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"L'esercito a Pescara a tutela di attacchi terroristici". E' la richiesta di Armando Foschi

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Torna a parlare l'Associazione Pescara Mi Piace e lo fa per mano di uno dei suoi esponenti, vale a dire Armando Foschi. Foschi in una nota di cui riportiamo il testo chiede al sindaco l'impiego dell'Esercito a Pescara, a tutela dal recente attacco terroristico che ha copito Parigi. Ricordiamo che la richiesta delle unità militari era già stata effettuata dallo stesso Foschi qualche settimana fa in merito agli episodi di criminalità registrati a Pescara e Provincia.

"L’attentato terroristico di Parigi impone il ripristino immediato delle misure di sicurezza straordinarie anche su Pescara, riattivando il controllo dei ‘siti sensibili’, e il perfetto isolamento di tutti i luoghi istituzionali, come il Palazzo della Prefettura, piazza Italia, l’aeroporto, la stazione ferroviaria e il depuratore, esattamente com’è accaduto all’indomani dell’11 settembre 2001, ossia dopo l’attacco alle Torri Gemelle. E oggi più che mai è fondamentale l’impiego dell’Esercito anche nel capoluogo adriatico: se a Roma verranno inviati 700 militari, Pescara ha il diritto di avere almeno 20-30 unità da utilizzare per garantire la massima sorveglianza del territorio, un’istanza, la nostra, di cui il sindaco deve farsi portavoce direttamente a Roma, perpetrandosi l’assenza inspiegabile di un Prefetto di Pescara”. Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ in riferimento agli ultimi tragici accadimenti internazionali.

 

“Ormai siamo in piena emergenza – ha sottolineato Foschi -. Le Istituzioni continuano a tacere, per non creare ‘allarmismi’, ma è inutile negare l’evidenza. Già da giorni Pescara era nella morsa della criminalità, con rapine, scippi, furti in abitazioni, negozi e uffici postali praticamente quotidiani. Una consapevolezza che ha indotto la nostra Associazione a sollecitare la richiesta di riportare a Pescara l’Esercito, che ha già ben operato sul territorio dal 2011 alla primavera del 2014. Ho inviato anche una lettera alle Istituzioni, ovvero al Presidente Renzi, al Ministro dell’Interno Alfano e al Ministro della Difesa Pinotti, oltre che, fra gli altri, al sindaco Alessandrini, una lettera che, per uno strano scherzo del destino, si è incrociata con una recrudescenza del terrorismo internazionale, culminata negli attentati di Parigi, con 132 morti e centinaia di feriti. Sorprendentemente, la prima misura che il Ministro Alfano ha adottato per garantire la sicurezza a Roma è stata proprio la mobilitazione dell’Esercito, con l’arrivo nella capitale di 700 militari, proprio perché consapevole della delicatezza del momento e delle minacce rivolte all’Italia. Minacce che però, esattamente come accadde dopo l’11 settembre, non riguardano esclusivamente e strettamente Roma, ma in realtà interessano tutto il Paese perché, è inutile negarlo, il terrorismo può colpire ovunque, e Pescara, una delle città più esposte verso est, porta dell’Adriatico, snodo ferroviario strategico sulla costa, che ospita sul proprio territorio un porto commerciale, e l’aeroporto regionale con collegamenti da e verso Londra, Parigi, Berlino, non può di certo considerarsi al sicuro. Per tale ragione ritengo sia opportuno il ripristino, da parte della giunta Alessandrini, di tutte le misure di sicurezza straordinarie in vigore nel 2001, come la sorveglianza speciale del Palazzo della Prefettura, del Tribunale, o di ‘siti sensibili’ come l’aeroporto, le stazioni ferroviarie, il depuratore, senza dimenticare scuole, cinema e teatri, e anche le piazze, luoghi di aggregazione di moltitudini di giovani, specie nei fine settimana, evitando, ad esempio, la presenza di auto tutt’attorno a tali siti strategici, auto che renderebbero più difficili i controlli e la sorveglianza, e ci meraviglia che a oggi non siano già arrivate delle disposizioni ad hoc in tal senso.

 

Ma soprattutto – ha insistito Foschi – oggi più che mai appare fondamentale chiedere l’immediata dislocazione su Pescara di almeno 30 unità dell’Esercito, da adibire proprio alla sorveglianza dei ‘siti sensibili’, in modo da sgravare le altre Forze dell’Ordine da tale compito gravoso, e consentendo loro di dedicarsi esclusivamente ai controlli del territorio. La città si attende una risposta chiara in tal senso da un sindaco Alessandrini a oggi completamente assente sui temi strategici e fondamentali che interessano il capoluogo adriatico, privo di un Prefetto e, temiamo, anche di un sindaco”.

 

 

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