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DIS-SENTIRE IL SILENZIO

Centouno tanka, haiku e senryū di Florideo A. Matricciano

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La voglia di ripartire, con la pandemia però non ancora del tutto alle spalle, passa anche attraverso il desiderio di divulgare cultura. Per questo motivo persino la presentazione di un libro, prima del Covid avvenimento assolutamente consueto, oggi può assumere contorni quasi degni di commozione. Il direttore del Piccolo Teatro Orazio Costa in Viale Gabriele D’Annunzio a Pescara, Domenico Galasso, si è infatti emozionato, dando il via all’incontro odierno, felice di vedere finalmente il pubblico all’interno della sala. Protagonista del pomeriggio, il Prof. Florideo A. Matricciano e il suo libro DIS-SENTIRE IL SILENZIO (centouno tanka, haiku e senryū), Tabula Fati Editore di Marco Solfanelli, presente all’incontro. Alla scrittrice Cristina Mosca è toccato il piacevole compito di dissertare con lo scrittore.

Si tratta di una raccolta di poesie brevi, scritte con una particolare metrica giapponese. Non staremo qui a descriverne le particolarità, impresa non trascrivibile in un semplice articolo di presentazione, per quanto affascinante, lasciando il compito allo stesso autore nelle sue “note d’avvio”, ovvero la dotta presentazione ai versi, che vi appresterete a leggere, nelle prime pagine del volume.

Forse sconosciuta al grande pubblico, questo genere di arte poetica, che si ispira a quella immensa fonte di cultura orientale che è il Giappone, è invece sempre stata studiata e trattata dai grandi autori del passato, come Ungaretti e D’Annunzio, tanto per citare due “monumenti” della letteratura nostrana.

Fra le numerose particolarità di questo libro, sicuramente la spazialità in cui i rapidi versi sono stati graficamente trascritti, per volere dello stesso Matricciano, con allineamenti non uguali, pagina per pagina.

Il titolo non deve ingannare, non si tratta infatti di un modo per andare “contro” il silenzio, bensì di un modo “diverso” di sentirlo. Due, infine, le suddivisioni per capitoli. Crepuscolari e All’aria aperta la prima; per stagioni, cinque e non quattro (nel Paese del Sol Levante l’Inverno è seguìto dall’Inizio Anno, che a sua volta precede la Primavera), la seconda.

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