Il tema della salvaguardia delle testimonianze architettoniche e paesaggistiche della città di Pescara è una delle prerogative della attuale Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, che come noto è nata nel luglio del 2016 ereditando le competenze delle cessate Soprintendenza per i Beni Archeologici e Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo.
Il “rione Pineta” di Pescara, sorto agli inizi del Novecento in seno al piano regolatore redatto dall’architetto Antonino Liberi, che aveva l’obiettivo di creare una città giardino incentrata sul Kursaal Aurum, è senz’altro meritevole di una attenta tutela, che sembrerebbe richiedere, alla luce dei recenti accadimenti che hanno interessato due villini storici in via Figlia di Jorio, una implementazione a garanzia di una imprescindibile e puntuale valutazione degli interventi edilizi.
Per questo motivo, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Abruzzo sta valutando la possibilità di attivare, oltre a quelle già esistenti, ulteriori forme di tutela previste dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, non per ‘congelare’ l’attività edilizia della pineta dannunziana, ma al fine di garantire la conservazione del rapporto equilibrato tra gli edifici del “Rione Pineta” e i singoli lotti nei quali sono stati edificati, e che rappresenta l’aspetto più significativo del “piano Liberi”, ideato a partire dall’emergenza monumentale del Kursaal Aurum.
Allo stato attuale, inoltre, con l’applicazione del cosiddetto “decreto sviluppo” anche a brani del tessuto edilizio storico della città come quello della pineta dannunziana, tali peculiari aspetti non sembrano essere tutelati a sufficienza.
Delle iniziative in corso di valutazione da parte della Soprintendenza verranno a breve informati, per una doverosa condivisione istituzionale, il comune di Pescara e la Regione Abruzzo. Nel frattempo, analoga informazione sarà rivolta alle molte associazioni e movimenti di opinione che hanno a cuore la difesa dell’identità culturale della città.