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Cerolini, fondi per gli asili comunali: "La giunta Alessandrini ha azzerato anche il Fondo di riserva per il 2016"

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“La giunta Alessandrini non può stipulare convenzioni con i nidi privati per 60 bambini perché ha azzerato anche il Fondo di riserva del bilancio per il 2016, ovvero quel fondo istituito per la copertura di emergenze amministrative, comprese esondazioni o spese legali straordinarie. È questa l’assurda realtà confessata dall’assessore alla pubblica istruzione Giacomo Cuzzi durante la nuova seduta della Commissione Vigilanza convocata di nuovo stamane sul ‘caso’ dei nidi d’infanzia. Ciò significa che i 61 bambini esclusi dai 7 nidi comunali dovranno arrangiarsi, per loro non c’è un euro. Forse nel nuovo bilancio verranno previsti 50mila euro, che però serviranno per l’anno scolastico 2017-2018 e che comunque consentiranno di coprire a malapena l’accoglienza di 20 bambini. Ovviamente non possiamo accettare una simile situazione: chiederemo di poter visionare come è stato impiegato il Fondo di riserva, azzerato alla metà di novembre, e chiederemo di prevedere una serie di emendamenti al bilancio per ripristinare il capitolo di spesa di almeno 200mila euro”.

Lo ha detto il Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini, di nuovo convocato stamane in Commissione Vigilanza con le operatrici dei nidi privati ‘Il Nido degli Angeli’, ‘Totem’, ‘Lullaby’, ‘Il Paese delle Meraviglie’ e ‘L’Albero della Vita’, alla presenza anche dell’assessore delegato Giacomo Cuzzi.

“La problematica è molto semplice – ha riepilogato il Coordinatore Cerolini -: come sempre i 7 nidi d’infanzia comunali non sono riusciti a soddisfare tutte le richieste di iscrizione, dunque lo scorso primo settembre, a fronte di 160 bambini ammessi, 110 sono rimasti in lista d’attesa, ovvero fuori dai nidi, cifra che oggi, dopo due mesi, secondo gli uffici sarebbe scesa a 61 unità, che cambia poco, perché 61 bambini fuori dagli asili sono 122 genitori che soffrono un disagio. Quando dal 2009 al 2016 abbiamo registrato tale fenomeno ci siamo attivati e abbiamo predisposto per anni il progetto ‘Un Nido per tutti’, finanziato con fondi Par-Fsc, ovvero abbiamo offerto alle famiglie, rimaste fuori dai nidi comunali, la possibilità di portare il proprio bambino in un nido privato autorizzato, offrendo la disponibilità di scelta tra 12 strutture, e pagando la stessa retta che avrebbero pagato al nido comunale. A sostenere il pagamento della quota in eccedenza era il Comune stesso, che poi aveva una compartecipazione della Regione. E quel progetto ha funzionato tanto bene che per due anni, nel 2011 e nel 2012, avevamo addirittura azzerato la lista d’attesa, tanto che già nel mese di novembre gli Uffici hanno riaperto le iscrizioni, a dicembre uscivano le nuove graduatorie e a gennaio tanti bambini cominciavano la propria avventura nei nidi. Poi sappiamo che è subentrata la legge regionale e il Comune di Pescara ha ridotto le convenzioni a tre soli nidi accreditati, ovvero tre strutture in regola con la normativa antisismica e sappiamo che proprio nei mesi scorsi la Regione Abruzzo ha liquidato l’ultima somma di oltre 96mila euro peri 23 bambini che hanno usufruito del progetto nell’anno scolastico 2015-2016. Ciò significa che offrendo tale possibilità ai bambini, comunque la Regione ha sempre rimborsato il Comune, che per lo scorso anno, ha affrontato una minima spesa pari a 18mila euro. Da quest’anno, però, è tutto finito: la giunta Alessandrini ha semplicemente cancellato tutte le convenzioni, ha cancellato il servizio e il relativo capitolo di bilancio, ciò significa che i 160 bambini ammessi nei nidi comunali sono entrati, gli altri 110 devono arrangiarsi o con i nonni, o con la baby sitter, o con un nido privato con le spese completamente a carico delle famiglie, che spesso però non se lo possono permettere e allora la mamma è pure costretta a lasciare il lavoro. Una vergogna, la negazione della ‘politica per la famiglia’, senza contare che a un bambino si impedisce anche di iniziare o di portare a termine il percorso didattico cominciato, com’è accaduto quest’anno a quattro bambini”.

L’assessore Cuzzi, assente alla prima riunione della Commissione, ha affermato di aver approfondito la questione e di essersi interfacciato con la Regione. “In sostanza – ha riferito il Coordinatore Cerolini – secondo l’assessore Cuzzi quest’anno la Regione non ha erogato la tipologia di risorse necessarie per tale intervento e il Comune non ha le risorse per coprire il servizio. Secondo l’assessore Cuzzi, che si è confrontato con l’assessore al Bilancio Diodati, se ne riparlerà nel 2017, prevedendo nel bilancio di previsione, che ancora dev’essere approvato in giunta e in Consiglio comunale, una spesa di appena 50mila euro, una somma irrisoria che consentirebbe di assistere appena 20 bambini rispetto ai 200mila euro necessari per 60 bambini, spesa quest’ultima comunque alla portata di un Comune come Pescara. Tale misura si affiancherebbe comunque alla volontà di esternalizzare la gestione di almeno altri 2 nidi d’infanzia entro la fine del 2017, dunque una specie di privatizzazione a metà. Due le considerazioni: innanzitutto l’esternalizzazione dei nidi, per consentire un aumento del numero dei bambini ammessi, prevede anche lavori di ristrutturazione edilizia e per ora non conosciamo neanche se esistono progetti. In secondo luogo resta che secondo il Comune per quest’anno i 60 bambini fuori dai nidi comunali restano a casa. Ho chiesto all’assessore Cuzzi di utilizzare il Fondo di riserva, una somma presente in bilancio proprio per coprire spese impreviste ed emergenze sociali e ambientali, per ripristinare subito le convenzioni con i nidi privati, ma l’assessore mi ha candidamente confessato che quel fondo è stato azzerato dalla giunta Alessandrini, che ha praticamente speso sino all’ultimo euro. Questo significa che se domani a Pescara dovesse verificarsi un’esondazione, non ci sarebbero risorse necessarie per affrontare l’emergenza, ed è assurdo. A questo punto chiederemo alla Commissione Vigilanza di acquisire tutte le carte inerenti l’utilizzo del Fondo di Riserva, vogliamo capire per quali ‘emergenze’ sono state impiegate quelle risorse. Se quelle somme in realtà sono state destinate ad altre spese superflue, e non ancora spese, chiederemo una revisione degli impegni assunti per finanziare la spesa sociale dei nidi d’infanzia. Nel frattempo – ha aggiunto il Coordinatore Cerolini – chiederemo alla Commissione di preparare una serie di emendamenti al bilancio, da far approvare in Consiglio, per individuare subito i 200mila euro, e non solo 50mila euro, necessari per garantire convenzioni tra il Comune e i nidi privati a supporto delle famiglie”.

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