Una determina del dirigente comunale del mese di ottobre, con effetto retrovattivo tra l'altro, ha rimodulato le tariffe relative all'assistenza domiciliare garantita a persone diversamente abili e non autosufficienti in base alle nuove tabelle del reddito Isee.
In base a queste tabelle si può arrivare a pagare anche 17,05 euro ogni ora di assistenza domiciliare ricevuta. Vista la novità introdotta, il Comune ha provveduto a inviare una lettera a tutti gli utenti interessati dal servizio con la quale si chiede di accettare o meno le nuove tariffe.
«È un vero e proprio disastro», afferma il consigliere comunale Massimiliano Pignoli, «da un lato si danneggiano gli oltre 300 utenti, molti dei quali stanno rifiutando non potendosi permettere queste elevate tariffe orarie e dall'altro i circa 70 operatori che si occupano dell'assistenza domiciliare stanno perdendo molte ore di lavoro e di conseguenza anche la retribuzione. Chiedo un immediato ripristino delle condizioni precedenti oppure, non avendo più una rappresentanza nella giunta comunale, sono pronto a bloccare i lavori del consiglio comunale con migliaia di emendamenti. Nel presentare i nuovi assessori il sindaco aveva detto di voler alzare l'asticella... sì verso il basso. Questa amministrazione è velocissima nel provocare danni e lentissima nel produrre benefici».
«Non è giusto», aggiunge Bruno De Laurentiis, uno dei lavoratori coinvolti, «prendere decisioni di questo tipo senza informare gli utenti. Inoltre, oggi ci sono lavoratori che escono facendo meno ore rispetto al passato, perdendo decine di euro ogni settimana. Il disagio è doppio: per gli utenti che stanno rinunciando al servizio e per noi operatori che stiamo perdendo il lavoro. Chiediamo il ripristino immediato delle condizioni precedenti».