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Smuraglia (Anpi): “Mascia distante dall'antifascismo, inammissibile la censura a scuola”

Si riapre la polemica contro il primo cittadino e la sua ormai famosa lettera

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L'Anpi non molla e torna ad attaccare il sindaco Luigi Albore Mascia sul caso del 25 aprile. Il presidente nazionale Carlo Smuraglia interviene sulla vicenda dichiarando: “Manifestare solidarietà alla scuola ’11 febbraio 1944’ e a tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione del 25 aprile è quasi più di un dovere. Segnalare ancora una volta quanto poco l’antifascismo sia penetrato, a tutt’oggi, assieme a un concetto di democrazia, nelle menti di molte persone, anche investite di funzioni politiche, è altrettanto e spiacevolmente doveroso”.

Le parole di Smuraglia fanno seguito alla presa di posizione del Comitato direttivo della Cgil Abruzzo che, nei giorni scorsi, ha espresso “profonda solidarietà” alla dirigente, ai docenti e ai genitori degli alunni della scuola e ha garantito il proprio sostegno all’ANPI Pescara che, proprio insieme alla Cgil locale, aveva promosso quella manifestazione.

Sottolineando che il primo cittadino “avrebbe dovuto essere presente ad un’iniziativa così significativa”, il presidente dell’ANPI ripercorre lo svolgimento della celebrazione ed afferma che “questo è bastato perché il sindaco formulasse una censura a una scuola, non si sa con quale potere stravolgesse i fatti, minimizzasse il ruolo dell’ANPI, definisse quella piccola festa come una ‘conviviale di partito’, lamentasse lo stravolgimento dell’Inno di Mameli, facesse suo l’insulto contro un canto significativo come “Bella ciao”, definendolo come una canzonetta”.

“Qualcuno - aggiunge Smuraglia - potrebbe pensare ad una forma di insensibilità non solo verso una data che è Festa nazionale, ma anche per tutto ciò che essa rappresenta in generale, ma che in particolare, assumeva un colorito particolare per il ricordo dei nove ragazzi fucilati dai tedeschi. In realtà c’è molto di più perché chi è insensibile a certe manifestazioni non ci va e tace. Qui invece si coglie la palla al balzo (una lettera, ripeto, quasi anonima anche se firmata), per manifestare le proprie convinzioni, esercitare una inammissibile e scorretta censura sulla Direzione di una scuola, stravolgendo i fatti, ed esprimendosi in modo spregiativo verso cose e associazioni che meriterebbero attenzione e rispetto”.

Il presidente parla di una “battaglia da fare, per tutte le ragioni che nascono dai fatti che sopra ho appena accennato, con convinzione e da parte di tutti, contro mentalità che appartengono al passato, contro manifestazioni che dovrebbero essere inconcepibili in un Paese civile, contro fatti che per alcuni versi costituiscono addirittura reato. A questo sforzo di chiarimento, di conoscenza, di rispetto della nostra storia e dei princìpi antifascisti e democratici che percorrono tutta la Costituzione, deve sentirsi chiamata e impegnata tutta l’ANPI, dal centro alla più remota sezione, perché si tratta di una battaglia non solo per il presente, ma anche per il futuro del nostro Paese”.

“E’ un nostro dovere primario prevenire fatti come quelli che ho accennato - aggiunge Smuraglia - chiamare i cittadini a riflettere sulle responsabilità di un tragico passato e sulla impossibilità di cercare di rinverdirlo e di aderire ad esso anche solo mentalmente; è veramente fondamentale che questa battaglia si riesca davvero a vincere, in un Paese che ha tanto sofferto per una dittatura che ha provocato disastri, morti e lutti e privazione di libertà; una battaglia, quindi, a cui nessuno può sottrarsi e che per noi - conclude il presidente dell’ANPI - deve essere considerata come un impegno primario”.

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