Ho assistito a questa conferenza, breve ma intensa, dove il discorso é cominciato dalla vexata questio: libro cartaceo oppure e-book?
Ci sono state molte definizioni interessanti,cito quelle che mi hanno più colpito: " il link potrebbe essere definito il sistema nervoso della scrittura web" , "se si parla di scrittura giornalistica scopriamo che nella sintassi é compresa l'immagine", "la scrittura sul web é fatta per essere condivisa e non necessariamente compresa".
E lo sapevate che, facendo un "selfie" attiviamo un processo di scrittura complesso, interconnesso e non necessariamente chiuso,anzi,fatto proprio per essere messo in circolazione?
Ma interessante é stato scoprire,sentendoli parlare, che il nostro cervello non é biologicamente adatto alla lettura,quindi quando leggiamo ci muoviamo nel testo come quando si usa una mappa geografica!
Arriviamo quindi al concetto di libro cartaceo visto come una mappa, dove ognuno di noi ha i suoi punti di riferimento e, mentre leggiamo un libro cartaceo, memorizziamo ed apprendiamo in maniera migliore che non leggendo un e-book.
Chiaro é che le nuove generazioni hanno più difficoltà con il cartaceo e per ovvie ragioni!
Ma ecco che si arriva al punto: il rapporto esistente tra la scrittura sul web e il giornalismo, un enorme problema etico,dato che bisogna scrivere in modo da interessare un vasto pubblico, ma per fare questo spesso la scrittura giornalistica e non solo, deve piegarsi agli "algoritmi" dei motori di ricerca!
Arriviamo al concetto di "lettura telematica", dove occorre una competenza di tipo giornalistico molto profonda e che possa contrastare gli algoritmi che sono continuamente all'opera per monitorare i nostri comportamenti,le nostre ricerche sul web, ciò che ci piace leggere,appunto!
E se l'algoritmo fosse l'evoluzione del "Grande Fratello"? Sicuramente,per questi studiosi della scrittura web,un prezzo da pagare al progresso!