Prosegue fino a domenica 12 maggio la VII edizione del Festival Artinvita, il Festival Internazionale degli Abruzzi, un progetto nato nel 2018 dalla collaborazione tra l’Associazione abruzzese Insensi, Direttore artistico Marco Cicolini e il Théâtre de Léthé à Paris - Collectif 2 plus, Direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni, noto ormai come un percorso condiviso tra Francia e Abruzzo, tra presente e futuro. Venerdì 10 maggio alle ore 21 (alle ore 10 come matinée per le scuole) ci sarà l'appuntamento teatrale presso lo Spazio Matta di Pescara con “Un’andatura un po’ storta ed esuberante – Emersione n.1” di Antonio Tagliarini danzatore, autore, attore, regista e coreografo, autore e interprete di diversi spettacoli e performance che presenta in molti Festival italiani e internazionali.
Questa prima emersione è un’auto-inchiesta spietata, in cui Tagliarini si denuncia, si mette a nudo, si rende conto di essere ancora abitato dalle dinamiche tossiche di una cultura normativa che vorrebbe rifiutare, ed esprime qui il suo desiderio – il suo tendere verso qualcosa di altro. Un auto-ritratto costruito attraverso la biografia propria e altrui, fra realtà e finzione, dove l’identità non è un oggetto cristallizzato, monolitico, ma piuttosto un processo mobile, plurale, composto da parti, scarti e innesti. Una riscrittura del sé che, attraverso il dispositivo dell’auto-fiction, mette sotto inchiesta la questione dell’auto-rappresentazione, ne indaga i limiti politici ed estetici, straborda da ogni categoria preconfezionata, e permette al fuori di invadere il dentro, individuando nella porosità e nella relazionalità le uniche strategie per ripensare il mondo.
Sabato 11 maggio alle ore 21.00 (con matinée venerdì 10 maggio alle ore 10 per le scuole) ci sarà la prima nazionale di Koudour di Hatice Özer al Teatro Marrucino, Chieti (CH): con lo storico teatro lirico Marrucino di Chieti prosegue con l’intenzione di lavorare sulle nuove tendenze performative che uniscono i linguaggi del teatro con quelli della musica contemporanea. Grazie alla collaborazione con Alvise Sinivia, artista associato del Festival, viene selezionato ogni anno uno spettacolo adatto ad avvicinare le giovani generazioni alla musica contemporanea. L’artista selezionata per questa edizione è Hatice Özer, musicista di origini turche che adatterà il suo spettacolo Koudour alla versione italiana collaborando con il Coro di Ateneo UdA InCanto con la Presidente, al Prof. Elisabetta Dimauro dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti/Pescara.
Koudour significa “morire di desiderio”. Questa malattia cardiaca nasce molto spesso durante le tradizionali celebrazioni nuziali, dove prevalgono le regole e la comunità: bisogna vestirsi bene, “mostrarsi bene”, saper fare presa. Ma attraverso la danza e la musica, ci si lascia gradualmente invadere dai desideri sepolti e dalla possibilità di una vita libera dalle convenzioni sociali. A domare questi desideri cosiddetti “pericolosi”, in mezzo alla festa, i musicisti hanno l’abitudine di variare il loro repertorio musicale. Modificano la cadenza dei ritmi con 9 battiti. “Ho amato un rom, mi è stato detto che non era possibile”- esordisce uno dei brani. Questo repertorio corrisponde a tutta una serie di gesti che permetteranno di dare forma al desiderio. Tra racconto e canzone, lo spettacolo mette in discussione la musica come rimedio e omaggia la musica araba che rende la celebrazione una consolazione.
Lo spettacolo è un matrimonio senza sposi. Un gruppo di 4 musicisti inizia suonando acusticamente tra il pubblico nell’atrio del teatro. Si mangia e si beve come se si fosse ad un matrimonio con tutti gli invitati. Qui tutti si conoscono, tutti si salutano. All’improvviso le luci si spengono e il pubblico diventa la comunità. Trasportati dalla figura della donna con il tamburo, i musicisti e gli attori invitano ad un tuffo nella trance orientale. Raccontano dell’estasi tra i mistici sufi del XIII secolo, raccontano della passione tra Oum Kalthoum e di desideri soffocati. La donna mescola le lingue (turco, rom, francese, arabo libanese) ed evoca le altre dive del Medio Oriente (Zeki Müren, Sezen Aksu, Asmahan). Domenica 12 maggio alle ore 17.30, a conclusione della VII edizione di Artinvita ci sarà la cerimonia di premiazione di Cinema Express presso il Cinema Auditorium Zambra di Ortona (Ch) gestito da Unaltroteatro di Lorenza Sorino e Arturo Scognamiglio.
I vincitori sono decretati in parte dalla giuria di ragazzi e ragazze delle scuole e in parte da una giuria di esperti composta da Eno Milkani (Regista e produttore albanese e direttore del Balkan Film & food festival), Michel Feller (Produttore Francese), Simona Banchi (Produttrice Italiana), Elsa Amiel (Regista Francese), Laurent Petitgand (Compositore di musiche per Film), Vittoria Scognamiglio (Attrice Italo-Francese), Mathieu Touzè (Regista, coreografo e drammaturgo teatrale francese), Gema Juarez Allen (Regista e Produttrice argentina), sotto la guida della presidente di giuria Amahi Camilla Saraceni.
BIGLIETTERIA ONLINE
I biglietti e gli abbonamenti sono acquistabili online dalla sezione “Biglietteria” del sito https://www.artinvita.com/biglietteria/ o direttamente su Vivaticket https://www.vivaticket.com/it/tour/artinvita-2024/3682?culture=it-it. Sono previste riduzioni del 25% per under 25 e over 65, è possibile prenotare inviando una mail a biglietteria@artinvita.com.
ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO
dal 1° marzo al 12 maggio
lunedì, martedì, giovedì, venerdì 10–12
mercoledì 16–18
1 ora prima dello spettacolo (nei giorni di spettacolo)