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"D'Annunzio, Eleonora Duse e le donne di cultura fiorentine" al Mediamuseum di Pescara

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Non c’è dubbio che il periodo fiorentino di Gabriele d’Annunzio, che si estende per circa un decennio, dal 1898 alla sua partenza per l’esilio francese, rappresenti quello più vitale sotto il profilo sia creativo e sia  sentimentale e di partecipazione alla vita pubblica. È infatti in questi anni che il Vate produce non solo la parte più rappresentativa delle sue opere poetiche - il ciclo delle Laudi, con quello che viene riconosciuto in assoluto come il suo capolavoro, Alcyone - ma anche alcune importanti opere teatrali, in qualche misura ispirate dalla grande Eleonora Duse e da questa rappresentate sulla scena. Con la “divina” Eleonora il poeta intreccia una intensa relazione sentimentale, tra la Capponcina, sua residenza toscana, e la vicinissima Porziuncola, dimora di lei. E proprio al periodo fiorentino, ai suoi rapporti con la Duse e con le altre donne di cultura del capoluogo toscano, è stato dedicato, lunedì 22 febbraio alle ore 17.30 al Mediamuseum,  il quarto degli incontri della serie dei lunedì letterari pescaresi “D’Annunzio e gli altri”, dopo quelli centrati su “D’Annunzio e Mussolini”, “D’Annunzio e Flaiano”, “D’Annunzio e Debussy”, tutti coordinati da Dante Marianacci, con la partecipazione di Marco Patricelli, Giacomo D’Angelo e Gabriella Albertini. Lo spunto per questo quarto incontro, organizzato come i precedenti dalla Fondazione Edoardo Tiboni per la cultura e dal Centro Nazionale di Studi Dannunziani, viene offerto dalla presentazione del ben articolato e assai stimolante volume di Filippo SallustoEleonora Duse e le donne di cultura fiorentine, pubblicato dalla casa editrice Effigi. Lo studio, calato nella cultura fiorentina tra fine Ottocento e inizio Novecento, illuminata da diverse presenze significative del panorama internazionale, inglese e tedesco in particolare, dedica sì la parte di protagonista alla Divina, ma offre allo stesso tempo un affresco ricco e variegato di presenze femminili inserite nel vivace dibattito culturale fiorentino, anche documentato attraverso la corrispondenza tra Eleonora Duse, D’Annunzio e Angelica Pasolini dall’Onda. Quest’ultima considerata, nella trattazione, quale destinataria di diverse missive dei due amanti affinché interceda per l’inserimento presso il prestigioso collegio femminile della SS. Annunziata al Poggio Imperiale di Renata Anguissola, la figlia che D’Annunzio ha avuto dalla relazione con Maria Gravina, e da lui amorevolmente chiamata Cicciuzza e Sirenetta. L’autore Sallusto non trascura, in tale contesto, i rapporti epistolari tra D’Annunzio e Pio Rajna, un altro esponente culturale contemporaneo, peraltro filologo e dantista tra i più accreditati, anche lui coinvolto nella difficile pratica mirata all’ammissione di Renata al Collegio del Poggio Imperiale. 

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