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Lavoro, in Abruzzo cresce solo l'occupazione a termine

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Bisogna leggere attentamente i dati Istat, perché leggendoli attentamente ciò che si evince è che quel poco di occupazione che si crea è fatta anche in Abruzzo di lavori prevalentemente a termine. Oltre l'83% del lavoro che si crea in Abruzzo è composto da contratti a tempo determinato. In ogni caso si tratta di valori ben lontani dai livelli pre crisi. Contestualmente si riscontra un calo netto dei contratti a tempo indeterminato". Lo afferma il segretario generale della Cgil Abruzzo, Sandro Del Fatto, che, commentando gli ultimi dati Istat sull'occupazione, sottolinea la necessità di un piano straordinario per il lavoro rivolto soprattutto ai giovani ed auspica un cambio di rotta nelle politiche economiche e per l'occupazione.

I dati, secondo Del Fattore, "dimostrano, se ancora c'è bisogno di dirlo, il fallimento del Jobs Act: terminati gli incentivi crollano i contratti di lavoro a tempo indeterminato. Si dimostra, inoltre - aggiunge il segretario - che la ripresa di cui si parla è, anche in Abruzzo, una ripresa molto fragile, che produce prevalentemente occupazione e lavoro precario, di scarsa qualità e con scarse prospettive. Anche in Abruzzo l'occupazione ristagna nell'industria e cresce principalmente nei servizi di bassa qualità. Un'occupazione, come già detto, fatta di contratti a tempo determinato".

"Invece di continuare sulla strada degli incentivi a pioggia - conclude Del Fattore - bisognerebbe indirizzare le risorse verso un piano straordinario per il lavoro, rivolto in particolare ai giovani e incentrato su energie rinnovabili, tutela del territorio, patrimonio ambientale e culturale, ricerca e formazione. I 18 miliardi di euro del Jobs Act potevano essere utilizzati per altro e, magari, proprio per un piano di questo tipo".

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