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Attiva. Entro il 2017 la ricicleria che consentirà il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti

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E' stata illustrata oggi in Commissione Ambiente e approderà lunedì in Consiglio Comunale la delibera relativa al progetto preliminare della nuova ricicleria in via Prati, che nel prossimo futuro consentirà alla città di Pescara di incrementare i livelli di raccolta differenziata. I dettagli sono stati illustrati dal sindaco Marco Alessandrini, dall'assessore all'Igiene Urbana Paola Marchegiani, dall'amministratore unico di Attiva Spa Massimo Papa e dal Direttore generale della Spa Massimo Del Bianco.

 

"La delibera andrà in Consiglio lunedì – illustra l'assessore Paola Marchegiani â€“ La ricicleria è un tassello importante nel processo che riguarda l'igiene urbana e l'implementazione della raccolta differenziata nella città di Pescara. Il porta a porta se non viene sostenuto e fortificato da un'impiantistica che è alla base della sua progressione non si supporta da solo, per questo l'infrastruttura diventa un tassello determinante. Il progetto ha un cammino di lungo corso: era iniziato nel 2000 e si era perso; nel 2004 era stato ripreso, all'epoca sindaco Luciano D'Alfonso, per poi trovare nuovamente stasi fino all'Amministrazione Alessandrini che ha deciso di ridargli strada, perché è indispensabile potenziare raccolta e impianti. Parliamo di una vera e propria riciclerai, la città ha già un impianto ma lontano e poco accessibile per poter essere usato a regime e le caratteristiche fondamentali per il futuro sono proprio la vicinanza e la fruibilità. Questi presupposti sono nel discorso globale che Attiva sta portando avanti nel campo dell'impiantistica e nel potenziamento del servizio a livello territoriale, l'impegno è quello di cantierare il progetto in luglio per arrivare ad un impianto finito entro il 2017".

 

"L'impianto si trova in un'area di facile accesso – aggiunge Massimo Del Bianco - è su un terreno dell'Anas concesso al Comune, l'Anas ha qualche giorno fa approvato il progetto definitivo e con il placet del Consiglio Comunale saremo pronti a dare il via alla procedura operativa. Prevede uffici, spogliatoi e spazi per la raccolta differenziata. L'area è di 3.200 metri quadri, il progetto comporta una spesa complessiva di circa 670.000 euro a cui dobbiamo aggiungere IVA e progettazione per un totale di circa 780.000 euro, soggetti agli eventuali ribassi. I fondi vengono per il 60 per cento dalla Regione e per il 40 dal Comune di Pescara parte del progetto "Pescara ricicla" che fu varato nel 2000 e che prevedeva allora due piattaforme. La prima ed unica realizzata si trova in via Fiora, nella nostra sede operativa e i flussi attuali la vedono oberata. Con il nuovo impianto possiamo fare crescere i flussi della differenziata e portarla tranquillamente al limite del 65 per cento che è quello che ci impone la normativa. La posizione si presta anche a poter accogliere materiali da Spoltore e Montesilvano: una crescita che abbasserebbe ulteriormente i costi. Tutto questo per i rifiuti secchi. Per l'umido stiamo pensando di integrare la raccolta con un impianto in loco.

Non solo sono prevedibili anche ulteriori sviluppo operando in convenzioni con i Comuni per la raccolta di alcuni rifiuti come quelli elettronici, i Rae di cui siamo già raccoglitori anche premiati. I tempi: entro luglio dovremmo iniziare i lavori. Una volta avuto il sì del Consiglio si deve presentare la documentazione per la Scia e poi parallelamente anche il nulla osta del Genio Civile e fare le gare. Entro il 2017 vorremmo completare per portare al 2019 la percentuale della differenziata al limite richiestoci dalle delle normative".

 

"Siamo convinti che si debba procedere verso l'obiettivo virtuoso che è la differenziata a un target definito dalle leggi europee – conclude Massimo Papa, amministratore unico di Attiva - Per farlo si deve spingere verso le percentuali chieste dalle normative vigenti. Per farlo si devono realizzare  impianti ad hoc perché la differenziata spinta si può raggiungere in modo virtuoso solo se ci sono due condizioni: impianti di smaltimento e consorzi, momenti di unione fra più enti interessati allo stesso obiettivo. Questo perché tutti i costi trovino un ritorno economico negli impianti che usano tali rifiuti e creino economie di scala alla portata di tutti e a vantaggio dell'utente finale. L'ultimo tassello da incasellare sulla politica dell'impiantistica è questo, cominciando a ragionare in un'ottica di "metropolitaneità". L'altro aspetto importante riguarda invece la formazione e l'informazione degli utenti tutti".

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