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Va avanti la protesta dei piccoli comuni

Il sindaco di Abbateggio: “La cancellazione è un incubo”

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Un'Italia diversa da quella conosciuta e celebre. Senza prodotti tipici, tradizioni, micro storia dei luoghi, lavori tramandati di generazione in generazione. E' l'incubo che spaventa i piccoli comuni abruzzesi che scomparirebbero a seguito della nuova finanziaria. “Nel momento in cui tutta Italia si fermava per rilassarsi e godere di un momento di riposo siamo piombati in un incubo - commenta il sindaco di Abbateggio Antonio Di Marco -. L’incubo di vedere le nostre realtà, annullate e di trovarci in un Paese diverso, un’Italia senza i suoi borghi che tanto la caratterizzano con tutte le proprie peculiarità”. Il sindaco di Abbateggio si è incaricato di coordinare i comuni pescaresi ricevuti lunedì scorso dal prefetto e che saranno alla manifestazione di Roma venerdì 26 agosto. E' inoltre previsto un incontro il 3 settembre presso l’Auditorium De Cecco per fare il punto della situazione. “L’Abruzzo è una regione particolarmente ricca di prodotti tipici, di quei prodotti che nascono da particolari tradizioni e schemi lavorativi locali tramandati da generazioni .- va avanti il sindaco Di Marco -. Prodotti molto apprezzati che sono espressione dell’antica civiltà contadina e pastorale abruzzese. E quanti e quali prodotti tipici potremmo ancora orgogliosamente offrire al nostro turismo enogastronomico per cui siamo tanto famosi in Italia e non solo?”. Il timore dei comuni è che con la loro soppressione scompaiano anche quei prodotti caratterizzati proprio dal loro forte legame con il territorio. E ancora: “Quanto turismo, specie quello dell’interno montano, potrebbe esistere e resistere senza la presenza dei piccoli Comuni sparsi nel territorio?” conclude il sindaco di Abbateggio.
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