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Area di Risulta, Forza Italia boccia il progetto del comune

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“Il pezzo di carta che il sindaco Alessandrini definisce ‘progetto di riqualificazione delle aree di risulta’ ci dice che per fare quell’intervento costruiamo meno parcheggi di quanti ne esistono oggi, cediamo a un privato la gestione di tutti i posti auto a pagamento del centro cittadino, che sono una rendita certa, ci mettiamo 12milioni di euro pubblici e al privato facciamo fare anche una piattaforma commerciale su via Teramo di 8mila metri quadrati. È ovvio e scontato che non ci sono le condizioni per fare un percorso condiviso su scelte inaccettabili, sia nella metodologia seguita, che nei contenuti. Da oggi inizierà la campagna di Forza Italia per informare i cittadini e i commercianti, raccontando loro la verità, e vedremo se il sindaco Alessandrini avrà la forza per portare quel documento in Consiglio comunale”.

A dirlo stamane in conferenza stampa sono stati il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e i consiglieri comunali di Fi Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco, Fabrizio Rapposelli ed Eugenio Seccia, con l’ex assessore Isabella Del Trecco.

“Innanzitutto quello presentato dal sindaco Alessandrini è solo uno studio economico-finanziario, senza alcuna idea progettuale, come gli hanno ricordato ieri anche gli architetti durante la riunione all’Urban Center – ha esordito il Capogruppo Antonelli -. Partiamo dal metodo: far partecipare i cittadini alle scelte non significa spendere 13mila 500 euro per una campagna di comunicazione, le buone prassi per la vera partecipazione attiva del territorio alle scelte urbanistiche le abbiamo introdotte noi con il Piano di recupero su Fontanelle, meritando i complimenti a livello europeo. In questo caso è stata solo individuata una società, la Sinloc, che ha redatto uno studio sulla sostenibilità economico-finanziaria dell’operazione, come se il tema centrale fosse la sua bancabilità. Poi andiamo sulle previsioni ipotizzate, e lo studio della Sinloc ha carenze e criticità: l’idea è totalmente decontestualizzata dal resto della città, dunque si propongono scelte su una parte strategica della città senza pensare a tutto ciò che la circonda, ed è sbagliato; manca ogni rapporto con Rete Ferroviaria Italiana e Centostazioni sul ruolo che dovranno avere gli spazi ferroviari; non c’è alcun tipo di idea sull’esigenza di ricucire le due parti della città divise dal rilevato ferroviario; non c’è alcuna riflessione sul funzionamento di corso Vittorio Emanuele; non c’è alcuna riflessione o indicazione sul passaggio della filovia; c’è l’idea che l’intervento si possa sostenere solo mettendo a disposizione del privato la gestione dei parcheggi e posti auto di tutto il quadrilatero centrale della città; c’è poi la questione degli 8mila metri quadrati di costruzioni, di cui una parte destinati al commerciale, che rappresenteranno il colpo mortale per le attività, perché qui tutti si lavano la bocca parlando del centro commerciale naturale, ma poi fanno azioni che vanno nella direzione opposta; manca l’ipotesi di box auto per i residenti, e si costruiscono solo 1.974 posti che sono insufficienti rispetto alle potenzialità che l’area esprime, e comunque senza prevedere i box per i residenti.

Ora, se consideriamo che un posto auto in centro costa tra i 70 e i 90mila euro, mettere sul mercato 400 posti auto da vendere significherebbe introdurre risorse per i residenti e per la società che incasserebbe. Poi quello studio prevede una criticità gravissima per il bilancio comunale: se si fa come dice la Sinloc e si cede al privato la gestione dei parcheggi cittadini, il Comune dovrebbe rinunciare ogni anno alle risorse incassate dalla gestione dei posteggi, oggi affidata a Pescara Parcheggi, e che per quest’anno sono pari a 1milione 700mila euro. Allora il sindaco Alessandrini – ha aggiunto il capogruppo Antonelli – ci deve spiegare come intende coprire le minori entrate che necessariamente determineranno il taglio dei servizi essenziali, come la chiusura di asili nido o l’aumento della refezione scolastica, e tutto questo il sindaco non ne parla come se fosse irrilevante o decontestualizzato, e invece non è così. La nostra posizione è, ovviamente, di ferma e netta contrarietà allo studio nella disponibilità a riconsiderare tutte le scelte da parte della giunta Alessandrini; noi siamo per un concorso per la progettazione, e dal progetto derivano le scelte economico-finanziarie, mentre qui si è fatto il contrario, come hanno osservato ieri anche gli architetti”.

 

“Il sindaco Alessandrini – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – nella fase di apnea elettorale, ha ritenuto di buttare il sasso nello stagno e di uscire dall’angolo in cui lo hanno confinato i mille problemi di Pescara, usando le aree di risulta, che rappresentano purtroppo il fallimento di tutte le giunte comunali da Carlo Pace, che pure le aveva acquisite con il sottosegretario Nino Sospiri e l’assessore Lucio Candeloro, in poi. E Alessandrini parla dell’area urbana più importante d’Abruzzo nella città più importante d’Abruzzo, sbagli qui l’investimento e hai perso l’occasione di crescita per tutta l’area che si estende da Lanciano a Martinsicuro. Il pezzo di carta della Sinloc dice che per riqualificare le aree di risulta facciamo fare al privato un numero di parcheggi inferiori a quelli oggi esistenti e gli diamo anche la gestione di tutti i posti auto del centro cittadino, il che significa che se in quelle strade poi voglio fare una Ztl non potrò farla più, se voglio cambiare una mattonella o rifare una piazza non posso farlo più per venti o trent’anni. Dunque secondo Alessandrini noi daremo il pezzo più importante della città a un privato, in più senza prevederci un attrattore culturale, ma solo i due silos che gli abbiamo suggerito noi, in più al privato gli diamo anche 12milioni di euro fondi pubblici inseriti nel Master Plan della Regione, dunque il privato fortunato farà un’operazione a zero rischio imprenditoriale, avrà solo da guadagnare, il Comune gli fa costruire meno parcheggi così spende meno, e gli regala tutti i parcheggi cittadini già esistenti che sono una rendita garantita. Questo studio è peggio di quello del sindaco D’Alfonso che almeno aveva previsto un attrattore culturale, il palafeste, non aveva contribuzioni di denaro pubblico e almeno prevedeva 2mila posti auto da costruire. Ora, se abbiamo fisicamente impedito che passasse il vecchio piano, figuriamoci che fine faremo fare a questo studio, vediamo se il sindaco avrà la forza per portarlo in aula, e nel frattempo racconteremo ai cittadini e ai commercianti che, passata tale proposta, non potranno più neanche mettere una sedia all’esterno della propria attività”.

“Quello proposto dal sindaco Alessandrini – ha aggiunto il consigliere Seccia – è solo un pezzo di carta, che peraltro non tiene conto neanche del piano economico-finanziario lasciato dal centro-destra. Oggi su un piano tanto importante è scomparsa anche la concertazione e condivisione con le Istituzioni pure coinvolte, come Rfi”.

 

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