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Possibile riapertura nidi e materne post Covid? Parte la riorganizzazione

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“Parte la riorganizzazione dei nidi comunali e delle scuole materne in vista di una possibile riapertura imminente post-Covid 19.

Innanzitutto, primo step, a partire da lunedì prossimo, 4 maggio, gli educatori dei 6 nidi comunali, di cui 3 a gestione diretta, 3 affidati a cooperative, torneranno in sede due volte a settimana per avviare un esperimento di didattica a distanza, in collaborazione con le famiglie.

E, nell’attesa delle ulteriori determinazioni di merito ministeriali o regionali, il Direttore Generale del Comune, Tommaso Vespasiano, ha istituito un Tavolo di lavoro, che vede anche il coinvolgimento di Dirigenti scolastici e nidi privati, per ipotizzare una rimodulazione degli spazi fisici e delle modalità di ospitalità dei bambini, anche pensando a un riavvio delle attività il 18 maggio prossimo, piuttosto che a settembre. È quanto emerso oggi nel corso della seduta della Commissione Pubblica Istruzione ed Edilizia scolastica alla quale hanno partecipato anche la dirigente Luciana Di Nino e la funzionaria Enrica Di Paolo”.

Lo ha detto il Presidente della Commissione Fabrizio Rapposelli al termine della seduta.

“Tra appena 5 giorni, ovvero il 4 maggio, scatterà anche per Pescara la Fase II post-Covid 19 che prevede la riapertura progressiva e graduale della maggior parte delle attività produttive e commerciali del territorio – ha detto il Presidente Rapposelli – che porrà un problema serio nelle famiglie in cui mamma e papà lavorano entrambi e ci sono bambini in età scolare o, addirittura, pre-scolare, che andranno sistemati se uno dei due genitori non vorrà necessariamente rinunciare alla propria professione. In altre parole oggi non è possibile pensare a una ripresa della nostra quotidianità senza prima sapere a chi lasciare i nostri figli da lunedì prossimo. Sino a marzo, in caso di necessità, ci si poteva rivolgere ai nonni, ma oggi i Comitati scientifici continuano a sconsigliare occasioni di contatto che potrebbero esporre gli over-60 al rischio di contrarre ancora l’infezione in quanto considerati i soggetti più fragili, ovvero i più esposti. Tale consapevolezza ci ha oggi condotti a un confronto con la nostra struttura tecnica, addetta all’organizzazione e gestione del servizi asili nido, per capire se siamo pronti eventualmente a una riapertura anticipata delle strutture comunali e private convenzionate nel caso in cui arrivassero indirizzi e disposizioni in tal senso, soprattutto alla luce del dibattito aperto a livello regionale che, oltre ad aver previsto una nuova disposizione di legge, all’esame dell’Assise il prossimo 5 maggio, per l’erogazione di contributi a fondo perduto per supportare il pagamento degli affitti e compensare l’azzeramento degli incassi, potrebbe determinare l’emanazione di un’ordinanza per la riapertura dei nidi”. “A oggi – ha precisato la dirigente Di Nino – sappiamo che una data dirimente potrebbe essere quella del 17 maggio, dunque per ora avremmo una vacatio di circa due settimane. Nel frattempo ci stiamo riorganizzando nei nostri nidi, 6 in tutto, di cui 3 a gestione diretta comunale, 3 affidate a cooperative. Oggi stiamo approfittando del periodo di sospensione del servizio per una riprogettazione delle attività curriculari e didattiche e anche degli spazi. Ovvero: da lunedì 4 maggio i nostri educatori torneranno in sede, nei nidi, almeno due volte a settimana per svolgere delle attività di didattica a distanza riassumendo i contatti con i bambini, per ora a casa, utilizzando un setting a loro familiare, momenti che rappresentano anche un sostegno psicologico per le famiglie. Poi stiamo predisponendo un progetto di lavoro per l’eventuale riapertura ipotizzando, ad esempio, lo sfruttamento delle aree esterne pertinenziali ai nidi comunali, ma anche di parchi e giardini prossimi alle strutture, soprattutto per eventuali aperture estive, disciplinando l’utilizzo del servizio mensa, ma anche la distribuzione degli spazi interni nel caso in cui le condizioni meteorologiche imponessero di ricoverare all’interno del nido gli ospiti, prevedendo dunque la costante sanificazione dei luoghi e degli oggetti di uso comune, utilizzando tutte le misure di sicurezza previste e il mantenimento delle distanze, anche separando i bambini e lavorando a piccoli gruppi di 3 o 4 unità l’uno”. “A tal fine – ha aggiunto il Presidente Rapposelli – sappiamo che è stato istituito un Tavolo di lavoro specifico, proprio perché si sta affrontando il problema della stretta correlazione che c’è tra la riapertura degli uffici e quei genitori che devono prima sapere come verranno sistemati i propri figli nelle ore di assenza ricordando le difficoltà implicite nella gestione di bambini di età compresa tra i 0 e i 3 anni e nel dover loro indurre a rispettare la distanza dai propri amici”. “La questione è ancora in discussione, e siamo partiti anche con un sondaggio tra le famiglie perché, pur nell’ipotesi di una riapertura delle nostre strutture – ha aggiunto la funzionaria Di Paolo – non è certo che tutte le famiglie riporteranno i propri bambini: ci sono mamme che, pur in presenza di mille garanzie, per ora non confermeranno l’iscrizione dei piccoli; altre che, avendo le opportune rassicurazioni, lo faranno necessariamente. Questo significa che strutture comunali abilitate oggi a ospitare 30 bambini, potrebbero ritrovarsi anche con 20 bambini e molto spazio adeguato e disponibile a garantire opportune distanze. Discorso diverso per i 9 nidi privati accreditati e convenzionati con il Comune, che ospitano oggi 49 bambini che non hanno trovato spazio nei nidi comunali. Anche i titolari di tali strutture sono stati coinvolti nel Tavolo di Lavoro, anche per verificare l’impatto di una riprogettazione necessaria delle modalità lavorative”. “Anche su questo l’attenzione del Comune dovrà essere altissima perché – ha puntualizzato il Presidente Rapposelli – credo sia evidente che, nel caso di un’adesione totale di ritorno nei nidi, non è oggi escluso che, per assicurare il distanziamento sociale obbligatorio, sarà necessario fare riferimento a una richiesta massiccia di disponibilità proprio agli asili privati. A questo punto restiamo in attesa delle ulteriori disposizioni normative, statali e regionali, pronti a riconvocare la struttura per passare dalla fase della riprogettazione a quella operativa”.

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