Sta diventando quasi difficile commentare il campionato del Delfino, gli spunti tecnici sono stati ampiamente analizzati, un gioco di squadra perfetto, spettacolare ma concreto, votato all’attacco eppure attento in difesa, unico limite d’inizio stagione, quando, a dire il vero, mancava spesso la presenza di Hugo Campagnaro, giocatore immenso per questa categoria. Tutti giocano per tutti, lo spirito di gruppo, da sempre la vera e unica arma vincente in questo sport, sembra prevalere su ogni cosa.
L’artefice di questo nuovo miracolo a tinte biancazzurre, Massimo Oddo, appare come una rarità nel panorama calcistico nazionale, abituato da sempre a ogni sorta di scaramanzia e spesso a finte dichiarazioni di comodo; quanti al suo posto, al più rilascerebbero affermazioni del tipo “abbiamo raggiunto l’obiettivo della salvezza, ora proveremo a fare meglio”? Lui, al contrario, non primo, non secondo, ma “solo” terzo in graduatoria, dichiara in pratica di sentirsi già in Serie A!
Appare privo di quella malizia, spesso fastidiosa e inutile, che i suoi colleghi più anziani sfoggiano in ogni circostanza. E’ certamente un predestinato nel suo ruolo, questo lo abbiamo a più riprese affermato, pertanto non possiamo che augurargli di non cambiare mai, anche quando, inevitabilmente, arriveranno le prime difficoltà e non ci riferiamo a questa stagione, beninteso, che davvero ci appare di settimana in settimana, come una favolosa cavalcata vincente, ma a quelle future, che certamente lo vedranno alla guida di compagini blasonate, sperando che ciò avvenga non troppo presto … i tifosi del Pescara stavolta non potrebbero digerire il prematuro addio di Oddo, come avvenne per Zeman!
In attesa di assistere alle ultime, fatidiche e, come sempre accade, decisive ore di calciomercato, che dimostrano la totale inutilità di mantenere aperta questa finestra per così tante settimane, nel corso delle quali, per gli addetti ai lavori, mantenere la concentrazione sul calcio giocato non è sempre facile (e qui rileviamo ancora la bravura del nostro Mister, evidentemente in grado di sostenere anche a livello psicologico i suoi ragazzi), gettiamo un occhio a quanto accaduto nell’ultima giornata, che ha consegnato alla storia di questo campionato, importanti e, diciamolo pure, attesi e sperati spunti a favore del Delfino.
Sebbene non ci siano più dubbi, come confermano anche tutti gli addetti ai lavori, sul fatto che il Pescara sia la squadra più spettacolare, vincente e volitiva, ciononostante il Cagliari, forte di un organico che potrebbe già competere, così com’è strutturato, per una tranquilla salvezza nella Massima Serie, continua inesorabile la sua rincorsa verso l’immediata risalita in A. Battuta d’arresto, al contrario, per la sorpresa Crotone, sconfitto a domicilio proprio dal Perugia prepotentemente battuto dal Delfino la scorsa settimana; che sia finalmente giunta anche per i forti calabresi, quell’inevitabile crisi con cui, prima o poi, tutti devono confrontarsi e predetta (auspicata?) da Massimo Oddo alcuni giorni or sono? Sconfitto il Bari, cui però il bravo Andrea Camplone sembra aver dato una forte impronta vincente, anche le altre, lì dietro, si sono arrestate: il Brescia, che forse stava mostrando ben più del suo reale valore, ma soprattutto il Novara di Marco Baroni, sconfitto, nel posticipo domenicale dalla Virtus Entella, a dimostrazione, per il terzo anno consecutivo, che al tecnico toscano i gironi di ritorno si dimostrano sempre indigesti.
Il prossimo turno di campionato potrebbe fornire parecchie risposte e, speriamo, conferme, fin dall’anticipo di venerdì sera, 5 febbraio, che vedrà appunto il Crotone di Ivan Jurić far visita proprio al Bari. Il Novara ospiterà l’Avellino, forse la compagine più in forma, dopo il Pescara, che ha però dovuto fare i conti, dopo aver perso il suo attaccante più prolifico, quel Marcello Trotta acquistato dal Sassuolo di Eusebio Di Francesco, con la sconfitta interna per opera del Cagliari; sardi che non dovrebbero faticare ad avere la meglio sull’Entella. In tutto ciò la gara che il Pescara disputerà all’Arechi di Salerno potrebbe sembrare come una formalità ma guai a cullarsi sugli allori e a sottovalutare avversari a caccia di punti salvezza, anche perché mancherà la rassicurante presenza in difesa del già citato Hugo Campagnaro: nel calcio tutto è complicato dalla presenza della squadra avversaria, affermò saggiamente il filosofo francese Jean-Paul Sartre.