"Siamo in attesa di avere una prima risposta dal Consiglio dei ministri, che dovrebbe arrivare domani, per ciò che riguarda il dragaggio del porto di Pescara. Mi auguro vivamente che questa risposta arrivi perché non è più tempo di promesse e il Governo non può indugiare ulteriormente sulle problematiche dello scalo pescarese. Deve agire e farlo in fretta perché la marineria è allo stremo e anche le categorie di lavoratori collegate alla marineria, dai commercianti agli addetti al facchinaggio". Lo dice il presidente della Provincia Guerino Testa che oggi pomeriggio ha partecipato all'incontro convocato dal presidente della Regione Gianni Chiodi con i rappresentanti della marineria.
"Se però domani la risposta attesa non dovesse arrivare - prosegue Testa - credo che gli operatori daranno seguito a quanto annunciato nei giorni scorsi, e cioè forme di protesta eclatanti. Per quanto mi riguarda, come ho sempre detto, resto a fianco alla marineria che chiede solo di poter lavorare. Mi appello quindi al buon senso di chi ha seguito questa vicenda da Roma affinché si accelerino al massimo tutte le procedure sul porto che, ricordo, è di competenza statale. Nonostante la disponibilità dimostrata ancora una volta oggi dalla Regione, le istituzioni locali possono agire fino a un certo punto, dopodiché deve essere il Governo ad assumersi le proprie responsabilità ".
Testa fa riferimento anche al costo delle operazioni di dragaggio, che dovrebbero aggirarsi sui 15 milioni di euro. "Una cifra esorbitante se si considera che il versamento a mare (a sette miglia dalla costa) del materiale dragato sarebbe costato molto ma molto di meno. Questa operazione non ci è stata consentita per presunti problemi di inquinamento ma voglio far notare che le mareggiate degli ultimi giorni hanno sicuramente spinto il materiale sedimentato nel fiume e nel porto lungo la costa, causando problemi di inquinamento di gran lunga superiori".