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Il sindaco Masci sul saluto a Mimmo Grosso: squallide strumentazioni

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Non sono abituato a fare polemiche, ho le spalle grosse per sopportare anche le peggiori strumentalizzazioni politiche, però in questo caso, di fronte allo squallore di persone che nel momento della pietà non si fermano neanche di fronte al dolore di chi piange i propri morti, una risposta devo darla. Chiara, diretta, semplice, con la forza della verità e con la serenità del mio essere uomo e pescarese. 

QUESTA È LA DICHIARAZIONE CHE HO INVIATO ALLA STAMPA

"Non ho potuto né voluto sottrarmi all’obbligo e al dovere di un gesto di pietà cristiana al passaggio del feretro di un concittadino strappato all’affetto dei cari dalla pandemia di Coronavirus. HO INCROCIATO PER STRADA  il carro funebre con le spoglie di Mimmo Grosso mentre mi recavo in Comune per l’assise civica. Sul lungofiume nord, all’altezza di via Puccini, MI SONO FERMATO IL TEMPO DI SEGNARMI CON LA CROCE, PER POI IMMEDIATAMENTE PRISEGUIRE VERSO IL MUNICIPIO ed effettuare il previsto collegamento on line del consiglio comunale durante il quale si sono ascoltate attraverso le finestre aperte le sirene delle imbarcazioni per il saluto all’esponente della marineria. 

Non esistono pertanto casi né polemiche da alimentare strumentalmente. I fatti sono fatti e non sono neppure da interpretare, per la loro totale chiarezza e assoluta trasparenza, perché NON CI SONO STATE NÈ DEROGHE NÈ ECCEZIONI a quanto disposto su scala nazionale dai Dpcm e su scala locale dalle ordinanze che io stesso ho emanato. NON RISULTAVANO peraltro PERVENUTE RICHIESTE DI AUTORIZZAZIONE a effettuare esequie NÈ tanto meno AVREBBERO POTUTO ESSERE INOLTRATE E ACCETTATE, stante la situazione sanitaria e le prescrizioni per evitare il contagio.

In ogni caso sul posto erano presenti appartenenti alle Forze dell’ordine".

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