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Parola ai Libri

Letture e conversazioni con gli autori

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Incontro culturale al Circolo Aternino di Pescara, 29 maggio 2023, per presentare e leggere alcuni libri scritti da autori pescaresi.

Tre i testi presentati: la Villa del Mistero di Vittorina Castellano; La Cucina Pescarese nel Tempo di Licio Di Biase; Per Antiche Albe di Daniela Quieti.

Il libro di Nicoletta Di Gregorio A Immagine persa, non è stato presentato per un’indisposizione dell’autrice.

La manifestazione è parte de: Il Maggio dei Libri organizzata dal Comune di Pescara. Un mese di eventi che ha visto numerosi appuntamenti in tutta la città e che si è conclusa con 

Parola ai Libri: Letture e conversazioni a cura dell’Associazione Teatranti d’Abruzzo in collaborazione con il Comitato Pescaratutela e l’Associazione Logos Cultura.

A presentare l’evento Vittorina Castellano, donna eclettica che, oltre la carriera scolastica come docente di scienze, è autrice di numerosi scritti, regista teatrale, attrice e pittrice. 

Vittorina ha presentato il suo ultimo libro giallo dal titolo la Villa del Mistero, descrivendolo: 

“La storia descritta nel libro nasce come testo teatrale la cui sceneggiatura è stata premiata in un concorso nazionale svolto in Sicilia ai giardini Naksos. Il testo è nato, quindi, dopo il testo teatrale, in modo inusuale, perché di solito è da un libro che nasce un film o un evento teatrale. Il libro è un giallo fantasy perché ci sono personaggi fantastici e il linguaggio è particolare con formule scientifiche, latino e linguaggio Mirror cioè declinato al contrario. 

Quindi un Giallo non Giallo strutturato come opera teatrale: sei personaggi, che non si conoscono tra di loro, invitati in una villa dove tutto succede come sedie che appaiono e scompaiono, fino a trovare un cadavere e quindi da lì a scoprire chi è quella persona e come è stato assassinata. Una storia che coinvolge sia lo spettatore sia il lettore lasciandoli con il fiato sospeso fino alla fine dove finalmente il mistero sarà risolto”.

Alcuni brani del testo sono stati letti da Giorgio Ciampoli

Diverso il testo presentato da Licio Di Biase in cui la storia di Pescara si narra attraverso i piatti e le ricette che ne hanno raccontato la vita sin dalla sua costituzione fisica.

Il libro è inusuale per Licio Di Biase, autore di molti testi storici, ma, in effetti, poco si discosta da essi perché pur avendo come soggetto base la cucina pescarese nel tempo è proprio il tempo e quindi la stoia che narra la città.

Licio di Biase ha raccontato come è nato il libro:

“Il libro nasce da un invito del giornalista Paolo Minnucci, autore di una rubrica dedicata al cibo e ai personaggi importanti della città, che mi ha invogliato a scriverlo. Partecipo ad una gara gastronomica con una ricetta di mia moglie facile e buona, la pasta con il tonno, e vinco la gara. Da qui la ricerca sul cibo e le pietanze che hanno segnato la città di Pescara nel tempo. La città è piccola e la ricerca è partita dalle sue dinamiche storiche e attraverso i flussi migratori. Proprio i flussi migratori hanno di fatto influenzato e portato ad oggi i piatti e le ricette che conosciamo ed utilizziamo. Così il flusso teramano nel territorio dei colli porta con sé la sua tradizione culinaria e così come la zona pianeggiante della parte centrale della città, subisce influenza dai flussi che si svolgono attraverso la stazione ferroviaria che ha visto tante persone giungere da ogni parte d’Italia. Borgo Marino nord, vero nucleo marinaro di Pescara, nel 1850, prima dell’Unità Italia, ha avuto l’immigrazione di persone che provenivano da altre zone e che anche qui hanno trasferito molte ricette a base di pesce. Nel 1800 Pescara era la capitale del capitone e molti commercianti, anche da Napoli, venivano nel periodo di Natale per acquistare il pesce. Ma come mai il capitone era venduto a Pescara? Non bisogna dimenticare che nel 1570 molte famiglie del Comacchio si trasferirono a Pescara portando con sé le tradizioni del luogo natio. Grande differenza si riscontra nella tradizione locale tra la Piazzaforte e San Silvestro che risentiva della cucina del chietino. Molta storia l’ho potuta ricavare dagli articolo di Romeo Tommolini, un orefice che aveva il suo negozio in Corso Manthonè ed era corrispondente de Il Popolo di Roma, il quotidiano più letto dai pescaresi. Ogni giorno egli inviava al giornale una cronaca della vita cittadina dove descriveva anche le tradizioni culinarie e le ricette più in voga”.

Ancora, parlando di storia e di storie Daniela Quieti, ha presentato il suo libro Per Antiche Albe, dalla Grecia a Roma

Il libro è una “raccolta di brevi saggi che presenta autori, miti, realtà storiche e divinità storiche e divinità in un percorso nel tempo e nello spazio” in cui l’autrice parla delle dinamiche storiche e delle contaminazioni culturali che si sono avute in conseguenza delle varie migrazioni dei popoli nel Mediterraneo che hanno messo in contatto la cultura greca con quella romana.

“Oggi -ha detto l’autrice- tendiamo a dimenticare la cultura che abbiamo ereditato. Ma ovunque possiamo trovarne tracce come scritti ed epigrafi che rimangono ancora evidenti su vari monumenti, ma che troppo spesso non sono letti da visitatori distratti. Il mondo greco è inserito nel mondo romano con i principi della bellezza e del diritto nato nelle Agorà. I romani poi recepirono bene questo e con le loro migrazioni e guerre hanno portarono questa cultura in tutta Europa”.

Ancora oggi, era di tecnicismo e globalizzazione, il retaggio umanistico è sempre presente nella etimologia del linguaggio. Questo mantiene vivo sempre il legame che esiste e persiste con le albe che hanno rischiarato i primordi dell’identità culturale e spirituale della nostra civiltà.

Ha partecipato all’evento l’Assessora alla cultura del Comune di Pescara Maria Rita Carota che ha ricordato quanta importanza ha avuto il Mese del Libro a Pescara e quanto sia importante parlare di cultura e invitare alla lettura ogni persona anche attraverso appuntamenti a questo dedicati.

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