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L’Abruzzo sbarca in America: 'Il Serparo' di Consorte selezionato per il prestigioso Arkhaios Film Festival

Dopo il successo del 2024 con “L’Ultima Bottega”, il regista torna negli Stati Uniti per raccontare riti e tradizioni della sua terra

Redazione
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Per il secondo anno consecutivo, Alessio Consorte porta l’Abruzzo e le sue tradizioni oltre oceano, entrando nella selezione ufficiale dell’Arkhaios Film Festival, rassegna internazionale che riunisce e seleziona opere da tutto il mondo. Già nel 2024 il regista aveva conquistato il pubblico del Festival con ‘L’Ultima Bottega’, vincendo il Premio del Pubblico e ricevendo una menzione speciale per la cinematografia.

“Il mio rapporto con l’America è sempre stato magico” — racconta Consorte — “sin dai tempi della moda, quando posavo per Bruce Weber e realizzavo campagne pubblicitarie per grandi magazzini di lusso come Macy’s e Neiman Marcus. Oggi però, il mio cuore è tutto per l’Abruzzo: ogni documentario che realizzo è un ponte culturale, un invito a scoprire le radici profonde della mia terra, la sua storia, i suoi mestieri e le sue leggende. Essere apprezzato anche in America mi dà una forza speciale per continuare”.

'Il Serparo' racconta l’antica festa di San Domenico Abate a Cocullo, un rito secolare che intreccia fede, identità e rispetto per la natura. L’ Ultima Bottega, invece, conduce lo spettatore a Castelli, dove un anziano artigiano modella la ceramica con gesti tramandati di generazione in generazione. L’Arkhaios Film Festival conosciuto anche come Arkhaios Cultural Heritage and Archaeology Film Festival, è il più importante festival cinematografico dedicato all’archeologia negli Stati Uniti.

Si svolge dal 13 al 19 ottobre sia online (previa registrazione sul sito ufficiale https://arkhaiosfilmfestival.org) sia in presenza, con proiezioni in musei e università. Consorte è già al lavoro su un nuovo progetto ambientato tra le montagne d’Abruzzo, proseguendo il suo impegno nel dare visibilità internazionale alla cultura della sua terra.

‘Il Serparo’ è interamente autoprodotto, senza alcun sostegno da fondi pubblici. Una scelta che testimonia la determinazione del regista a preservare e raccontare l’identità culturale dell’Abruzzo con autenticità e passione, portandola nei più importanti festival cinematografici di settore e facendola conoscere a un pubblico globale.

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