“La ricetta per la riqualificazione delle nostre periferie passa dalla realizzazione di una Piazza e di un Centro di aggregazione in più in ogni quartiere. In tal senso la zona di Villa del Fuoco deve diventare il simbolo della rinascita che intendiamo portare su Pescara dopo cinque anni di buio dell’attuale amministrazione di sinistra. E in queste vie, da via Lago di Borgiano a via Lago di Capestrano, da via Sacco a via Aterno, da via Nora a via Tiburtina, dobbiamo riportare la legalità, la vivibilità, la sicurezza e il decoro urbano, raccogliendo l’appello lanciato stamane da commercianti, residenti, cittadini, a partire da Don Max, che ora guida la parrocchia degli Angeli Custodi”.
Lo hanno detto il candidato sindaco del centrodestra Carlo Masci e i candidati al Consiglio comunale di Forza Italia Isabella Del Trecco e Alessio Di Pasquale che stamane hanno effettuato un tour per le strade di Villa del Fuoco, per raccogliere segnalazioni, verificare i progetti da attuare a breve e medio termine e soprattutto per toccare con mano il frutto dei cinque anni di governo della sinistra.
Ad aprire la mattinata la chiacchierata con i cittadini, tra cui Don Max il quale, dalla piazza realizzata dal centrodestra dinanzi alla chiesa, ha aperto una voragine sulle condizioni in cui versa il rione: “Il primo problema che oggi riscontro – ha denunciato Don Max - è che, dopo le aggressioni ai giornalisti e i successivi controlli rigorosi da parte delle Forze dell’Ordine, oggi i Rom non mandano più i propri figli né a scuola, né all’Oratorio, né alle attività parrocchiali, ma li tengono chiusi in casa e li usano come ‘scudi’ contro i blitz della Polizia. Sono stato dal Prefetto due volte e non accetto che, per salvaguardare l’immagine della città, si cerchi di abbassare l’asticella del problema, dunque, a loro giudizio, qui non ci sarebbe una ‘criminalità organizzata’ ma malavita locale, non si parla di clan, ma di famiglie, in realtà è come curare un tumore come se si trattasse di varicella. Il triste risultato è che oggi questi tumori hanno reso inabitabile il territorio che dai 10mila abitanti di qualche anno fa, da quel pullulare di vita, non conta più neanche 4mila abitanti. Nel 2019, sino al corrente mese di maggio, ho celebrato 14 funerali e zero battesimi; nel 2018, 54 funerali e solo 11 battesimi. E allora oggi noi chiediamo alle Istituzioni, come si fa a restituire vivibilità a queste strade? Come si fa a convincere una giovane coppia a non prendere casa a Villa Raspa, ma a scegliere di vivere qui? E di certo il problema non si risolve semplicemente cambiando il nome del quartiere. Qui c’è un problema tangibile di sicurezza, ci sono interi palazzi vuoti, oggi con 100mila euro si acquista un condominio intero dotato pure di ascensore. Servono luoghi di aggregazione, servono negozi. E il dramma sono anche i palazzi privati: in via Aterno, così come in via Tiburtina, ci sono stabili interi affittati a extracomunitari che non parlano neanche una parola di italiano e vorrei sapere se sono tutti in condizioni di legalità. E allora noi chiediamo di fermare la costruzione di nuovi palazzi, piuttosto abbattiamo i ghetti che oggi esistono, come a Scampia dove hanno avuto il coraggio di abbattere Le Vele. I ghetti diventano fortezze inespugnabili; e poi basta ai circoli privati, che diventano bische clandestine , e ai centri scommesse, che sono centri per il riciclaggio di denaro sporco”. “Don Max ha lanciato un grido disperato rendendo una fotografia di un drammatico realismo del quartiere – hanno detto i candidati Del Trecco e Di Pasquale con il candidato sindaco Masci -, parole che devono diventare la base su cui lavorare per la nostra futura amministrazione per ricominciare a restituire vivibilità a un quartiere difficile su cui però esistono progetti, un quartiere che ha potenzialità. Partiremo – ha aggiunto Masci – da una piazza e un centro di aggregazione in più per ogni periferia, iniziando proprio da Villa del Fuoco, dove Don Max, con tanta buona volontà, sta realizzando un punto di ritrovo dentro il cortile della parrocchia, ma non basta. Qui sono tante le cose da rivedere – hanno proseguito i candidati Del Trecco e Di Pasquale -, come la vicenda dei Palazzi Clerico, fermi da decenni, due scheletri invasi dal degrado che non possono continuare a campeggiare sull’intero rione; poi lo scheletro dell’ex Monti in via Aterno. Dovremo riprendere il progetto di apertura al traffico di via Verrino, una mulattiera oggi, un budello rimasto intransitabile e degradato. Il sopralluogo odierno ha piuttosto fatto emergere la fotografia dell’abbandono in cui versa tutto il quartiere, dove l’erba alta, tra le case di via Lago di Borgiano e via Lago di Capestrano ha superato un metro e 60 centimetri di altezza, così come sui marciapiedi di via Tiburtina, segno che qui la manutenzione non viene fatta probabilmente dall’estate scorsa, e l’attuale sindaco ancora in carica dovrebbe chiedere scusa ai cittadini. Per non parlare dei capitoli rimasti insoluti da cinque anni, come quello inerente l’apertura di una strada dinanzi a via Tiburtina-incrocio con la strada pendolo: oggi, al posto dell’arteria prevista e finanziata cinque anni fa, abbiamo trovato un terreno recintato, con un unico passaggio pedonale e i commercianti che hanno denunciato come quel terreno sia luogo di degrado, prostituzione, spaccio e consumo di droga. Ma soprattutto sarà nostro dovere capire velocemente come tornare a rendere appetibile e commercialmente valido l’intero rione, anche in supporto a quelle attività storiche che, seppur tra mille difficoltà, hanno tenuto alzate le serrande, i veri ‘eroi’ di Villa del Fuoco”.