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Stop alla Violenza di Genere

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Primo incontro in vista della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, si è tenuto venerdì 19 novembre presso l’Officina del Gusto dell’Istituto Alberghiero Ipssar De Cecco di Pescara.

Titolo dell’incontro è stato: Stop alla violenza di genere – Maschi e Femmine insieme si può’, che ha voluto mettere in evidenza quanto sia importante per tutti maschi o femmine le informazioni sul triste tema.

Per parlare dell’argomento sono intervenuti: per l’Alberghiero Ipssar De Cecco la Dirigente Alessandra Di Pietro, per il Comune di Pescara l’Assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio, per il CEM, Centro Uomini Maltrattanti Giuseppe Rasetti, per il Centro Antiviolenza Ananke Brunella Capisciotti e per la FIDAPA sezione Pescara la Presidente Roberta Degli Eredi.

Ha aperto i lavori Alessandra Di Pietro parlando dell’importanza di conoscere il fenomeno per affrontarlo meglio e, per fare ciò, già nella scuola è necessario ascoltare i ragazzi e far capire loro quanto sia importante non essere soli perché da soli non si può pensare di risolvere alcunché. Nella scuola, da tempo, è stato istituito uno sportello di ascolto gestito dall’associazione Ananke dove i ragazzi possono avere persone qualificate che li ascoltano e che li possono aiutare quando essi stessi sono oggetto di violenza. La violenza si manifesta in tanti modi da quella fisica facilmente riscontrabile a quella psicologica che crea ferite nell’animo e molto spesso non viene nemmeno valutata.

Il Comune di Pescara attraverso le politiche sociali, per questa legislatura rappresentate e condotte dall’Assessore Sulpizio, sulla scia e competenza di altri centri già esistenti in Italia ha gestito il progetto “Centro Ascolto Maltrattanti di Pescara”, coordinato dal Comune di Pescara, in collaborazione con l’Associazione Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Ferrara, rappresentato dal dott. Giuseppe Rasetti.

Il centro ha detto Giuseppe Rasetti, ha come finalità lo sviluppo di strategie di intervento dirette a uomini autori di violenza contro le donne. Il progetto prevede due linee di azione una con un percorso di formazione rivolto a psicologi, psicoterapeuti, counselor, assistenti sociali, criminologi ed educatori, senza distinzione di genere, e l’altra con un approfondimento formativo rivolto ad un numero ristretto di professionisti selezionati che costituiscono il gruppo di lavoro per verificare e aiutare ad uscire dalla situazione degli stalker, i sexual offender e quanti colpevoli di reato sono sia dentro sia fuori il carcere.

Roberta Degli Eredi, Presidente della FIDAPA sezione di Pescara, ha parlato di che cosa è la FIDAPA sia a livello mondiale sia a livello nazionale e locale e di quanto si batta per le donne in ogni espressione della vita familiare, sociale e lavorativa. La Fidapa ogni anno celebra, con incontri specifici, la Gionata Mondiale contro la Violenza sulle donne, come informazione sul tema che rimane sempre alla base dell’ideologia e lavoro di tutte le donne.

La psicologa Lorella Capisciotti dell’Associazione Ananke ha parlato dell’importanza della collaborazione di tutti per combattere il fenomeno per il quale si dovrà trovare una via di uscita possibile solo con la conoscenza e l’informazione. Il Centro Ananke attivo da molto tempo, anche con uno sportello specifico nella scuola, è il luogo dove si insegnano i valori, il rispetto e l’affettività. La violenza di genere non è un fenomeno episodico, ma è un fenomeno in drammatica crescita sotto-culturale.

La situazione è grave e coinvolge tutte le classi sociali con un concetto di patriarcato che vede le donne succubi di una cultura vecchia e retriva che compromette la crescita sociale di tutti.

A parlare di quanto le forze dell’ordine fanno per combattere il fenomeno la vice Questore di Pescara, Alessandra Bucci, ha parlato dell’impegno che la polizia ha profuso con progetti e azioni sempre e per ogni giorno dell’anno.

Anche i ragazzi presenti, delle classi 3^e 4^sala A e 4^ Eno G, hanno voluto intervenire perché la violenza per loro è un fenomeno che li tocca da vicino sia nella famiglia sia tra i loro stessi coetanei e non ultimo anche nella scuola.

A parlare Chiara Ramelli, anche a nome dei compagni, con i quali ha fatto un percorso di conoscenza sull’argomento e che ha chiesto ai relatori quanto siano stati importanti i danni e i traumi subiti nell’infanzia e quanto questi hanno portato molti a comportarsi come i loro stessi carnefici e se la scuola e la famiglia possano costruire un percorso formativo dove figure importanti quali gli psicologi possano e debbano intervenire nel percorso educativo e di ascolto dei giovani.

Cioè prevenire la violenza accudendo i giovani sin dalla prima infanzia per educarli al rispetto delle persone nel concetto che questo comincia con il rispetto di sé 

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