Due esigenze, un solo progetto. Potrebbe riassumersi così Bottegamente, l’iniziativa nazionale finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali su iniziativa di Acsi Associazione di Cultura, Sport e Tempo Libero e in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambin Gesù, che nel corso dell’ultimo anno ha permesso un incontro concreto e appassionante tra maestri artigiani e persone nello spettro autistico. I risultati raggiunti in Abruzzo sono stati presentati a Pescara nella sede del Centro Adriatico della Fondazione Paolo VI, uno dei due protagonisti del progetto a livello regionale insieme ad Angsa Abruzzo, l’associazione dei genitori di soggetti autistici.
Le due esigenze da cui ha preso le mosse Bottegamente erano la necessità di favorire l’inclusione sociale e lavorativa dei ragazzi nello spettro autistico, da un lato, e il recupero delle professioni artigiane, dall’altro. Così, nella nostra regione il risultato è stato entusiasmante: cinque ragazzi hanno realizzato a mano altrettante chitarre elettriche. A guidarli, il maestro liutaio Roberto Paol’Emilio, di Pescara, che si è coinvolto fattivamente nel processo di progettazione e realizzazione degli strumenti, senza tralasciare l’aspetto creativo delle decorazioni. Ad affiancarlo, Francesco Albanese, operatore specializzato in autismo che ha avuto la funzione di facilitatore nell’apprendimento.
Questi veri e propri pezzi unici sono stati presentati con grande orgoglio dai ragazzi coinvolti, alcuni dei quali si sono anche esibiti, dimostrando una grande capacità tecnica. Le chitarre ora finiranno in una prestigiosa mostra nazionale che si svolgerà a Roma nelle prossime settimane, insieme agli altri oggetti realizzati in tutta Italia da altre realtà che hanno partecipato al progetto.
Spiega monsignor Tommaso Valentinetti, presidente della Fondazione Paolo VI: “Grazie a questo progetto si è creata una sinergia bellissima tra il maestro liutaio e i ragazzi coinvolti: Paol’Emilio ha saputo traferire anche umanamente a persone con difficoltà non solo una tecnica ma anche e soprattutto la bellezza di uno strumento che certamente può coadiuvare la loro crescita. Come Fondazione siamo contenti di essere stati protagonisti insieme ad Angsa di questo progetto nazionale, che conferma l’eccellenza del lavoro con le persone autistiche che portiamo avanti da anni insieme alle migliori realtà impegnate in questo campo, in un utile scambio di esperienze e prassi, a vantaggio della conoscenza e del benessere dell’utente finale”.
Alessandra Portinari, presidente dell’Angsa Abruzzo, sottolinea la possibilità di inserimento lavorativo. “Per centrare il risultato finale abbiamo fatto leva sul talento e sulle attitudini di ciascuno dei ragazzi coinvolti, fattori che possono tradursi in successo nel momento in cui vengono indirizzati e convogliati all’apprendimento di un mestiere. La musica in questo caso è stato uno dei canali privilegiati, alcuni di loro studiano già uno strumento e uno addirittura è iscritto anche al Conservatorio di Pescara. La costruzione delle chitarre elettriche, grazie al maestro liutaio Paol’Emilio, che in questi mesi li ha indirizzati nelle varie fasi del progetto, è stata una motivazione forte per tutti che hanno mostrato impegno, costanza e creatività dall’inizio alla fine. Si può quindi affermare che “Bottegamente” in Abruzzo è perfettamente riuscito. Angsa Abruzzo ha dimostrato anche alle famiglie coinvolte come il cimentarsi in un’attività incentrata sull’operosità sia un’occasione per questi ragazzi che restituisce immediatamente un risultato tangibile e concreto del proprio lavoro. Infine, un ringraziamento alla Fondazione Papa Paolo VI, che ha accolto il progetto in piena sinergia e collaborazione con Angsa Abruzzo”.