Mario Negri Sud, un’eccellenza della ricerca scientifica che per tantissimi anni è stato orgoglio e luogo simbolo del nostro territorio. L’istituto di ricerca ha, purtroppo, chiuso diversi anni e passando sulla strada che da Fossacesia conduce a Lanciano, all’altezza di Santa Maria Imbaro rimane solo l’edificio e alcuni segni delle proteste dei lavoratori a triste ricordo. Ma il filo che univa la comunità dei ricercatori e di tutti coloro che hanno trascorso anni importanti della loro vita al Mario Negri Sud non si è mai spezzato. Anzi, ha continuato a unire vite, storie e passione per la ricerca scientifica.
Tre anni fa morì prematuramente Stefania Spanò, ex ricercatrice nell’istituto di Santa Maria Imbaro. Il marito Massimiliano Baldassarre, con cui ha condiviso anche il lavoro di ricerca al Mario Negri, contattò la Fondazione Abruzzese Scienze per la Vita e si fece promotore di una borsa di studio in sua memoria. Il libro “Non siamo sole. Otto storie di solidarietà femminile” è nato da una sua idea per sostenere la borsa di studio intitolata alla memoria di Stefania Spanò. All’inizio di questo nuovo anno, improvvisamente, è venuto a mancare anche lui. L’ultimo saluto si è celebrato a Pianella, paese di origine. «Ciao Max Massimiliano Baldassarre» le prime parole del commiato sulla pagina facebook della Pallacanestro Pianella. «Che brutto destino il tuo – prosegue il commosso saluto - vai a riabbracciare la tua splendida e dolce metà» e «lasci un immenso vuoto in quelli che ti hanno conosciuto e voluto bene e tra essi quelli della Pallacanestro Pianella» che invia «un abbraccio sincero a tutti i tuoi famigliari che insieme a noi piangono per la tua prematura dipartenza».
Questo, invece, il dolore per la scomparsa di Massimiliano Baldassarre espresso dalla Fondazione Abruzzese Scienze per la Vita.
«La Fondazione Abruzzese per le Scienze della Vita ONLUS piange l'immatura scomparsa di Massimiliano Baldassarre, avvenuta sabato 7 gennaio us. Massimiliano, tecnico, allievo dei corsi di formazione del Consorzio Mario Negri Sud, poi laureato in Farmacia all'Università di Chieti, ricercatore del Negri Sud, aveva proseguito la sua formazione all'Università di Yale, USA, insieme con la sua compagna di vita e di ricerca, Stefania Spanò. Insieme si erano trasferiti all'Università di Aberdeen, Scozia, dove avevano intrapreso una prestigiosa carriera nel campo della microbiologia. All'improvvisa scomparsa di Stefania, nel settembre 2019, Massimiliano aveva chiesto la collaborazione della Fondazione Abruzzese Scienze per la Vita per creare una borsa di studio/ricerca per l'estero. La borsa di studio doveva consentire ad una donna, nata o residente o comunque legata all'Abruzzo o al Molise, da poco laureata in materie scientifiche in campo biomedico, di svolgere un soggiorno di ricerca in biologia cellulare o microbiologia molecolare, all'estero. Grazie all'entusiastica partecipazione di familiari, colleghi e amici, si erano subito raccolti fondi sufficienti per la prima Borsa di Studio "Trampolino di Lancio" Stefania Spanò, assegnata ad una giovane laureata di Isola del Gran Sasso, e poi per una seconda e una terza, assegnata ad una giovane di Francavilla al Mare, appena partita per l'Università di Berna. Per sostenere la raccolta fondi Massimiliano recentemente aveva avuto l'idea di pubblicare il libro intitolato "Non siamo sole. Otto storie di solidarietà femminile", con il prezioso apporto di otto scrittrici abruzzesi, edito da Galaad. Il libro è stato presentato in varie località, in Abruzzo e altrove, con grande successo, negli ultimi 6 mesi. Massimiliano aveva anche altre idee, credeva profondamente in quello che faceva e riusciva a suscitare l'entusiasmo degli altri. La sua improvvisa e precoce scomparsa pone fine al suo impegno, ma la Fondazione Abruzzese, le scrittrici di Non siamo sole, le giovani vincitrici della Borsa di Studio Spanò, i tanti ex colleghi e amici, insieme con i familiari, porteranno avanti le sue idee. Riposa in pace, Massimiliano, e grazie per quello che ci hai insegnato e hai dato alla ricerca scientifica e alla tua terra. Non ti dimenticheremo... ad majora».