Ieri, 30 gennaio, è stato firmato il diniego del permesso di coltivazione della Rockopper per il progetto "Ombrina Mare", lo ha comunicato Federica Guidi, ministro dello Sviluppo Economico, con una telefonata al presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso.
Dopo anni di battaglie era stato inserito a dicembre nella Legge di Stabilità un emendamento che vieta le trivellazioni all'interno delle 12 miglia marine e quindi scongiura il progetto contrastatissimo dagli Abruzzesi, ed ora è stato firmato ufficialmente il diniego.
Il provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino dell'Unmig e molto probabilmente la compagnia farà ricorso, ma la lotta è stata vinta: Ombrina è morta.
"Adesso bisogna continuare a lottare per far si che l'Italia si diriga verso un modello di sviluppo sostenibile. -afferma Saverio Gileno del Collettivo Studentesco Pescara - Continueremo a mobilitarci in tutta la regione attraverso il "Coordinamento Regionale UdS Abruzzo" , che mette in contatto i territori di: Pescara, Chieti, Lanciano, Vasto, L'Aquila e Sulmona, contro i nuovi permessi concessi in Adriatico, l'elettrodotto Villanova-Gissi, la centrale SNAM e l'inceneritore; perché la regione più verde d'Europa, coperta da oltre un terzo della sua superficie da Parchi e Riserve, non può essere devastata e sfruttata, bisogna incentivare lo sviluppo sostenibile ed il turismo. Per la questione delle concessioni di prospezione e coltivazione concesse nel mese di dicembre in Adriatico, con il maggior numero nei pressi delle Isole Tremiti, i movimenti si sono riuniti a Termoli il 17 gennaio e hanno dato vita alla campagna nazionale " Stop devastazioni e saccheggio dei territori ", alla quale aderiscono tantissime realtà in tutta Italia. Durante l'assemblea molisana si è arrivati ad una conclusione: la necessità di unire i movimenti ambientali di tutta la nazione e (per la questione delle trivelle) di un provvedimento che renda l'Adriatico a‪‎ TrivelleZero‬."