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Palazzi Clerico, il Comitato scrive all'amministrazione comunale sulla grave situazione dei ruderi

Riceviamo e pubblichiamo

la redazione
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Gentili Amministratori della Città di Pescara,

Torniamo a sollecitare la Vostra attenzione su uno dei problemi irrisolti e più evidenti che riguardano il nostro quartiere, vale a dire quello dei ruderi dei palazzi Clerico, che si trascina ormai da decenni. La storia di questi ruderi non è solo una lunga storia di degrado, ma anche una lunghissima storia di rassicurazioni cadute nel vuoto e di promesse non mantenute, arrivate con ogni mezzo: incontri pubblici, comunicati stampa, indiscrezioni e, soprattutto ultimamente, dichiarazioni sui social.

«Mi hanno assicurato che a ottobre andranno giù»: così ha scritto ad esempio il sindaco Carlo Masci meno di un mese fa, rispondendo a un residente su Facebook. In una precedente sortita sui social, lo stesso sindaco aveva indicato il marzo scorso come mese decisivo. In precedenza, in dichiarazioni rilasciate alla stampa da diversi amministratori, si era parlato dell’ottobre 2020. Ma gli scheletri dei palazzi Clerico sono ancora qui, e continuano a essere fonte di degrado sociale, di paura e di pericoli per i residenti. Chiediamo perciò, per l’ennesima volta, certezze su demolizione dei ruderi nonché su bonifica e riqualificazione dell’area, poiché è evidente che la demolizione fine a se stessa non risolverebbe il problema degli accampamenti di sbandati e tossicodipendenti che risorgono periodicamente nell’area Clerico. Riteniamo opportuno farlo ora con forza, in quanto, come apprendiamo da recenti notizie di stampa, sembra in forse l’ampio progetto di ristrutturazione del vicino Ferro di Cavallo, sul quale tra l’altro abbiamo espresso le nostre perplessità. Avendo l’amministrazione comunale in carica ribadito a più riprese la volontà di riqualificare le aree periferiche di Pescara, e Rancitelli in particolare, torniamo quindi a chiedere:

• Quale sia oggi lo stato dell’arte in merito alla vicenda dei palazzi Clerico;

• Entro quali date certe, nel caso ce ne siano, noi residenti possiamo aspettarci demolizione dei ruderi, bonifica e riqualificazione dell’area;

• Soprattutto, nel caso quanto sopra non avvenisse su iniziativa di privati, se il Comune ha intenzione di dare seguito alla delibera di consiglio approvata nel gennaio 2020, che riteneva «l’amministrazione comunale pienamente titolata ad assumere tutte le iniziative, sia consensuali, sia urbanistico-edilizie, sia autoritative, per porre termine alla vergognosa condizione di una parte di città».

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