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Permettere l'uscita giornaliera in barca alle famiglie

La proposta arriva dal presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli

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“Riavviamo le attività da diporto per i nuclei familiari. È la richiesta ufficiale che lanciamo a Regione Abruzzo e Comune di Pescara affinché, al pari della ripresa di altre iniziative, venga autorizzata, con un apposito provvedimento, anche l’uscita al largo giornaliera per gli armatori proprietari delle imbarcazioni da turismo, con i propri familiari conviventi, dunque mogli, mariti, compagni, figli o congiunti.

Ormai è parere unanime che le attività condotte all’aperto possano assolutamente essere riprese, anzi favorite, specie in una città di mare come Pescara e, peraltro, concedere tale opportunità, significherebbe anche delocalizzare il turismo da spiaggia, considerando che solo a Pescara tale possibilità interesserebbe almeno i 500 proprietari delle piccole imbarcazioni ormeggiate al porto turistico Marina di Pescara”.

La richiesta è arrivata dal Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli, che ha raccolto l’appello in tal senso degli armatori della città.

“Finalmente dopo 60 giorni di completo lockdown stiamo assistendo a un lento, ma progressivo e inesorabile ritorno alla nostra quotidianità – ha sottolineato il Presidente Petrelli – che prudenzialmente dovrà essere graduale, senza mai perdere di vista i suggerimenti dei medici e soprattutto l’andamento della curva pandemica. Il lento ritorno alla normalità passa attraverso la ripresa di alcune attività, a cominciare da quelle che si svolgono all’aperto e questo ha saggiamente suggerito la riapertura di una quota dei parchi cittadini, così come degli impianti sportivi all’aperto e anche della stessa riviera, seppur con l’adozione naturale di mille cautele, a partire da guanti e mascherine. A tali misure ritengo possa essere aggiunta la ripresa delle attività da diporto che oggi sono ripartite solo parzialmente, ovvero: gli ultimi provvedimenti adottati di fatto hanno autorizzato i piccoli proprietari a tornare sui propri mezzi ormeggiati al porto turistico per effettuare lavori di manutenzione e anche per uscite, ma esclusivamente in solitaria, dunque il solo proprietario può salire sul natante e prendere il largo, a meno che non svolga attività di pesca sportiva e in questo caso è autorizzata la presenza a bordo di sole due persone con le debite distanze. Ma è evidente che in tale maniera, specie con l’arrivo del caldo e delle belle giornate, la misura appare inspiegabilmente monca e va integrata, ossia chiediamo a Regione e Comune di rimodulare il provvedimento autorizzando l’uscita al largo del nucleo familiare convivente, ricordando, peraltro, che già oggi moglie e marito o comunque due conviventi sono autorizzati a viaggiare sulla stessa auto, l’uno accanto all’altro, a recarsi insieme nella seconda casa per svolgere lavori di manutenzione, o a viaggiare insieme in moto, dunque non si comprende perché una famiglia di persone conviventi, coniugi o compagni con figli, non possano raggiungere la propria imbarcazione da diporto per un’uscita al largo seppur solo giornaliera, dunque in una fascia oraria compresa tra le 6 e le 20 con obbligo di rientro serale. Di sicuro tale opportunità non incrementerebbe il rischio di contagio da Coronavirus, ma anzi allontanerebbe le persone dalla città: pensiamo che nel nostro Porto turistico sono ormeggiate 500 imbarcazioni da diporto, che significa 500 famiglie che, approfittando del bel tempo, potrebbero andare al largo per trascorrere una giornata, non contribuendo al rischio di favorire assembramenti sul lungomare. Inoltrerò tale richiesta, a nome dei 500 diportisti di Pescara, al Governatore Marsilio – ha aggiunto il Presidente Petrelli – e al sindaco Masci, certo della loro logica condivisione di tale opportunità”.

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