ottica di riproporre positivamente quello che è un evento importante, che per alcuni può essere drammatico, come la diagnosi di una malattia cronica, noi pensiamo che questa paradossalmente diviene un'occasione. Nell'ambito della giornata oggi avremo appunto quello che è il carico del diabete unito con la fragilità. Andremo quindi ad occuparci delle persone anziane e daremo anche la definizione di fragilità. Poi tratteremo anche della fragilità e della sostenibilità ambientale, così come della prevenzione nei giovani e della fragilità dei giovani. L'importanza della prevenzione, ma anche l'importanza di avere un giusto modo di comunicare per evitare che ci sia ossessività nei confronti di stili di vita non salutari. Poi avremo un argomento delicatissimo che è la patologia cronica non trasmissibile del diabete nelle case circondariali e, ancora, tra i pazienti psichiatrici. Completiamo tutta la gamma delle possibilità sia per delle persone sia delle patologie quindi, sì, delle fragilità nella fragilità. L’incontro è, appunto, un laboratorio di idee da cui trarremo spunto per intervenire là dove è possibile”. 

Prima di dare la parola ai relatori hanno salutato i presenti e illustrato il convegno Andreoli Presidente zona 108 A Lions, che ha ricordato l’importanza di aver organizzato il convegno con il supporto della Prof. Vita Colonna, Host per il diabete, che è riuscita a metter insieme tante personalità per affrontare il problema delle diverse fragilità e guardare il diabete da un punto diverso poco attenzionato nella normale cura del paziente.

Rosa De Fabritis, Presidente del club di Montesilvano, che già dall’estate scorsa aveva dato l’idea e l’input per affrontare un argomento così importante, della fragilità delle persone e dalla cura del diabete per le stesse, ha salutato tutti i presenti e gli importanti relatori che con le loro competenze hanno illustrato come affrontare le fragilità delle persone diabetiche 

A portare i saluti il prorettore Antonio Di Battista che si è complimentato per la scelta dell’argomento affrontato e della necessità di comprendere le fragilità personali delle persone affette da diabete. 

Il primo relatore è stato Enrico Miccadei, professore ordinario di geologia, nonché delegato del rettore, ha parlato della sostenibilità e fragilità ambientale del pianeta in una visione One Health.

Parlare del territorio e delle fragilità potrebbe sembrare non attinente al tema dell’incontro, ma il prof. Miccadei, anche attraverso slide, ha dimostrato come la situazione del territorio e la conoscenza dello stesso possa: “…ridurre i rischi medici per la società causati da fattori naturali e antropici, ridurre i problemi sanitari, ignorando la comprensione degli aspetti di interesse medico delle scienze della terra, perché riprendiamo tutto quello che è utile per la prevenzione, la conoscenza dell'evoluzione della vita”.

Il dott. Mateo Candeloro, geriatra, ha parlato della fragilità quale pilastro della geriatria nei Soggetti Anziani. Bisogna partire dal concetto che la fragilità non è di tutti gli anziani, ma non bisogna ridurre l’attenzione per non negare opportunità di terapie solo perché il paziente è troppo anziano. Insieme alla fragilità, dovuta all’età, ci sono le malattie croniche come il diabete e le infiammazioni. Anche molta attenzione si deve porre per le persone anziane per le malattie mentali, come la depressione che induce il soggetto a non curarsi sia con le medicine sia con una dieta adeguata.

Dott. Paolo Di Berardino, coordinatore GDS associazione dietetica e nutrizione Clinica disturbi dell’alimentazione, ha parlato delle Popolazione Giovanile rispetto al grande problema dell’alimentazione. Ragazzi soggetti ad anoressia o bulimia che hanno un rapporto malato con il cibo o dipendenza da Internet o allontanamento dalla società. Soggetti che se poi sono anche diabetici aumentano il rischio di sopravvivenza quando soffrono delle patologie alimentari che, in alcuni casi, hanno portato pazienti a pesare solo 25 kg, quindi una triste strada verso la morte.

Il disagio adolescenziale è una condizione diffusa e può essere espressa in modi diversi in relazione alle caratteristiche delle personalità e ai diversi contesti sociali, scolastici e familiari. Inoltre, oggigiorno, si evidenziano forme di disagio con autolesionismo, comportamento aggressivo nei contesti familiari, scolastici e sociali con abuso di alcool e di droga.

Il Dott. Giulio Calella, responsabile di Medicina penitenziaria, ha parlato delle Case Circondariali e dei problemi che i detenuti hanno in merito alla salute e alle cure necessarie.

La fragilità del periodo detentivo è una fragilità del tutto particolare. 

“Dobbiamo ricordarci -ha detto il dott. Calella- che le persone costrette negli istituti penitenziari sono affidate al servizio sanitario nazionale, cioè alla sanità pubblica, dalla magistratura ai medici che operano all'interno degli istituti penitenziari. Da questo si deve partire per capire quali sono le fragilità. La sanità penitenziaria parte da lontano, la prima legge sulla sanità nelle carceri è nel 1975 e, circa l'epatologia diabetica e la fragilità del periodo detentivo, si deve considerare che le persone detenute, anche se trasferite da un penitenziario ad un altro, hanno assicurata la continuità terapeutica per le epatologie che sono già in trattamento. In Abruzzo ci sono 8 istituti penitenziari che hanno tutti un presidio sanitario dove lavorano circa 50/60 medici, compreso nell’istituto penitenziario per i minori de L’Aquila da poco riattivato. Il sistema sanitario regionale per l’Abruzzo prevede la continuità nelle cure, ma il sovraffollamento delle carceri è penalizzante e anche le tabelle dietetiche obsolete dettate dal Ministero della Salute per il diabete, tutte a base di carboidrati, non migliorano certo la situazione. A questo bisogna aggiungere che nel caso di ricovero in Ospedale, per il paziente recluso non ci sono capienze nei pronto soccorso per accoglierlo visto la necessità di tenerlo diviso dagli altri pazienti”.

Dott. Gianfranco Contini, Psichiatra Fondazione Villaserena per la Ricerca, ha parlato dei Soggetti con Patologie Psichiatriche.

Sappiamo che i dati sulla sofferenza malattia mentale il disagio esiste, ma non va confuso con la malattia mentale, trascurate e mal gestite. La patologia della malattia mentale con aumento di casi di ansia e depressione, malcurati disturbi psicotici, mal curati disturbi della personalità, in realtà, i disturbi della personalità vengono sottaciuti.

Una persona su tre non riceve cure adeguate. Il problema diabetico va incontro a disturbi psichiatri che rendono il paziente psichiatrico tale da non curare il diabete in maniera adeguata. Il supporto psicologico, la via sana ha tre fattori per curare il diabete. Concetto di aderenza, cercare di trovare sintesi armonica e creare rapporto medico paziente. Occorre lavorare sulla resilienza ciò la capacità dello stesso paziente di resistere nella cura.

Le associazioni di volontariato: Associazione Liberamente con Davide Spinelli, associazione ASTUDIA-FAND: con Gabriella Adriani, Assicurazione ASAD con Alessandra Minetti, hanno presentato le loro associazioni note sia ai pazienti sia ai medici, che si occupano dei pazienti diabetici con la loro patologia e le loro fragilità.

Queste associazioni sono di notevole supporto ai pazienti e attuano un una giusta connessione con i medici e le istituzioni.

Il convegno si è concluso con il dibattito a cura di: Marlisa Amorosi, Valter Armellani, Titta Lattanzi, Franco Francomano che tirando le fila di tutti gli interventi hanno completato l’importante evento sul diabete e le fragilità dei pazienti.

Durante i lavori Vittorio Gervasi, si è collegato con il Governatore Stefano Maggiani, Governatore del Distretto 108A, che ha portato i suoi saluti e si è congratulato con gli organizzatori e ri relatori per un incontro con un tema medico sociale di grande tale rilevanza. 

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