“Riparte il cantiere della filovia: mercoledì 18 settembre i rappresentanti della Balfour Beatty, l’impresa che si è aggiudicata il cantiere, arriveranno a Pescara per il primo sopralluogo, al fine di verificare le condizioni di manutenzione delle attrezzature già installate. Tra una settimana al massimo riprenderemo i lavori veri e propri, con la tesatura dei cavi elettrici, opera che interesserà contestualmente sia Pescara che Montesilvano, cercando di recuperare, quanto più possibile, tutto il tempo perso, un anno almeno rispetto alla tabella di marcia. Il nuovo obiettivo ora è quello di completare l’allestimento della filovia entro quattro o cinque mesi, per poi avviare la fase del collaudo ministeriale del percorso, che comunque richiederà del tempo. Nel frattempo individueremo anche le opere da realizzare seguendo le prescrizioni del Comitato di Via, partendo dal presupposto che l’abbattimento delle barriere architettoniche era comunque già previsto nei nostri programmi, ricordando la sensibilità della nostra amministrazione comunale nei confronti di tale problematica, un’amministrazione che ha istituito una commissione ad hoc per la disamina di ogni progetto sotto il profilo della disabilità garantendo pari accessibilità a tutti com’è evidente nei lavori di riqualificazione di via Firenze-via Cesare Battisti, riviera nord, lungomare sud e piazza del Concilio, solo per citare alcuni esempi”.
Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli riferendo dei vertici odierni svoltisi sul tema della filovia, prima nella seduta congiunta delle Commissioni Grandi Infrastrutture, presieduta da Massimo Pastore, e Lavori pubblici, presieduta da Armando Foschi, e poi direttamente con il Presidente della Gestione Trasporti Metropolitani Michele Russo, stazione appaltante.
“Pescara ha puntato da anni sulla mobilità sostenibile, ossia sul potenziamento del trasporto pubblico di massa – ha sottolineato l’assessore Fiorilli -, e la filovia è un’opera che il centro-destra e la nostra maggioranza di governo hanno fortemente sostenuto, da sempre, perché rappresenta il primo mezzo di trasporto pubblico a bassissimo impatto ambientale che garantirà un collegamento efficiente tra due comuni costieri su un percorso riservato, per ora, riducendo in maniera drastica il numero di auto che ogni giorno entrano su Pescara da Montesilvano, e migliorando la qualità della vita per tutti i residenti di quella zona, come viale Bovio, via Nazionale Adriatica nord, la stessa viale Kennedy, strade intasate di auto e di polveri sottili a fronte di pochi privilegiati, residenti sulla cosiddetta strada-parco, che altro non è che l’ex tracciato ferroviario. In realtà in molti forse hanno dimenticato che quella strada-parco è stata realizzata grazie ai 35milioni di euro erogati dallo Stato proprio per la realizzazione della filovia, dunque erano fondi destinati e riservati, somme che, in caso contrario, avremmo dovuto restituire. Lo scorso luglio il Comitato di Via aveva fermato le opere con un preavviso di rigetto chiedendo alla Gtm la produzione di documenti integrativi, come lo studio sulle emissioni rumorose, lo studio sull’inquinamento atmosferico e infine il piano di abbattimento delle barriere architettoniche sul marciapiede costruito dalla Regione nel 1998. La Gtm ha presentato tutte le carte corredate da perizie, che hanno dimostrato evidentemente la correttezza delle procedure seguite e la bontà di un progetto che rappresenta un passo verso l’Europa di Pescara, visto che ovunque si costruiscono filovie senza la costituzione di Comitati cittadini e senza barricate. Ora, dopo l’esito positivo del vertice del Comitato di Via, che ha approvato l’intervento, le opere dovranno ripartire con la massima celerità: chiariamo che quella rilasciata dal Comitato non è stata una Via in sanatoria, in realtà il Comitato ha chiarito, per la seconda e ultima volta, la ‘non assoggettabilità del progetto della filovia alla procedura di Via’. Stamane, come preannunciato, abbiamo cominciato a fissare le prime date per il conto alla rovescia ufficiale della riapertura del cantiere: mercoledì 18 settembre i rappresentanti della Balfour Beatty verranno a Pescara per verificare le condizioni del cantiere e lo stato di conservazione delle opere già realizzate. La prossima settimana riprenderanno formalmente i lavori, giusto il tempo di riportare a Pescara uomini e attrezzature. Si riprenderà dalla tesatura dei cavi elettrici, opera che dovrà avvenire contestualmente a Pescara e a Montesilvano. Certo resta l’amarezza per aver perso un anno su lavori che oggi potevano già essere conclusi e potevamo essere in fase di collaudo. Ora cercheremo di recuperare il tempo per terminare le opere entro 4 o 5 mesi al massimo, verificando anche l’attuazione delle prescrizioni, come l’incremento delle piantumazioni e l’abbattimento delle barriere architettoniche ricordando che in realtà già nei mesi scorsi, con il Presidente Russo, avevamo percorso passo passo il cantiere nel corso di un sopralluogo verificando già da soli i punti che necessitano di un intervento tempestivo come nostro dovere morale, oltre che istituzionale. Nel frattempo il Presidente Russo redigerà e fornirà anche il Piano del monitoraggio fonometrico e il Piano del monitoraggio della qualità dell’aria”. “Nel frattempo – ha aggiunto il Presidente Foschi – si completeranno anche le procedure per il collaudo dei filobus, già oggi collaudati per 114 unità a bordo, estensibili sino a 149 passeggeri acquisendo le certificazioni europee già eseguite e approvate in Olanda per lo stesso mezzo che opererà a Pescara. Purtroppo, nonostante il parere del Comitato di Via, ancora oggi ho sentito il Pd sollevare obiezioni ora sul presunto costo della futura manutenzione della filovia, una volta realizzata, ossia su chi sosterrà le spese per il cambio delle lampadine o per la cura del verde, quando oggi la priorità è solo quella di completare le opere finanziate dal Ministero per dotare Pescara di un’infrastruttura strategica. La verità è che dal 2003 al 7 giugno 2009 sulla filovia c’è stato solo un silenzio assordante da parte di chi aveva il governo della città e aveva il dovere istituzionale di realizzare quell’opera”.