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'Una storia per l'Abruzzo', buona la prima

Ottimi riscontri per l'appuntamento iniziale del progetto che mette in evidenza idee, volti ed esperienze per promuovere la comunità locale

redazione
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Grande debutto per 'Una Storia per l'Abruzzo': testimonianze, aneddoti, proposte, ospiti straordinari, quasi settemila persone collegate in diretta e centinaia di commenti.

Un bilancio positivo, quindi, per questo primo appuntamento del progetto che parte da un gruppo di amici e parla di Abruzzo, partito  domenica 21 febbraio, un convention show in diretta streaming, condotto brillantemente dall’attore Gabriele Cirilli, promotore dell’iniziativa insieme a Paolo Esposito, Walter Nanni e Sara Vinciguerra, con la  partecipazione di Adriana Bonifacino e la collaborazione di Maria de Luca, Claudia Grohovaz e Chiara Vinciguerra.

È il tempo del noi e non solo dell’io, così, semplicemente, è nata Una Storia per l’Abruzzo”: con queste parole Sara Vinciguerra ha presentato in apertura il progetto, gli obiettivi e chi collabora alla realizzazione, rimarcando l’importanza di un impegno civile, in particolare in questo momento storico, che miri al dialogo, all’ascolto e all’inclusione, scopo principale dell’iniziativa.

Un contenitore nuovo di idee, volti e storie a disposizione della comunità che promuove l’Abruzzo, con le sue bellezze, la sua cultura e le sue possibilità di sviluppo, e che ha messo intorno ad un “tavolo virtuale” donne e uomini d’eccellenza legati all’Abruzzo, dal Rettore della Luiss Andrea Prencipe a Giampaolo Letta, Amministratore Delegato di Medusa Film, dal direttore del Gran Sasso Scienze Institute, Paolo Esposito, al regista e scrittore Enrico Vanzina, dal direttore della onlus Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso, a Enrica Giorgetti, Direttore Generale di Farmindustria.

Attraverso gli scritti di Flaiano, filo conduttore di tutta la convention, e grazie al contributo degli ospiti, si è delineato un profilo della realtà abruzzese completamente nuovo. 

“Gli abruzzesi non solo hanno la fortuna di vivere in un posto meraviglioso, ma sono meravigliosi loro”, ha detto Enrico Vanzina nel suo appassionato intervento. “Mi sono innamorato da tempo di Pescara, la Rio de Janeiro italiana, e dell’Abruzzo.” Il regista ha ricordato lo stesso Ennio Flaiano, definendo lo scrittore e sceneggiatore abruzzese scomparso nel 1972 e che lui ha conosciuto personalmente da ragazzo, “la persona più intelligente, più spiritosa, più acuta, più intellettualmente importante del dopoguerra italiano” e che ha inciso molto sul percorso di Vanzina scrittore, ricorda infatti che Flaiano gli ha insegnato che “scrivere serve a sconfiggere la morte, ed io per questo scrivo”.

Per Giampaolo Letta, Amministratore Delegato e Vicepresidente di Medusa Film, le cui origini della famiglia sono di Avezzano, “di Abruzzo se ne parla sempre poco e spero di  aver fatto mie alcune delle qualità degli abruzzesi come la tenacia, la generosità, l’ospitalità, la sincerità, la lealtà ed un grandissimo rispetto per il lavoro”. L’invito dell’Amministratore Delegato e Vicepresidente di Medusa film commentando una frase di Flaiano, dichiara che il cinema è “la più potente arte espressiva per raccontare un territorio”, per questo è necessario “creare le condizioni per attirare più investimenti in Abruzzo da parte delle produzioni cinematografiche, potenziando la già esistente film commission, sull’esempio di tante altre regioni italiane”.

Dal mondo del cinema alla formazione, Andrea Prencipe, Rettore dell’Università Luiss Guido Carli, si è rivolto ai più giovani con un appello “ad essere aperti al confronto con il mondo che li aspetta” ricordando loro il senso di appartenenza e la necessità di una “cassetta degli attrezzi” fatta non solo di competenze, ma anche delle cosiddette “abilità morbide” e ricordando che in futuro si dovrà essere in grado di interagire sempre di più con altri che vengono da altre culture.”

Cultura per partecipare al domani, ma anche per essere protagonisti di oggi, “Noi abbiamo iniziato quasi cinque anni fa a lavorare a L’Aquila al Festival della
Partecipazione” ha detto Antonio Gaudioso “perché gli aquilani sono stati un simbolo straordinario di resilienza. L’Abruzzo” ha concluso il segretario generale di
Cittadinanzattiva, “ha diversi spazi a disposizione dei cittadini: la partecipazione è uno strumento per governare la complessità attraverso le competenze e le risorse di cui la comunità abruzzese è davvero ricca”, un’eredità importante per le nuove generazioni. 

Generazioni future protagoniste del lavoro di domani, così anche Enrica Giorgetti si è rivolta ai giovani, soprattutto alle ragazze, a intraprendere un percorso scientifico, “partendo proprio da quanto presente nella loro regione.”. Il Direttore Generale di Farmindustria ha infatti raccontato il mondo della farmaceutica in Abruzzo, il valore che la stessa ricopre non solo per l’Abruzzo, ma a livello internazionale. A lei questa regione ha insegnato “un modo semplice di ragionare ed un modo diretto di agire”, una terra che secondo la Giorgetti vede nella figura femminile non solo il perno del contesto familiare e sociale, ma la solidità del sistema a cui afferisce.

Dalla farmaceutica alla scienza, così come il contrario, Paolo Esposito, uno dei promotori del progetto e Direttore Generale del Gran Sasso Science Institute, racconta di una vera e proprio eccellenza abruzzese, infatti nella scuola internazionale di dottorato aquilana stanno convergendo “risorse di alto livello nel campo delle scienze di base e della intermediazione tra ricerca ed impresa”. Il focus è su quattro diversi settori: fisica, matematica, informatica e scienze sociali. La formazione altamente qualificante richiama le menti migliori e assicura un percorso formativo guidato dai più grandi nomi del panorama scientifico internazionale, tra cui alcuni premi Nobel e dalle più alte professionalità, creando una perfetta sinergia a servizio dei dottorandi e dei ricercatori: “Abbiamo l’obiettivo entro il 2030 di essere tra le migliori scuole al mondo”.

Un Abruzzo quindi visto con occhi e punti di vista molto diversi tra loro, eppure così complementari, e accompagnato da immagini che non lasciano spazio a ritocchi e  realizzate dal regista Walter Nanni, uno dei promotori dell’iniziativa, che a tal proposito ha dichiarato: “L’Abruzzo dobbiamo imparare a raccontarlo perché nell’era della comunicazione se un luogo non lo racconti rischia di non esistere”. Nanni, che ha definito l’Abruzzo “la terra dell’anima”, è convinto che:“il cinema e la comunicazione giocheranno un ruolo fondamentale nello sviluppo di questa terra”.

Grande apprezzamento infine per il video, ideato e realizzato da Gabriele Cirilli, con tanti personaggi celebri del mondo dello tv, della musica, del teatro e del giornalismo italiano, che con il sorriso accende i riflettori su questa regione, e ricorda che “l’Abruzzo è “nel cuore di tutti”.

Il prossimo appuntamento online con “Una Storia per l’Abruzzo” e il suo “tavolo virtuale” sarà per il prossimo 21 marzo con nuovi straordinari ospiti, nuove storie e nuove testimonianze.

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