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Alla Diaz c'era un piano preordinato? A 14 anni dal G8 di Genova se ne è parlato a Pescara

Ieri sera allo Spazio Matta incontro con Luca Sofri de "il Post" e Marco Imarisio del "Corriere della Sera"

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Nell'ambito delle manifestazioni di "#Pescaraleggeperché", evento organizzato in Piazza della Rinascita dal Comune di Pescara, svoltosi ieri, in occasione della "Giornata mondiale del libro", con la partecipazione di biblioteche, librerie, case editrici e diverse associazioni della città, allo Spazio Matta di via Gran Sasso, invece, la sera stessa, c'è stato un incontro organizzato dal "FLA Pescara Festival" (Festival delle Letterature dell'Adriatico, ndr) con i giornalisti Imarisio e Sofri per parlare dei fatti della scuola Diaz accaduti nel 2001 durante il G8 di Genova, del reato di tortura (ancora non introdotto in Italia) e di diritti umani.

Mentre per tutta la giornata in piazza Salotto c'era un clima disteso e sereno (sono state organizzate presentazioni di libri, reading, flash mob ed altre attività legate al mondo della lettura), al Matta, invece, la sera si respirava rabbia e stupore in una sala stracolma, a seguito anche della recente sentenza della Corte Europea per i diritti dell'Uomo che ha condannato l'Italia per gli eventi del 2001 e per il 'vuoto legislativo' nell'ordinamento italiano, circa il reato di tortura.

Oggetto del dibattito è stato anche la presentazione de "La ferita" (2011, "Feltrinelli"), libro di Marco Imarisio, inviato del Corriere e reporter di frontiera, anche in zone di guerra dell'Iraq e Afghanistan. Inoltre, sono stati toccati argomenti relativi al ruolo del giornalista, oggi giorno, e delle ondate migratorie del Nord Africa verso le coste italiane.
Nel libro-testimonianza di Imarisio, viene raccontato ciò che è accaduto prima, durante e dopo il G8 genovese: dalla preparazione del vertice, ai dibattiti interni del movimento No Global, ai dibattiti politici e giornalistici seguiti alla morte di Carlo Giuliani, fino al culto nato intorno al ragazzo e alla rinascita dei valori anti-globalizzazione sotto la bandiera del movimento Arcobaleno.

Dopo una lettura e un intervento di Amnesty International - Pescara, Luca Sofri si è subito chiesto se i fatti di Genova, oggi, potrebbero accadere di nuovo, a distanza di quattordici anni e cosa è cambiato da allora. "Il G8 ha segnato una generazione. E' stato dato un messaggio brutale alla popolazione - ha commentato Imarisio - inoltre, non c'è stata una risposta politica adeguata perchè il contesto politico era inadeguato. Aggiungo quindi, che non c'è stata voglia di affrontare il problema, dunque, non c'è mai stata una vera presa di coscienza di quel che è successo". Nel proseguire della discussione poi, la firma del 'Corriere' ha fatto notare che "Nonostante tutto, però, esiste oggi una memoria condivisa su Genova, nel senso che la gente è consapevole del fatto che nei fatti della Diaz e Bolzaneto qualcosa non quadra".

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