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Alexian Santino Spinelli, un concerto per ricordare

Incontro all’IPSAA De Cecco di Pescara con l’artista e i ragazzi delle varie classi della scuola.

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Esprimere l’identità di un popolo attraverso la musica, è stato questo il tema dell’evento che si è tenuto stamattina 23 gennaio, all’Istituto Alberghiero di Pescara.

Santino Spinelli, è un degno rappresentante dei Rom, popolo che insieme ai Sinti sono stati a lungo perseguitati nei secoli fino allo sterminio, ad opera dei nazisti e dei fascisti e all’attuale situazione che li vede discriminati.

Santino Spinelli con la sua solita verve, dovuta ad una grande conoscenza, ha narrato della storia del suo popolo che stanziava in India ed era costituito da ben sei gruppi nel Nord della Nazione. Nell’anno 1000 l’India era la Nazione più ricca del Mondo e suscitò l’invidia e l’ingordigia dell’Imperatore Persiano che ben 17 volte, fino al 1027, invase, con e proprie truppe, i ricchi territori deportando tutti coloro che erano abili al lavoro considerandoli un vero e proprio bottino di guerra. 

Cominciò così la storia di un popolo senza più una loro terra che si sparse in tutta l’Europa.

Nei loro confronti si è sempre avuto un atteggiamento discriminatorio fino alla grande tragedia dei campi di sterminio dove ben 500mila Rom e Sinti furono uccisi. Lo sterminio detto Samudaripen rimase sconosciuto per molto tempo e nel processo di Norimberga né furono invitati a testimoniare né ebbero alcuno risarcimento per l’affronto subito.

Ma proprio la Shoah degli ebrei ha consentito di ricordare e raccontare di tutte quelle persone che subirono le violenze fasciste e naziste.

“L’organizzazione dell’evento rientra nella Giornata della Memoria nella quale si ricordano i crimini perpetrati dai fascisti e dei nazisti, - ha detto la Dirigente Alessandra Di Pietro- abbiamo voluto promuovere un evento unico e raccontare la memoria attraverso la musica con un incontro concerto dove la musica romanì esprime l’identità di un popolo. La musica è stata importante e anche nei momenti più tristi è stata di aiuto per continuare a vivere. 

È' indispensabile ricordare per conoscere e preservare il futuro di chi non ha vissuto quei tristi momenti. Le testimonianze dirette con il tempo non ci saranno più perché verranno meno quei protagonisti che hanno vissuto in prima persona i soprusi e diventa essenziale guardare alla storia, ovvero all’indagine storica lucida e precisa e scovare le ragioni politiche, economiche, sociali che hanno creato le condizioni per i genocidi. È’ fondamentale conoscere la cultura delle minoranze, perché i genocidi sono l’espressione di una lotta violenta contro le minoranze, dobbiamo indagare le ragioni più profonde del razzismo, della paura dell’alterità che ha causato lo sterminio di chi è stato considerato diverso. Compito della scuola è aiutare i ragazzi a comprendere i contesti in cui si sono sviluppati tali fenomeni”

Presente all’incontro Pierangelo Trippitelli, nuovo Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale Pescara-Chieti e tra gli ospiti, Daniela Puglisi e Tiziana Venditti per l’Ufficio Scolastico provinciale, Don Antonio De Grandis Presidente del Tribunale Ecclesiastico Abruzzo e Molise, Teresa Ascione Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza del Comune di Pescara, Gabriella Lentilucci per l’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria e Mimmo Valente per l’Associazione Italia Nostra.

Trippitelli è intervenuto ricordando che la Shoah impone a tutti una presa di coscienza e di conoscenza dei tiranni, ma anche una conoscenza di chi in quel periodo ha avuto la forza ed il coraggio di aiutare chi soffriva salvando tante persone anche a costo della propria vita.

Alexian Santino Spinelli, Commendatore della Repubblica Italiana, docente Universitario, scrittore e rappresentante Rom nel Consiglio d’Europa, ambasciatore all’Onu della cultura Rom nel mondo, fondatore dell’Orchestra Europea della Pace, ha raccontato ai ragazzi, attenti come non mai, tutta la storia dei Rom. Storia che ancora troppe poche persone conoscono, dal 1000 ai giorni nostri, e di come si sono distribuiti in numero di circa 180 mila in Italia, 12 milioni in Europa, 24 milioni nel mondo. Popolo senza uno Stato con un patrimonio culturale immenso, pacifisti per natura che hanno pagato caro il loro modo di vivere durante le persecuzioni 

Nel 2015 l’Unesco ha riconosciuto la lingua Romanì come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, e, oggi, è in corso il processo di riconoscimento anche della musica Romanì.

L’arte e la musica sono la cultura del popolo Rom che si esprime in queste arti con competenza e gioia come ha fatto Alexian eseguendo vari pezzi con la sua fisarmonica e concludendo il concerto in allegria con il coinvolgimento di tutti i presenti.

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