“Un rivolo d’acqua potabile che esce dal centro della carreggiata e allaga tutto l’asse stradale, arrivando sino all’incrocio con via Venezia e divenendo un autentico pericolo per pedoni, ciclisti e motociclisti.
È la rottura che da circa una settimana si trova nella centralissima via Firenze e che né l’Aca, competente in materia, ha provveduto a riparare, nonostante le segnalazioni di decine di cittadini e commercianti della zona, né tantomeno il Comune, seppur informato, ha pensato di far riparare sollecitando, a sua volta, l’Aca. Ma soprattutto è l’ennesimo emblema della sciatteria che caratterizza l’attuale amministrazione comunale Pd di Pescara”.
Lo ha detto l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, dopo aver verificato le segnalazioni ricevute dai cittadini.
“Da oltre una settimana – ha riferito l’avvocato Fiorilli – nel primo tratto di via Firenze, compreso tra via del Concilio e via Venezia, si è verificata una evidente rottura della condotta dell’acqua potabile: ogni mattina dal sottosuolo, proprio al centro della carreggiata, all’altezza di un ristorante, dove si evidenzia una crepa nell’asfalto, esce un copioso rivolo d’acqua potabile, che, raggiunta la superficie, si trasforma in fanghiglia mescolandosi al terriccio e alla polvere presente sull’asfalto. Quel rivolo si espande verso i due marciapiedi e, naturalmente, si allunga sino all’incrocio con via Venezia, divenendo un fiumiciattolo. Subito i residenti della zona e i titolari delle attività commerciali hanno compreso la natura del problema, sin troppo semplice ed elementare, e hanno allertato prima l’Aca, l’Azienda acquedottistica, tornata sotto la gestione di un Consiglio d’amministrazione di nomina politica, e, dopo due giorni di inutile attesa, hanno girato la segnalazione alla segreteria del sindaco Alessandrini e agli uffici tecnici, chiedendo loro di attivarsi per imporre all’Aca la riparazione della rottura che sta generando una insopportabile dispersione di acqua potabile, ovvero di denaro pubblico, oltre che di una risorsa naturale preziosa. Ma, ovviamente, anche la segnalazione al Comune è rimasta lettera morta: i commercianti hanno riferito solo di aver visto per due giorni di seguito qualcuno che scattava delle foto, senza alcun segno distintivo che potesse far pensare si trattasse di un dipendente Aca o comunale. Nel frattempo la rottura continua ad aggravarsi: la crepa nell’asfalto si fa ogni giorno più evidente, l’acqua sempre più abbondante, così come il fango, che sta naturalmente rendendo scivolosa la carreggiata stessa, ed è la seconda cosa che più preoccupa i residenti. La zona, infatti, è fortemente trafficata non solo dalle auto, ma anche da pedoni, ciclisti e motociclisti, per i quali la strada, con l’acqua e il fango, rischia di trasformarsi in una pista su cui slittare. Rischio che, tra pochi giorni, diventerà ancora più impellente con la riapertura delle scuole, a partire dal Liceo Classico ‘d’Annunzio’, estremamente frequentato dai ragazzi in scooter. Ovviamente non comprendiamo e non riusciamo ad accettare tanta inerzia e approssimazione da parte di chi governa la città che continua a ignorare anche i più elementari problemi del territorio, incapaci anche di gestire l’ordinaria manutenzione, figuriamoci – ha aggiunto l’avvocato Fiorilli – come possa pensare di fare ‘grandi opere’. Ovviamente chiediamo l’immediata riparazione della condotta, probabilmente danneggiata dal passaggio di qualche mezzo pesante, e chiediamo che tale opera venga eseguita nel giro di poche ore, prima che l’asfalto ceda sotto la pressione di una vettura, inghiottendo passanti e mezzi”.