Oltre 40 gli studenti delle classi V superiori tra i MIBE ed UED hanno assistito ad una lezione d’arte “Fuori Uso” al Museo Vittoria Colonna, organizzata dall’associazione culturale Pepe Collettivo in occasione di Passim, mostra di Antonio Zappone inaugurata lo scorso 19 aprile.
“E’ stata “un’occasione unica per ascoltare e vedere, attraverso video dell’epoca ed il contributo di Cesare Manzo, quanto la città di Pescara abbia contato, a partire dagli anni 70, sullo scenario artistico nazionale ed internazionale - ha commentato il Presidente dell’Associazione - Già con il primo raduno di Behance, il più grande portale di raccolta dei portfoli creativi del mondo, organizzato lo scorso novembre all’Aurum, abbiamo cercato di ridurre le distanze tra creatività - arte-scuole mettendo direttamente in contatto gli artisti ed i professionisti di oggi con quelli di domani. Le scuole, entusiaste, ci hanno riconfermato, con la partecipazione odierna, che siamo sulla strada giusta per arricchire il programma formativo delle superiori”.
Fervono, intanto, i preparativi per il finissage previsto sabato 2 maggio, a partire dalle ore 17:00. Durante l’evento, arricchito dalla performance musicale del gruppo Venti Metri, si potrà ammirare l’evoluzione di Post It, la più grande opera “in divenire” messa in campo dall’artista Zappone.
POST-IT, una imponente installazione di 200 stampe su cartoncino, ha creato nei giorni della mostra un rapporto dinamico tra l’opera e lo spettatore, perché interamente affidata al “baratto come forma di dialogo”. L’interazione con lo spettatore ha condotto alla mutazione dell’opera stessa, sostituita per formelle da post-it scritti o disegnati dal pubblico in cambio della concessione di un riquadro, inteso come frammento. L’opera è stata completamente scomposta, come un moderno polittico dalle parti indipendenti tra loro, seppur dialoganti l’una con l’altra. Èd è stata, anche, sostituibile, barattabile, senza mai perdere il suo valore artistico, per quanto, alla fine del processo di sostituzione, sia divenuta squisitamente collettiva. Sebbene i 10x10 non possano di per sé essere definiti elementi seriali (solo alcune formelle si ripetono tra loro identiche), non può non tornare alla mente una delle opere- icone della POP ART americana, le 200 lattine di zuppa di Andy Warhol. Il padre della POP ART aveva un contesto specifico per la sua opera: l’euforia consumista degli anno 60 del ‘900, momento cruciale della storia del dialogo tra cibo e arte, pubblicità e cibo/vita. Warhol denunciava la strategia del marketing, che per incoraggiare gli acquisti propone cibi resi irriconoscibili da uno studiato packeging industriale. Elemento fondamentale della pubblicità è l’ossessione visiva, e la matrice pubblicitaria domina concettualmente anche l’opera di Zappone .