Presso l’Officina del Gusto dell’IPSAAR De Cecco di Pescara, un importante Convegno per parlare del sempre presente fenomeno dell’usura e su come utilizzare il denaro in modo corretto senza subire vessazioni e danni per la propria azienda e anche rischi per la propria vita.
Presenti al convegno Giovanni D’Andrea Segretario Regionale Associazioni CODICI Abruzzo, Vito Casarella Comandante del Gruppo Tutela Economica del Nucleo Polizia finanziaria di Pescara; Nicola Trifuoggi Magistrato e Consulente giuridico di Codici Abruzzo e Don Antonio De Grandis Presidente del Tribunale Ecclesiastico Abruzzo e Molise.
La Dirigente Alessandra Di Pietro, dopo i saluti di rito, ha parlato di come la scuola può essere di aiuto per preparare i ragazzi ad affrontare che lavoreranno nell’accoglienza e nella ristorazione dove il fenomeno dell’usura è troppo spesso presente.
L’aiuto che la scuola può dare ai ragazzi è formarli con l’informazione su come possono riconoscere il pericolo di chi, con garbo, si presenta come il risolutore di un problema economico nascondendo con perizia e malvagità la conseguenza di un prestito che metterà in ginocchio l’attività.
Proprio chi si propone come risolutore del problema economico, offrendo danaro contante e immediato, si manifesta con il vero volto dell’usuraio che pretende interessi mensili che l’imprenditore non riesce più a pagare fino a quando si vede costretto a svendere la propria azienda e i beni che possiede.
Quindi, come ha detto la Dirigente Di Pietro,
“è solo con la cultura della prevenzione e il confronto con chi combatte da sempre il fenomeno, che i giovani imprenditori possono non cadere nella rete dell’usura”.
L’associazione CODICI, è presente in Abruzzo e il segretario regionale Giovanni D’Andrea
ha parlato dell’incremento delle richieste di aiuto, che l’associazione ha avuto, sui casi di usura in Abruzzo che, purtroppo, dopo la Calabria e la Sicilia è una delle regioni dove il fenomeno è sempre più presente.
“Il Convegno - ha detto D’Andrea - parla di fatti concreti sul buon uso del denaro che è la base di ogni crimine e deve essere trattato come un mezzo per ottenere beni limitando al minimo gli sprechi e utilizzandolo per quello che serve. Bisogna dare alle cose il giusto valore senza desiderare quello che non si ha coltivando la cultura dell’essere e non dell’avere. Il denaro crea odio e amore se non utilizzato per quello che serve vivendo nel rispetto delle regole legali e di vita”.
Il questore di Pescara Francesco Misiti, ha salutato i presenti elogiando l’incontro come movimento importante per la formazione dei ragazzi.
“Parlare di legalità significa imparare a vivere. L’usura è un reato molto particolare con una profonda struttura psicologica e sembra una scelta importante e unica per risolvere l’imminente problema economico delle persone. l’usura è il vero jolly della delinquenza che così ha il potere, il dominio e infine il controllo sulle persone usurate. È un reato subdolo capace di controllare la società civile”.
Con il suo saluto Domenico Pettinari, vice Presidente del Consiglio Regionale, ha voluto elogiare ancora una volta la capacità della scuola alberghiera piena di iniziative promosse dalla Dirigente Di Pietro, coadiuvata dallo staff di docenti e non docenti, per parlare di giustizia e legalità con persone importanti come il dott. Trifuoggi che nella sua vita professionale ha sempre combattuto la criminalità in tutte le sue modalità di azioni.
Ma qual è la situazione, si è chiesto Vito Casarella, che con il suo intervento ha parlato anche di un fatto personale della sua famiglia che fu oggetto di usura entrando in una spirale senza fine di richieste e vessazioni.
“L’usura è un reato subdolo che spinge le vittime ad essere compartecipi in quando si sentono esse stesse colpevoli avendo permesso al “benefattore” di turno di impossessarsi non solo della sua azienda, ma anche della sua anima. Poche le denunce proprio per questa non voluta complicità che avviene tra la vittima ed il carnefice. La situazione attuale, con la profonda crisi economica che coinvolge tutti, con l’aumento dei tassi e le bollette sempre più esose, hanno cambiato il volto dell’usura e sono sempre più le classi deboli a subire.
Per ottenere i finanziamenti si devono seguire i canali legali, ma in questo momento è l’usura etnica, cioè sono i cittadini extracomunitari che cadono maggiormente nell’usura.
Sono sorte numerose finanziarie illecite che esercitano attività economiche senza alcun diritto e legalità operando un abusivismo finanziario.
Le Banche setacciano le operazioni e verificano i conti correnti che presentano delle anomalie e seguono le indagini anche con intercettazioni telefoniche o inserendo dei Trojan nei sistemi informatici delle aziende e delle persone. L’usura si associa sempre al riciclaggio che serve a rendere pulito il denaro avuto in modo criminale. Proprio il campo alimentare, dove si troveranno a lavorare i futuri imprenditori, ora ancora allievi della scuola, è il più compromesso dall’abusivismo finanziario e quindi l’informazione e la conoscenza del fenomeno è basilare prima di intraprende una qualsiasi attività futura”.
Nicola Trifuoggi, magistrato ex Procuratore di Pescara, è intervento sul tema di come contrastare il fenomeno dell’usura giuridicamente.
“In 45 anni di attività - ha detto Trifuoggi – ho lavorato in maniera imparziale con equilibrio, accetto con piacere l’invito della scuola, ma qui perché parlare di usura per dei ragazzi che ancora non sono nel mondo del lavoro? L’usura è particolarmente pericolosa nella situazione di crisi in cui ci troviamo. Bisogna fornire ai ragazzi elementi di informazione per non cadere nella trappola dell’usura. Il denaro è un bene che deve essere trattato con criterio. Se ho denaro per me posso mettere in circolazione quello che possiedo in più generando dei prestiti che sono sempre esistiti sin dall’antichità con l’interrogativo se fosse giusto restituirlo così come ricevuto o aggiungere un compenso relativo al tempo di utilizzo da parte di chi lo ha ricevuto.
Tutte le religioni si sono occupate del fenomeno dei prestiti, alcune fissando i tassi d’interesse altre lasciando libertà di azione. Dal 1976, quando sono arrivato a Pescara, ho potuto verificare che il fenomeno dell’usura era un reato gravemente presente, ma era circoscritto ad alcuni soggetti che svolgevano questa attività criminosa come alcuni macellai, farmacisti che maneggiavano, nelle loro aziende, molto denaro liquido. Anche alcuni Rom esercitavano questa mala azione attraverso il gioco del poker molto presente a Pescara. Prestiti fatti per continuare a giocare e la richiesta di denaro mentre si perdeva e si voleva continuare a giocare, faceva si che dalla sera alla mattina attività e proprietà immobiliari venivano perse”.
Le vittime erano in uno stato di bisogno, ma anche dopo l’entrata in vigore di leggi specifiche e una maggiore attenzione da parte degli organi giuridici preposti, poco si può fare se non c’è la collaborazione dei cittadini. Lo Stato da solo non ce la fa e per ovviare al problema bisogna cercare di non cadere ne tranello del prestito facile ed immediato, denunciare se si viene a conoscenza di una truffa. Bisogna essere sempre consapevoli.
“Voi siete l’avvenire - ha concluso Trifuoggi rivolgendosi ai ragazzi- cercate di essere più di apparire”.
Don Antonio De Grandis, docente di diritto nella Scuola, ha parlato dell’uso esponenziale e scorretto dell’uso del denaro che troppo spesso procura crisi familiari con conseguenti danni alle persone.
“La Chiesa si confronta con questo fenomeno sociale aiutando a livello nazionale e locale le famiglie che subiscono questo dramma umano. Le persone vittime vengono abilmente isolate rimanendo sole. Dal punto di vista formativo, mi pongo questa riflessione: informare e formare gli studenti alla sobrietà dell’uso del denaro. Apparire è la fragilità dell’essere, i docenti devono formare i ragazzi sui valori come la solidarietà, la cultura della legalità informando sulle leggi esistenti e sul racket dell’usura. Il corretto uso del denaro e la capacità di capire che si vale in base a quello che si è e non a quello che si ha.
Papa Francesco ha detto: l’usura è un grave peccato che grida al cospetto di Dio’.
Bisogna mantenere alta l’attenzione sulla formazione e l’accoglienza”.
A conclusione del Convegno, la Dirigente Di Pietro, ha invitato i relatori ad un ulteriore confronto con i ragazzi quando questi nei laboratori della legalità, guidati dai loro insegnanti, avranno fatto un ulteriore percorso formativo e potranno essere loro stessi protagonisti con osservazioni e domande.