Daniele Sebastiani, presidente della Pescara Calcio, ha commentato a TuttoMeratoWeb l'episodio che ha reso Alessandro Bruno protagonista di un aggressione avvenuta ieri sera nel pieno centro della città con un tifoso, affermando che il calciatore fosse sceso dalla propria automobile per controllare se avesse tamponato una persona e che ci sono state offese e spinte e questo ha portato alla reazione del calciatore:
"Purtroppo in una situazione critica come quella che stiamo vivendo, gli animi si sono riscaldati persino troppo, sono situazioni che non dovrebbero mai succedere ma anche le provocazioni hanno un limite: pur condannando tutti e due i gesti, non credo giusto offendere un ragazzo per i risultati sportivi, serve rispetto. E la vicenda non è comunque andata come ha raccontato una sola parte, dato che Bruno ha preferito non parlare. Lui non si sarebbe mai fermato se non avesse ricevuto un colpo all'automobile, pensava di aver tamponato qualcuno: ci sono state poi offese e spinte, e Bruno ha reagito, non sempre si può porgere l'altra guancia. Chiaro poi che rispondere alle provocazioni non va bene, hanno sbagliato tutti e due, ma il rispetto deve essere al primo posto: culturalmente, però, non c'è questa idea, e parlo in generale, queste cose non succedono solo a Pescara. Mi dispiace però che Bruno sia ormai preso di mira da tre anni solo perché è mio genero, quest'anno è stato anche impiegato pochissimo".
Non teme che questo fatto possa compromettere la gara di domani?
"No, non c'entra niente con il match. Semmai questo episodio deve dare più carica ai ragazzi per far si che si esca da questa situazione dove ci siamo infilati, e per far tacere tutti".
Rimarrà in ogni caso a Pescara?
"A dispetto dei santi, non rimango da nessuna parte. Ma siamo un club sano, pronto a tutto, ci iscriveremo in ogni categoria. Io sono un pescarese doc, a differenza di tanti che parlano, e non farò mai il male del Pescara: se arrivasse qualcuno più bravo di me, sono pronto ad andarmene".