Il sindaco Alessandrini si allinea con altri sindaci italiani che hanno istituito il registro delle Unioni Civili.
L'unione civile è un atto che comporta il riconoscimento da parte dell'ordinamento giuridico delle coppie di fatto e ha il fine di stabilirne i diritti e i doveri.
L’Italia ad oggi però non ha una legge in materia e questo tema è tuttora dibattuto nel governo centrale.
L’iniziativa quindi, di alcuni primi cittadini, di andare oltre a quanto previsto dalla legge, solleva inevitabili polemiche di natura sociale e giuridica.
Stamani il consiglio comunale pescarese si è espresso a favore dell’istituzione del registro, con 19 voti a favore e 9 contrari.
Il gruppo SEL pescarese, rappresentato da Giovanni Di Iacovo, Assessore alla Cultura e all’Istruzione, ha dimostrato molto entusiasmo per l’iniziativa comunale, auspicando la delibera di un nuovo regolamento, in grado di dare diritti certi alle unioni civili in termini di casa, sanità, servizi sociale, educativi e di vita quotidiana. Per SEL oggi la città ha fatto un passo avanti per essere più inclusiva ed aperta.
Di tutt’altra opinione è il delegato all’Assemblea Nazionale e Portavoce Provinciale di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, Armando Foschi: ”la delibera adottata oggi dal consiglio comunale di Pescara è pura follia. è un atto inutile perché, non essendoci una legge nazionale che regolamenti la materia, i regolamenti comunali non hanno valore. Non di meno, FdI-An sono contrari alle unioni di fatto in quanto una sorta di matrimonio “senza impegno”, con diritti e senza doveri. Condivido_ continua il delegato Foschi_ le parole dell'ex presidente dei vescovi italiani, Cardinale Camillo Ruini, il quale osserva che un sindaco ha il diritto di sostenere le proprie posizioni, ma non può per questo violare le leggi dello Stato.” Forte l’auspicio di Foschi affinchè “ l’amministrazione si dedichi con maggiore impegno al rafforzamento delle politiche di welfare per le famiglie".
Il tema della famiglia rimane sempre un terreno di confronto accesso, dove politica e società devono trovare un accordo, non elettorale ma rappresentativo della volontà della nazione.