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Conferita la cittadinanza onoraria di Pescara al magistrato Nino Di Matteo

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Sala d’Annunzio gremita oggi per l’incontro con gli studenti con il pubblico ministero Nino Di Matteo, a cura della Presidenza del Consiglio Comunale.

L’incontro è stato la cornice del conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Pescara e di altri centri a uno dei nomi di spicco nella lotta contro le mafie. L’evento si è svolto nell'arco della mattinata presso la Sala d'Annunzio dell'Aurum gremita di ragazzi delle scuole di Pescara e provincia, dove il magistrato è arrivato prima delle 10.

La presenza dei ragazzi ha fatto da sfondo ad un collegamento Skype con Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso in via D’Amelio, che ha aperto l'incontro, proseguito con i conferimenti delle cittadinanze onorarie di Pescara per mano del sindaco Marco Alessandrini, di Chieti per mano del sindaco Umberto Di Primio, di Spoltore con il sindaco Luciano Di Lorito, Città Sant'Angelo con il sindaco Gabriele Florindi, Montesilvano con il vice sindaco Ottavio De Martinis, Pineto con il vice sindaco Cleto Pallini, Miglianico con il vice sindaco Ester Volpe, Bucchianico con la vice sindaco Valentina Tatasciore.

Per la nostra città è stato un onore e un piacere annoverare fra i cittadini speciali un uomo che ogni giorno in nome della legalità mette la sua vita a servizio dello Stato. Ringraziamo il magistrato per la disponibilità con cui ha risposto all’invito e si è raccontato ai ragazzi che oggi hanno accompagnato l’evento. 

Di seguito la motivazione della cittadinanza di Pescara:

Pescara accoglie fra i suoi figli una persona di grande dedizione e coraggio, un uomo di legge che ha ereditato un altissimo senso dello Stato da persone come Falcone e Borsellino e che come tanti italiani crede nella legalità, nella giustizia e nel rispetto reciproco e svolge con passione e diligenza il proprio lavoro finalizzato alla difesa della collettività, pur essendo consapevole, ogni giorno, di mettere a rischio la propria vita.

E' pertanto un dovere di ogni cittadino tenere alta l'attenzione sulla difesa della legalità, un principio irrinunciabile in una comunità civile, valore di riferimento anche nelle attività del Comune di Pescara, che fa della legalità una delle sue fondamenta.

Nino Di Matteo eÌ€ entrato in Magistratura nel 1991 come Sostituto Procuratore presso la ODA di Caltanissetta, eÌ€  stato presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati di Palermo.

Divenuto Pubblico Ministero a Palermo nel 1999 ha indagato, tra le altre vicende, anche sulle stragi di mafia in cui sono stati uccisi i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme agli agenti delle rispettive scorte. Nel corso di uno dei tanti processi legati alla trattativa Stato-mafia che hanno visto il magistrato impegnato nella difesa della legalità, ha ricevuto minacce di morte da parte del boss Toto' Riina, intercettate dalla magistratura durante una conversazione privata in carcere.

Dopo questo episodio, oltre alle consuete misure di sicurezza, che vedono giaÌ€ il magistrato Di Matteo sotto scorta dal 1995, sono stati aggiunti ulteriori ed eccezionali accorgimenti di sicurezza, elevando così  il grado di protezione nei confronti dello stesso magistrato al massimo livello.

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