“Con l’introduzione della nuova tassa su rifiuti e servizi, la Iuc, sicuramente andremo a rivedere le aliquote oggi applicate sulla Tares, aliquote che oggi si sono rivelate particolarmente gravose, in maniera specifica, per sei categorie di operatori commerciali, come ristoratori, baristi, pescherie e fruttivendoli. Tuttavia va ricordato che le aliquote Tares oggi applicate a utenze domestiche, ossia alle famiglie, e alle utenze non domestiche, ossia le forze produttive della città, sono state stabilite non dall’assessore o dal sindaco o dalla giunta, ma dal Consiglio comunale che le ha approvate dopo sei mesi di analisi in Commissione, facendo delle scelte politiche. Comprendiamo il disagio di quegli operatori commerciali che di fatto si sono visti recapitare cartelle con forti aumenti, ma il problema è che la legge, con il Decreto Ronchi, ci ha imposto, dal 2013, la copertura del 100 per cento del costo del servizio rifiuti”.
Lo detto l’assessore alle Finanze Massimo Filippello che nel pomeriggio odierno ha incontrato circa 150 operatori commerciali che nei giorni scorsi avevano chiesto un’Assemblea con l’assessore Filippello e con i consiglieri comunali proprio per discutere delle aliquote Tares. Presenti nell’aula consiliare anche i consiglieri comunali Armando Foschi, Vincenzo D’Incecco, Nico Lerri, Roberto Carota e Fausto Di Nisio e il Direttore generale di Attiva Spa Massimo Del Bianco.
“La Tares – ha spiegato l’assessore Filippello – è un problema nazionale: fino al 31 dicembre 2012 i Comuni potevano disciplinare la tassa sui rifiuti applicando aliquote Tarsu ai cittadini in modo da coprire sino al 50 per cento del costo del servizio. Alcuni Comuni hanno invece scelto di passare al regime della Tia. Con l’arrivo della Tares, ovvero del Decreto Ronchi, ci è stato imposto di coprire il 100 per cento del costo del servizio. Per il 2014 ci sarà il nuovo tributo, lo Iuc, che comprenderà il tributo del rifiuto, i servizi e la tassazione dell’Imu, e il Comune potrà pensare di rivedere e modificare le attuali aliquote, attraverso la misurazione dei locali in funzione della qualità media dei rifiuti producibili. Ovviamente in aula, oggi, sono venuti quegli operatori commerciali che, con la Tares, hanno visto salire il proprio tributo perché fanno parte delle sei categorie commerciali, sulle 30 previste dalla legge, alle quali per legge sono state applicate aliquote maggiori perché potenzialmente producono più rifiuti. O meglio: la legge per ciascuna categoria ha previsto un’aliquota minima, media e massima; è stato il Consiglio comunale che, quando a giugno ha cominciato a esaminare le delibere sulla classificazione delle attività commerciali e sull’applicazione delle aliquote istituite per legge, ha optato per applicare a tutte le utenze, domestiche e non, l’aliquota media. Oggi ovviamente i commercianti più penalizzati ci chiedono di rivedere le aliquote, contestando la scelta dell’amministrazione di aver determinato tariffe più basse per le famiglie, che rappresentano il 52 per cento dei contribuenti, e tariffe più alte per i commercianti, che sono il 48 per cento dei contribuenti, e ci chiedono una revisione dell’imposta con lo Iuc. Ovviamente da parte dell’amministrazione c’è una porta aperta: è evidente che anche con lo Iuc dovremo garantire la copertura dell’intero costo dei servizi, che a Pescara per il 2013 ammonta a 26milioni di euro, ed evidentemente ridurre le tariffe per alcune categorie di commercianti significherà aumentarle per altri, fermo restando che gli incassi derivanti dalla Tares possono essere usati esclusivamente per coprire il servizio dei rifiuti e non c’entrano con le altre poste di bilancio come gli investimenti nel settore dei Lavori pubblici. In altre parole, non fare i lavori in corso Vittorio Emanuele non avrebbe determinato una diversa imposizione della Tares, men che meno c’entra la realizzazione del Teatro che addirittura verrà realizzato con fondi del partner privato. La verità – ha aggiunto l’assessore Filippello – è che Pescara aveva la tariffa Tarsu più bassa d’Italia, ma comunque paradossalmente la Tares ha determinato per alcuni una riduzione dell’imposta da versare. Resta fermo che le tariffe sono state determinate dal Consiglio comunale che ha avuto sei mesi a disposizione per assumere le proprie decisioni. Tuttavia nei prossimi giorni promuoveremo un nuovo incontro per sentire le proposte degli operatori commerciali sulla futura Iuc”.